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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

7° Gennaio

LE PRIME UDIENZE DEL RE DEI RE 

 

E vi erano nella stessa regione dei pastori che vegliavano... quand'ecco sopraggiungere vicino ad essi l'Angelo del Signore, e uno splendore divino li abbarbagliò e l'Angelo disse loro: Non temete, perchè eccomi a recare a voi la nuova di un grande allegrezza che avrà tutto il popolo (S. Luca, II, 8). 

 

1° Preludio. Il primo messaggio del cielo, alla nascita del Salvatore, è per i pastori, per i lavoratori, per il popolo. 

 

2° Preludio. Signore Gesù, fatemi la grazia di essere, come voi, buono ed amoroso verso i piccoli e gli umili. 

 

1° PUNTO. Il popolo viene ammesso al presepio prima di tutti. — Sono i pastori; sono i piccoli, gli umili, i lavoratori che vengono per primi al presepio. Il maestro delle cerimonie, l'angelo del Signore, va a cercarli: ecce angelus Domini stetit iuxta illos; annunzia loro la grande novella dicendo: « Andate a Betlemme, voi troverete il bambino e sua Madre che vi attendono » . E dopo questo annunzio l'angelo chiama i suoi fratelli dal cielo perchè vengano a cantare il Gloria del Natale. I pastori vanno a Betlemme, adorano e contemplano: Gesù, Maria e Giuseppe sorridono loro con compiacenza infinita. Isaia l'aveva predetto: Gesù annunzierà di preferenza la buona novella ai poveri: evangelizare pauperibus misit me. I pastori conducono alla santa famiglia una giovenca ed un'asina, come ci dice san Bonaventura: infatti tra i poveri si nota spesso una commovente generosità. Trovano il bambino coricato sulla paglia, e vedono Maria che l'ha avviluppato nel velo (S. Bonaventura); le sue lacrime, le povere fasce, il presepio e la stalla impressionano i pastori. Come in ogni tempo, anche oggi la preferenza di Gesù per i poverelli consola i poveri ed è tanto efficace contro le insidie dell'invidia. Questo umile stato di povertà e di abbandono è stato voluto e scelto dal Cuore di Gesù; egli ha dunque una tenerezza particolare per i piccoli, per i poveri, per gli umili. Imitiamolo, e siamo buoni e amorosi verso i poverelli. 

 

2° PUNTO: In secondo luogo vi è ammesso il sacerdote. Il sacerdote interiore nel mistero della circoncisione, otto giorni dopo la nascita del Salvatore. Il clero sarà poi più largamente rappresentato nella cerimonia della Purificazione della Vergine. Lo spirito di Dio condurrà in quel giorno al tempio il sacerdote Simeone ed Anna la vedova, i rappresentanti del clero e dei monasteri: li condurrà al Tempio di Dio che sta per essere visitato dal Pontefice eterno. Simeone ed Anna profetizzano; ricevono Gesù fra le loro braccia e lo offrono al cielo per la salute del mondo. E non essi solamente, ma tutto il clero del tempio fa lo stesso. Santa Francesca Romana, in una visione, vide i sacerdoti ed i leviti, i quali celebravano allora i sacrifici, venire come in processione a salutare ed adorare il Bambino divino, il Messia. Era quindi l'udienza data al clero dal Re dei re. Quest'udienza solenne merita d'esser ben meditata dalle anime consacrate. Quante grazie il divin Bambino ha loro preparate in quel giorno! Mentre accarezza Simeone, dà a tutti i sacerdoti il medesimo segno d'amicizia. Eccolo fra le braccia del santo vecchio sacerdote pieno di tenerezza e prodigo delle sue grazie, come sarà poi fra le mani dei suoi sacerdoti, ogni giorno nel sacrificio della Messa. Simeone esclama: I miei occhi hanno veduto la salute ed il Salvatore. I sacerdoti prendono tutti i giorni fra le loro mani la Salute e la Sorgente di tutte le grazie. Le vedove che vivevano nel tempio, rappresentavano la vita religiosa dell'Antico Testamento. Anna era lì dunque come la messaggera di tutte le comunità religiose, per salutare Gesù Bambino e dirgli le loro tenerezze, e nostro Signore vi mostra le preferenze del suo Cuore per la semplicità e la povertà. Maria non aveva neanche un agnello da offrire; non offerse che due piccioni, e Gesù viene riscattato con cinque sicli, cinque monetine, proprio come i figli dei poveri operai. Gesù ha voluto dimostrare, precisamente davanti al clero, il suo amore per la semplicità. 

 

3° PUNTO: Finalmente vengono i grandi, i ricchi del mondo, i Magi. Si festeggia la loro visita il 6 di gennaio, ma essi probabilmente non vennero che verso il 15 di febbraio. Ci volle del tempo per il loro viaggio dall'apparizione della stella di Natale. E poi, se la loro visita fu seguita immediatamente dalla fuga in Egitto, non la possiamo supporre che dopo la Purificazione. La tradizione e la liturgia pongono la fuga in Egitto il 17 febbraio, l'adorazione dei Magi ebbe dunque luogo fra il 2 ed il 16 febbraio, secondo il pensiero di molti esegeti (Patrizi, Papebrock, i Bollandisti ecc.). I Magi offrirono l'oro, l'incenso e la mirra. Gesù li benedisse, dice san Bonaventura, ma tolse i suoi occhi dall'oro, e Maria distribuì quell'oro ai poveri, dandoci così un esempio di distacco dalle ricchezze e un esempio di carità verso i poveri. Lo stato migliore per conseguire la salvezza eterna è quella delle persone modeste che devono lavorare per guadagnarsi i mezzi di sussistenza, ed i ricchi non devono assolutamente dispensarsi dal lavoro per darsi ad una vita di ozio e di passatempi. Il lavoro è utile alla salvezza dell'anima, e i ricchi sono appunto in pericolo di dannarsi perchè hanno troppa facilità per soddisfare le loro inclinazioni naturali, la vanità, la sensualità, la mollezza. Nostro Signore stesso ha detto che è loro difficile entrare nel regno dei cieli. 

 

Risoluzione. O mio buon Maestro, datemi la grazia di comprendere la vanità delle ricchezze e delle gioie mondane, e d'imitare la bontà e la generosità del vostro divin Cuore per i piccoli e per gli umili. 

 

 

FIORETTO: - Caccia dal cuore la diffidenza, e di' sovente: Signore, accresci in me la fede, la speranza e la carità. 

 

 

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