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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

3° Febbraio

OBLAZIONE DI GESU' 

 

E venuto il tempo della purificazione secondo la legge di Mosè, lo portarono a Gerusalemme affine di presentarlo al Signore, secondo quello che sta scritto nella legge del Signore, qualunque maschio primogenito sarà consacralo al Signore (S. Luca, II, 22). 

 

1° Preludio. Ecco uno dei più belli misteri di Gesù: Egli non è incosciente come gli altri bambini, e quando lo presentano al Tempio, si offre realmente o generosamente come vittima, e rinnova la grande offerta del suo Ecce venio. 

 

2° Preludio. O Gesù, fatemi comprendere ed imitare la vostra generosa oblazione, affinché io non viva più che per la gloria di Dio, la salute dell'anima mia e la salvezza del prossimo.

 

1° PUNTO: Atto di adorazione. Dio ha inviato il suo Figliuolo sulla terra, perché fosse il sacerdote, e lo glorificasse nel suo Cuore sacerdotale. Nostro Signore fu sacerdote fin dalla sua incarnazione. Egli ricevette con l'unione ipostatica l'unzione sacerdotale; il suo Cuore fu da quel momento un cuore di sacerdote, onde s'offerse immediatamente in olocausto, e pronunciò il suo Ecce venio. Ma al Tempio ha luogo il primo atto esteriore della sua oblazione, fatta dalla madre e dal padre suo, e viene subito da lui ratificata. Ora si offre al suo Padre; si dà, come si è già annientato nell'incarnazione, e si umilierà poi con una vita tutta d'obbedienza, di lavoro e di povertà, finché consumerà il sacrificio con la passione e con la morte. Il sommo sacerdote lo presenta a Dio e lo depone sull'altare; Gesù ripete al suo Padre l'Ecce venio dell'incarnazione: — Eccomi per fare la vostra volontà, eccomi per supplire alle ostie ed agli olocausti che voi non volete più. — E considera tutti gli scopi del sacrificio. L'oblazione del cuore è un atto infinito di religione: è un atto di adorazione, un atto di 'ringraziamento; un atto di riparazione e di preghiera. La nostra debole intelligenza però non comprende la perfezione di questa oblazione che supponendo atti distinti e successivi. Noi vediamo subito nel Cuore sacerdotale di Gesù un atto d'adorazione, e per esprimere questa adorazione i suoi annientamenti infiniti. Nostro Signore confessa l'assoluta dipendenza, nella quale si tiene davanti all'infinita Maestà del suo Padre. Proclama che gli deve tutto, e per fargli un sacrificio di tutto ciò che egli è, s'abbassa fino all'annientamento. San Paolo dice che Gesù si è veramente annientato quando assunse questa natura umana con la sua infinita piccolezza, con il carico di tutti i peccati degli uomini e l'attesa della morte. Ma più il Verbo di Dio si abbassa, e più noi sentiamo di doverlo esaltare con le nostre lodi.

 

2° PUNTO: Il ringraziamento. — Con questi stessi annientamenti, Gesù prodiga anche il suo infinito ringraziamento. Egli sente nel profondo del Cuore tutto ciò che deve di riconoscenza al suo Padre per le grazie ricevute nella sua umanità. L'esistenza stessa è un dono di Dio, una partecipazione all'essere divino; ma l'unione ipostatica è un dono infinitamente superiore. Per essa l'umanità di Cristo è tutta divinizzata, ed i suoi atti diventano gli atti di un Dio. Il Cristo ha ricevuto anche grazie santificanti che oltrepassano tutte quelle che possono ricevere tutte le creature insieme. Fin dall'incarnazione ha pure goduto della visione beatifica, della chiara visione di Dio e delle opere divine. Quante grazie riunite! Come il Cristo ringrazierà, dunque il suo Padre? I suoi annientamenti esprimono tanto la riconoscenza quanto l'adorazione. L'anima che riceve una grazia insigne cade in una specie di confusione e, sotto lo sguardo di colui che si degna di onorarla così, si prostra, si umilia, vorrebbe testificare la gratitudine che sente con una specie di annientamento di se stessa. Questo provò l'anima della nostra divina vittima così che il suo ringraziamento ebbe tutta l'estensione della sua adorazione. E si estese anche a tutto ciò che la liberalità, la tenerezza, la provvidenza, la misericordia della santissima Trinità ha sparso di bene su tutte le creature. Gesù si sostituisce a tutte le vittime dell'Antica Legge e a tutte le intenzioni delle anime cristiane fino alla fine del mondo, per adorare e ringraziare il suo Padre. 

 

3° PUNTO: Riparazione e preghiera. — Lo stesso fece per le riparazioni e le preghiere; le offerse con il suo adorabile Cuore cambiando la materia greggia in oro puro. In lingua commerciale si direbbe che ha valorizzato tutti i sacrifici d'adorazione, di ringraziamento, di riparazione e di preghiera. Per un impressionante simbolismo, Dio aveva domandato il sacrificio d'Isacco, per accontentarsi poi di un capretto; aveva chiesto il sacrificio di tutti i primogeniti per poi accettare in cambio un agnello o due colombe. Per Gesù, accetterà, solo un riscatto temporaneo, e la vittima comincerà, ad immolarsi nell'umiltà, nell'obbedienza e nel lavoro, attendendo i grandi giorni della passione e della morte. O Gesù, quale dovette essere l'emozione del vostro Cuore di bambino là, nel tempio, vicino ai diversi altari, sulla pietra tradizionale del sacrificio d'Abramo, nel luogo in cui tanti milioni d'agnelli hanno avuto il cuore trafitto dalla spada. Santa vittima, fate di me un vero oblato del vostro Cuore, una vittima di riparazione e d'amore nell'adempimento quotidiano della mia regola e della vostra volontà. 

 

Risoluzione. — O Gesù, eccomi per fare la vostra volontà con l'obbedienza perfetta al mio metodo di vita. Mi unisco all'oblazione generosa del vostro divin Cuore. Che volete che faccia? ditemelo per mezzo dei miei superiori o per mezzo delle vostre ispirazioni o della vostra provvidenza. Parlate, Signore, il vostro servo vi ascolta. 

 

 

FIORETTO: — Recitare il Miserere domandando pietà al Signore.

 

 

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