UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
17° Maggio
I DONI DELLO SPIRITO SANTO
- L'INTELLIGENZA E LA SCIENZA
Così pure cose di Dio nessuno le conosce, fuorchè lo Spirito di Dio. Noi però abbiamo ricevuto non lo spirito di questo mondo, ma lo Spirito che è da Dio, affinchè noi conosciamo le cose state da Dio donate a noi. Ma l'uomo animale non capisce le cose dello Spirito di Dio (1 Cor., II, 11).
1° Preludio. S. Paolo, nel primo capitolo di questa bella epistola, c'insegna largamente l'eccellenza dello spirito d'intelligenza e di scienza e la sua superiorità sulla scienza umana.
2° Preludio. Datemi, Signore, quest'intelligenza e questa scienza che mi sono così necessarie per la mia propria direzione e per aiutare le anime ad andare a Dio.
1° PUNTO: Il dono d'intelligenza. — Il dono d'intelligenza è come una luce che lo Spirito Santo dà per penetrare intimamente le verità della fede: e questa penetrazione, dice san Tommaso, deve far concepire una vera idea ed una stima giusta del fine ultimo, e di tutto ciò che vi si riferisce. L'oggetto della nostra fede è Dio ed i suoi misteri, così pure la nostra vita in Dio e le nostre relazioni soprannaturali col prossimo. Ciò che la fede ci fa semplicemente credere, il dono d'intelligenza ce lo fa penetrare più chiaramente. — Coloro che hanno l'ufficio di istruire gli altri, i predicatori, i direttori, devono essere riempiti di questo dono. Esso è particolarmente necessario per intendere bene il senso delle Sacre Scritture e le figure allegoriche. San Gerolamo ha avuto il dono d'intelligenza particolarmente per il senso letterale; san Gregorio per il senso morale; sant'Agostino per il senso allegorico. San Bernardo per la grande purezza del suo cuore, gustò il senso morale il più elevato, il senso mistico delle Scritture. Entriamo nelle disposizioni di questi santi per leggere con frutto la Sacra Scrittura.
2° PUNTO: Il dono della scienza. — Il dono della scienza è una partecipazione della scienza di Dio, una luce dello Spirito Santo che rischiara l'anima per conoscere le cose umane in Dio e secondo la fede. Quando si conosce Dio nelle creature, e ci si eleva dalla conoscenza delle cause seconde alle cause prime ed universali, si fa un atto di scienza. La sapienza discerne gli spiriti, per via di tatto e d'esperienza, e la scienza per via di conoscenza. Il dono della scienza ci fa vedere prontamente e sicuramente tutto ciò che riguarda la nostra condotta e quella degli altri. Ci fa conoscere: 1° lo stato dell'anima nostra, i nostri atti interiori, i movimenti del cuore, le qualità, i difetti, i
principii, i motivi, i fini, le intenzioni, gli effetti e le loro conseguenze, le virtù da praticare, l'ordine e la cura che bisogna mettervi; 2° Il giudizio che noi dobbiamo portare delle creature e l'uso che ne dobbiamo fare per la vita interiore e soprannaturale; come esse sono vane, instabili, nocive o pericolose per la salute ed incapaci di renderci felici; 3° La maniera di conversare e di trattare col prossimo in rapporto al fine soprannaturale della creazione. Un predicatore conosce, mercè questo dono, ciò che deve dire agli uditori, e come li deve incitare; un direttore conosce lo stato delle anime che gli sono affidate, i loro bisogni spirituali, i rimedi ai difetti, gli ostacoli che essi oppongono alla perfezione, la via più sicura e più certa per ben dirigerle; come bisogna consolare o mortificare; ciò che Dio opera in essi, e ciò che devono fare da parte loro per cooperare con Dio e per compierne i disegni. Un superiore conosce in qual modo deve governare gli inferiori.
3° PUNTO: Del bisogno che noi abbiano del dono della scienza e dei mezzi di acquistarla. — Quelli che partecipano al dono della scienza, sono i più illuminati per il proprio avanzamento e per la direzione delle anime. Hanno grandi lumi circa la pratica delle virtù; ne scoprono la perfezione; vedono con un semplice sguardo se le azioni sono ispirate da Dio e conformi ai suoi disegni. Appena si allontanano anche minimamente dalle vie di Dio, subito se n'accorgono. Essi sono illuminati su ciò che devono rispondere alle anime scrupolose, sulle esortazioni che devono fare ai religiosi o alle religiose. Per questo dono san Vincenzo Ferreri predicava con tanto successo. Egli si abbandonava allo Spirito Santo sia per preparare le sue prediche sia per esporle, e tutti ne erano compresi. Ogni predicatore deve rendersi estremamente dipendente dallo Spirito di Dio: la principale preparazione per il pulpito è l'orazione e la purità del cuore. Dio si fa qualche volta attendere, per provarvi; ma abbiate confidenza, fate ciò che sta da voi, ed egli verrà, e non mancherà di spandere in voi i lumi. Voi ne sentirete gli effetti, e vedrete che vi suggerirà qualche pensiero. Vi è una scienza speciale del Sacro Cuore. Per questa scienza noi impariamo a riconoscere il simbolismo del Sacro Cuore nella natura e la sua azione provvidenziale nel mondo. Leggiamo nel Sacro Cuore il senso di questi misteri, e ne apprezziamo le virtù per imitarle, i benefici per ringraziarlo e la guida per sottometterci a lei.
Risoluzioni. — Ho un bisogno estremo di questi due doni, d'intelligenza e di scienza. Li domando al Cuor di
Gesù, che ne è la sorgente, e li domando a Maria, che ne è il canale. Ma mi ci devo preparare con la purità del cuore, col raccoglimento, con la preghiera, l'unione con nostro Signore.
FIORETTO: - Fa oggi, o proponi di fare al più presto, una Comunione con tutta purezza e umiltà.