UN ANNO CON IL SACRO CUORE
10° Giugno
VISITE EUCARISTICHE: IL BUON SAMARITANO, IL FIGLIO DEL RE CHE M'INVITA ALLE NOZZE, L'OSPITE CHE BATTE ALLA PORTA DEL CUORE
Ma un Samaritano che faceva un suo viaggio, giunge presso di lui, e vedendolo, si mosse a compassione. E se gli accostò, e fasciò le
sue ferite, spargendovi sopra olio e vino, e messolo sul suo giumento lo condusse all'albergo, ed ebbe cura d'esso (S. Luca, X, 33).
1° Preludio. Gesù-Ostia è il buon Samaritano, è il Figlio del Re che ci invita allo sue nozze, è l'ospite che picchia per essere ricevuto nel mio cuore.
2° Preludio. Io, Signore, sono il povero ferito della strada. Soccorretemi, guaritemi.
1° PUNTO: Chi viene? Il buon Samaritano che passa vicino ai feriti. — E' certo che nostro Signore, sotto i tratti del buon Samaritano, ha voluto dipingere se stesso: ha voluto rivelarci in questa parabola tutta la bontà e la compassione del suo Cuore. E se egli è stato il buon Samaritano nella vita mortale, seminando ovunque cure e consolazioni, soccorrendo e guarendo tutti i feriti ed i malati, nell'Eucaristia non ha poi indurito il cuore. Egli è qui con la stessa bontà, la stessa tenerezza per quelli che soffrono, e dice anche: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e sofferenti, ed io vi solleverò». Andrò a lui, gli mostrerò le piaghe, le piaghe spirituali sopratutto: egli vi metterà l'olio che addolcisce, ed il vino che cauterizza; egli mi solleverà, ne sono sicuro. Voi, o Signore, vedete in che stato mi hanno ridotto le tentazioni della carne, del mondo e del demonio, rialzatemi, guaritemi.
2° PUNTO : Chi viene? Il Figlio del Re per invitarmi alle nozze. — Isaia aveva
intravisto il festino quotidiano della nuova alleanza. «Il Signore degli eserciti preparerà ai popoli fedeli sulla montagna di Sion che è la Chiesa, un banchetto di carni deliziose, un banchetto di vini squisiti, di carni piene di succo e di midolla, di un vino puro e limpido». Questo varrà per pregustare il cielo (Isaia
XXV, 6). Nel Vangelo nostro Signore chiama banchetto le nozze del Figlio del Re (S. Matteo
XXII). Il Re invita i servi, essi non vengono; invita allora gli sconosciuti, gli estranei. Molti vengono, ma uno di essi non ha la veste nuziale, ha un abito sporco, allora lo si getta fuori. I servi erano il popolo giudeo; gli estranei siamo noi. E forse noi ci presentiamo al banchetto con qualche macchia! Avessimo almeno l'umiltà e il pentimento, come la Maddalena, come la Samaritana, come il buon ladrone! Il Figlio del Re ha il Cuore così buono e così misericordioso che ci purificherebbe, e ci accoglierebbe. Andiamo a lui con queste disposizioni, egli ci accoglierà, ed avremo parte nel banchetto dell'Eucaristia; egli ci sazierà, ci darà il disgusto delle carni nocive; ci farà desiderare il grande banchetto delle nozze regali del cielo intraveduto da san Giovanni nell'Apocalisse
(XIX).
3° PUNTO: Chi viene? È l'ospite che batte alla porta del cuore per farmi aprire. — Nostro Signore dice: Eccomi alla porta che batto,
apritemi; se qualcuno ascolta la mia voce, e mi apre, io entrerò nel suo cuore, e resteremo sempre insieme
(Ap. III, 20). Nostro Signore desidera la nostra amicizia, la nostra intimità, l'unione con noi. E noi quando risponderemo al suo desiderio, all'attesa del suo Cuore? Aprimi, sposa mia, aprimi, dice, ed io scuoterò la rugiada dai capelli
(Cant. V, 2). Abbiamo qui un simbolo meraviglioso delle grazie promesse. Ma finora la mia anima è stata assai ingrata ed il mio cuore molto duro; mi sono rivolto alle creature proprio come le vergini stolte; non ho alimentato nella lampada del mio cuore l'olio del fervore (San
Matt. XXV). Come il servo infedele non ho fatto fruttare il mio talento. E se fosse il giorno del giudizio, nostro Signore potrebbe dirmi: ho avuto fame e sete del vostro amore, delle vostre visite, delle vostre riparazioni davanti al tabernacolo, e voi non mi avete saziato; ero prigioniero, e non mi avete visitato: ero triste e sofferente, e non mi avete consolato. E' vero, Signore, io sono un ingrato, ho un cuore duro come la pietra; sono dissipato ed attaccato alle creature. Cambiatemi, convertitemi; io provo oggi un'indicibile sete del vostro amore.
Risoluzioni. — Mi presenterò tutti i giorni al buon Samaritano il quale medicherà le mie piaghe; risponderò agl'inviti del Figlio del Re, ma mi presenterò con la veste nuziale, con l'anima mia purificata dalla penitenza. Ed infine risponderò alle chiamate del prigioniero del tabernacolo.
FIORETTO: — Offri tutto a gloria di Dio.