UN ANNO CON IL SACRO CUORE
18° Giugno
IL CUORE DI GESU' SEDE DI TUTTE LE VIRTU'
Io bramo che voi sappiate qual sollecitudine io abbia per voi e per tutti quelli che non hanno veduto la mia faccia corporale, perchè siano consolati i loro cuori, uniti insieme nella carità e in tutta l'abbondanza della piena intelligenza, per conoscere il mistero di Dio Padre e di Cristo Gesù, in cui sono nascosi tutti i tesori della sapienza e della scienza (Ai Coloss., II, 1).
1° Preludio. In Gesù, nel suo Cuore adorabile, sono nascosti i tesori della carità, della sapienza, della virtù.
2° Preludio. Datemi, o Signore, in elemosina un po' di questo ricco tesoro.
1° PUNTO: Umiltà. — Questa meditazione e le due seguenti ci sono ispirate dal beato Claudio de la
Colombière. «Il Cuore di Gesù, dice il padre, nel suo atto di oblazione, è la sede di tutte le virtù, la sorgente di tutte le benedizioni e il ritiro di tutte le anime sante». Il santo religioso riceveva le ispirazioni dalle comunicazioni e dalle lettere di S. Margherita
Maria; e diceva: «La prima virtù che si deve onorare in Gesù è un ardente amore verso il divin Padre, congiunto ad un rispetto profondissimo ed alla più grande umiltà che si sia mai vista». Nostro Signore non ha detto lui stesso: «Imparate da me che sono dolce ed umile di cuore»? E noi parliamo qui dell'umiltà fondamentale, la quale consiste nel riconoscere il nulla delle creature e la grandezza infinita di Dio. E quest'umiltà del Cuore di Gesù che stabiliva nostro Signore nel rispetto profondissimo della Maestà divina e in un amore ardente per le infinite perfezioni del Padre celeste. Questa dev'essere anche per noi la virtù principale e il fondamento di tutte le altre; e non è che la pratica del primo comandamento in tutta la sua integrità: Tu adorerai, ed amerai perfettamente un Dio solo.
2° PUNTO : Pazienza. — «La seconda virtù che dobbiamo onorare nel Sacro Cuore, dice il beato de la
Colombière, è un'infinita pazienza nei mali; una contrizione e un dolore estremo per i peccati di cui egli si è caricato; la confidenza di un figliuolo tenerissimo, unita alla confusione di un grandissimo peccatore». Egli sapeva che nostro Signore, manifestando il suo Cuore a S. Margherita
Maria, aveva sopratutto attirato la nostra attenzione sopra i misteri dolorosi, sulla Passione e sulle sue sofferenze riparatrici. «Il Sacro Cuore mi venne rappresentato sopra un trono di fuoco (gli aveva detto santa Margherita
Maria), e la piaga che aveva ricevuta sulla croce vi appariva visibilmente. Una corona di spine era attorno a questo Sacro Cuore ed una croce al disopra. Il divin Salvatore mi fece conoscere che questi strumenti della Passione indicavano che l'amore immenso che egli ha per gli uomini,era stato la sorgente di tutte le sofferenze e di tutte le umiliazioni che egli ha voluto soffrire per noi; che tutti questi tormenti e tutti questi disprezzi gli eran stati preparati fin dal primo istante della incarnazione, e che la croce fu, per così dire, fin d'allora piantata nel suo Cuore, e che fu da questo primo istante che egli accettò per dimostrarci tutto l'amore, tutte le umiliazioni, la povertà, i dolori, che la sua umanità sacrosanta doveva soffrire in tutto il corso della vita mortale, e gli oltraggi ai quali l'amore l'avrebbe esposto fino alla fine dei secoli, sopra i nostri altari, nel Santissimo ed Augustissimo Sacramento...». Pazienza, riparazione, abbandono, è ben questa la vita del Cuor di
Gesù. Egli ci ha dato quest'esempio unito alla grazia, di poterlo imitare. Questa poi è la risoluzione del beato Claudio de la
Colombière: «Abbraccio l'amabile croce dell'obbedienza, e l'abbraccio fino alla morte. Essa sarà la mia gioia, la mia gloria, la delizia mia. Dio non è contento che io mi glorifichi, e mi rallegri se non nella croce di Gesù Cristo: Dio non vuole che io abbia altro tesoro che la sua povertà, altre delizie all'infuori delle sue sofferenze, altro amore che lui stesso!». Questo deve essere pure il mio ideale.
3° PUNTO: Carità. — «La terza virtù che bisogna onorare nel Sacro Cuore, dice ancora il beato de la
Colombière, è la sua pietà sensibilissima per le nostre miserie, l'amore immenso per noi, malgrado queste stesse miserie, e, malgrado questi movimenti ed impressioni, la sua uguaglianza inalterabile, causata da una conformità così perfetta alla volontà di Dio da non poter venir turbata da alcun avvenimento.» Non è nella misericordia del suo Cuore che egli ci ha visitati?. Quando Gesù incontra ammalati, morti, il suo Cuore non può resistere alle lagrime di quelli che li circondano. Compreso di pietà, egli li guarisce, li rende alla vita (S. Luca
VII, 13). Quando vede la folla senza provvigioni per il pasto ha compassione di lei (S. Luca X, 33). «Questo Cuore, per quanto lo può, negli stessi sentimenti, nota il beato de la
Colombière, è sempre ardente d'amore per gli uomini, sempre aperto per spandere ogni sorta di grazie e di benedizioni, sempre compreso dei nostri mali, sempre spinto dal desiderio di parteciparci i suoi tesori e di dar se stesso a noi; sempre disposto a riceverci, a servirci d'asilo, d'abitazione e di paradiso in questa stessa vita». Tenendomi unito al Cuor di Gesù e meditando i suoi misteri, io parteciperò sempre più alle sue virtù.
Risoluzioni.— Io ho a mia portata, nel Cuor di
Gesù, la sorgente di tutte le virtù, le quali si possono riassumere nell'umiltà, pazienza, carità; ma bisogna che io beva risolutamente a questa sorgente. Bisogna che io mi unisca sempre più fedelmente al Cuor di Gesù in ciascuna delle mie azioni.
FIORETTO: — Ripeti lungo il giorno: Con l'aiuto di Dio voglio farmi santo, e gran santo.