UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
24° Febbraio
BATTESIMO DI PENITENZA
Fu Giovanni nel deserto a battezzare e predicare un battesimo della penitenza per la remissione dei peccati. E tutto il paese della Giudea e tutto il popolo di Gerusalemme andava a trovarlo e, confessando i loro peccati, erano battezzati da lui nel fiume Giordano (S. Marco, I, 4).
1° Preludio. S. Giovanni per preparare la via al Messia predica la penitenza, il pentimento, la conversione.
2° Preludio. Signore, desidero ricevere le vostre visite, sia mediante le vostre grazie, sia nell'Eucaristia: ma come posso ricevervi degnamente, se non mi preparo con la penitenza?
1°
PUNTO: San Giovanni predica la penitenza. — Il Messia sta per venire, e stabilirà il suo regno spirituale. Come mi preparerò alla sua visita? In quali condizioni egli mi ammetterà nel suo regno? Bisogna che purifichi l'anima nella penitenza. S. Giovanni diceva: « Ecco viene il regno di Dio, quindi penitenza! Penitenza! Fate degni frutti di penitenza ». Ciò vuol dire: Il Cristo sta per venire con le grazie, con le misericordie: organizzerà il suo regno e la sua Chiesa. Ma non può certo ammettervi, se siete carichi di peccato. Certamente la sua misericordia è grande, e vi perdonerà moltissimo, ma occorre anche che voi ripariate il passato e cambiate metodo di vita. I Giudei ed i pagani di quel tempo hanno compreso queste verità, e come segno del loro cambiamento hanno ricevuto il battesimo. Sono stati immersi nell'acqua nello stato di morte, e ne sono usciti invece risuscitati a nuova vita. Ma ho dunque compreso abbastanza che devo prepararmi ogni giorno alla venuta del Salvatore nell'anima mia con la grazia e con l'Eucaristia? La vita mia si trascina nelle abitudini e nella tiepidezza, invece di purgarsi nella penitenza e di rinnovarsi con una buona conversione?
2° PUNTO: Il cambiamento di vita. — Preparate la via del Signore: vi sono nelle vostre anime contrasti e irregolarità: niente d'uguale, niente di pulito e di corretto, come dovrebbe essere in una via regale. Abbassate queste altezze che denotano l'orgoglio e la vanità; rialzate queste valli che indicano la debolezza, la sensualità, l'avarizia, la tiepidezza: raddrizzate questi sentieri tortuosi che sono le vie dell'ipocrisia e dell'incostanza: uguagliate queste vie scabrose che manifestano la mancanza di carattere, l'impazienza, la durezza, il cattivo umore. Preparate al Salvatore una via degna di lui, nella quale Egli possa camminare con piacere spandendo le sue benedizioni. Così parlava san Giovanni Battista. Gli uditori gli presentavano dubbi e discussioni e da ogni parte gli si domandava: Che faremo? Ed egli rispondeva: «Fate degni frutti di penitenza, confessate i vostri peccati, e mutate vita». — In che modo? — domandava qualche pubblicano o qualche esattore. Ed egli rispondeva: — Non esigete più di quello che vi è stato prescritto. — Cosa dobbiamo fare? — chiedevano i soldati. Ed egli: — Astenetevi da ogni violenza e da ogni delazione, accontentatevi della vostra paga. — Infatti, avveniva molto sovente, che i soldati denunciassero gli innocenti come i colpevoli di ribellioni o di altri delitti, per impossessarsene dei beni, oppure per ricevere un vergognoso salario. Insomma, san Giovanni Battista non fa che raccomandare a tutti il compimento dei doveri del proprio stato. Ed è così che io posso preparare le vie del Signore, compiendo tutti i doveri dello stato e della vocazione speciale d'amico del Sacro Cuore. So bene ciò che Egli attende da me; pure non glielo offro sempre. Domanda da me un cuore puro ed amante, una grande fedeltà al mio regolamento di vita, con l'abitudine al raccoglimento, alla preghiera, ed alla vita interiore. Solo a queste condizioni verrà volentieri nell'anima mia, e vi verserà le grazie del suo Divin Cuore.
3° PUNTO: Le penitenze. — La penitenza è una delle disposizioni dello spirito e del cuore. Sono penitenze il pentimento, la contrizione, la detestazione del peccato. Nostro Signore le domanda, ma vuole che vi aggiungiamo le penitenze esteriori. Senza gli atti esteriori i nostri sentimenti possono essere un'illusione. Gli atti di mortificazione manifestano il pentimento, e lo fortificano. Senza gli atti di pentimento che mortificano il gusto e lo privano di qualche soddisfazione, che affliggono la carne, che costringono gli occhi alla modestia, le mani al lavoro, i ginocchi all'adorazione supplichevole e perseverante, non vi è pentimento fermo, sicuro e duraturo. San Giovanni Battista insegnava eloquentemente la penitenza con il suo esempio. Nel deserto non s'era imposto lunghi anni di austerità e di privazioni, e non valeva il suo esempio a trascinare gli uomini di buona volontà alla pratica della penitenza? — Fate degni frutti di penitenza — diceva. E frutti di penitenza o di pentimento sono gli atti di mortificazione che s'impone l'anima penitente insieme al cambiamento di vita o di condotta. San Giovanni Battista suggerisce qualche sacrificio: «Chi ha due tuniche ne dia una, e così sia circa gli alimenti». E' un richiamo alle opere di misericordia, che sono un'eccellente penitenza per la pena che esse costano, e per i sacrifici che impongono. Che farò per espiare le colpe?
Risoluzione. — Ho un pentimento estremo, o mio Salvatore, d'avervi offeso; d'aver offeso voi così buono, e che meritate tutti gli onori. Perdonatemi. Malgrado la mia indegnità, ho confidenza nella vostra misericordia. Ma io devo, e voglio impormi qualche penitenza positiva, e sopratutto voglio accettare in spirito di penitenza i sacrifici che la vostra Provvidenza m'imporrà.
FIORETTO: — Proponi di adattarti volentieri alle richieste del tuo
prossimo.