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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

24° Maggio

I FRUTTI DELLO SPIRITO SANTO - PAZIENZA, BENIGNITÀ, BONTÀ.

 

La carità è paziente, è benigna; la carità non è astiosa, non è insolente, non si gonfia, non è ambiziosa, non cerca il proprio interesse. Non si muove ad ira, non pensa male (1 ai Cor., XIII, 4). 

 

1° Preludio. La pazienza e la bontà derivano dalla carità che è il dono ed il frutto per eccellenza. 

 

2° Preludio. Signore, infondete nel mio cuore la carità che animava il vostro, essa m'ispirerà la pazienza e la bontà. 

 

1° PUNTO: La pazienza. — La proprietà della virtù della pazienza è di moderare gli eccessi della tristezza, come la dolcezza tempera i movimenti della collera. Queste due virtù sono virtù d'azione e di combattimento. Esse non riportano vittoria che mediante sforzi violenti, e non senza pena; ma quando la dolcezza e la pazienza sono i frutti dello Spirito Santo, vincono i nemici senza combattere, e se combattono è senza difficoltà e con piacere. L'uomo paziente vede con gioia gli oggetti che sarebbero capaci di cagionare tristezza agli altri. Cosi i martiri si rallegrano alla notizia delle persecuzioni ed alla vista del supplizio. Gli è che la carità ha messo nel loro cuore il desiderio d'imitare nostro Signore, di riparare la gloria di Dio oltraggiata dai peccatori, e di salvare le anime. Nostro Signore ha portato la croce con pazienza gioconda. Gli apostoli se ne andavano giulivi, stimandosi felici d'aver dovuto soffrire ingiurie per il nome di Gesù. La pazienza diventa facile e dolce a colui che ama Gesù, e che ama il prossimo. E' una fioritura della carità. 

 

2° PUNTO: La benignità. — La benignità e la bontà riflettono il bene che si fa al prossimo. La bontà è l'inclinazione che porta a rendere servizi agli altri ed a comunicar loro ciò che si ha. La benignità consiste nella maniera amabile, dolce, graziosa di dedicarsi agli altri, facendo ciò volentieri, cordialmente, con gioia, senza risentire quella difficoltà sofferta da chi possiede la benignità nella sola qualità di virtù, e non ancora come frutto dello Spirito Santo. Nostro Signore è sovranamente ricco in benignità come in tutti i frutti dello Spirito Santo. San Paolo non è vissuto con lui come gli altri apostoli; l'ha appena scorto alla porta di Damasco, ed ha udito il racconto degli altri. Pure esalta la bontà e la grazia di nostro Signore: «La grazia del nostro Dio Salvatore si è manifestata a tutti gli uomini» dice a Tito. — «La benignità e l'umanità di Dio nostro Salvatore si è manifestata in noi» (Tito II, 11 e III, 4). La benignità e così la dolcezza e la sincerità, sono gli ornamenti ed i riflessi delle virtù evangeliche: essa manifesta sulle labbra e sul viso la bontà che regna nel cuore. E' il sorriso della carità: aiuta molto all'edificazione ed all'apostolato. E' appunto mediante la benignità come per mezzo dei benefici che nostro Signore attirava tutto il popolo a sè. La benignità è l'attrattiva della santità. E lei che dà alle anime sante e buone questo dolce sorriso che guadagna loro i cuori, e che fa amare la virtù. E appunto per la benignità e la dolcezza che i santi sono come Mosè cari a Dio ed agli uomini.

 

3° PUNTO: La bontà. — La bontà ci inclina a servire gli altri ed a comunicar loro quanto noi abbiamo. Nostro Signore è passato facendo il bene, perchè egli è sovranamente buono. A tutti diede consigli, cure, soccorsi, secondo l'inclinazione del suo cuore, e poi diede se stesso per il nostro riscatto. San Paolo ispirato dallo Spirito di Gesù, diceva: «Darò tutto quanto posseggo, e darò me stesso: vorrei essere anatema per i miei fratelli». Le buone opere sono il carattere stesso della vita cristiana. I cristiani hanno imparato da nostro Signore a praticare le opere di misericordia spirituali e di misericordia corporali. Saranno giudicati sulla loro bontà e sulle loro opere buone. «La fede senza le buone opere, dice san Giacomo, è una fede morta». E' un precetto fondamentale per tutti i cristiani; è il loro vero carattere; è la manifestazione del regno della grazia in un'anima. Ma per quelli che abbondano in grazia, per quelli che sono assai uniti allo Spirito Santo, e che possiedono in sè il dono della carità viva ed operosa, la bontà è un frutto soprannaturale della carità dello Spirito Santo. Essi inclinano a tutte le buone opere e a tutte le manifestazioni della carità verso il prossimo. Il loro cuore diventa una sorgente di bontà e di benevolenza. 

 

Risoluzioni. — Divin Cuore di Gesù, permettete che io attinga in voi come in una sorgente questi frutti di pazienza, di benignità, di bontà. Voi ci avete detto in Isaia: «O voi tutti che avete fame e sete, venite, comperate senza denaro quést'acqua e questi frutti; venite, bevete e mangiate; voi riceverete gratuitamente il vino ed il miele...» (Isaia LI). Io vengo, Signore, datemi questi frutti che sono più dolci del vino e del miele. 

 

FIORETTO: - In ogni evenienza, tanto più se sfavorevole, ripetiamo: Tutto per Gesù. Recitiamo le Litanie della SS. Vergine.

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