UN ANNO CON IL SACRO CUORE
21° Luglio
VIRTU' CRISTIANE - DOTTRINA SOCIALE: LO STATO
Maestro, spiegaci dunque il tuo parere: E' lecito a noi di pagare il tributo a Cesare? Ma Gesù conoscendo la loro malizia, disse: Ipocriti, perchè mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi presentarono un denaro. E Gesù disse loro: Di chi è questa immagine e questa iscrizione? Gli risposero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio (S. Matteo, XXII, 17).
1° Preludio. Ogni autorità stabilita ha diritto al rispetto. Dio ci vuole organizzati ed obbedienti.
2° Preludio. Dateci, Signore, superiori secondo il vostro cuore e uniteci a loro con una docilità figliale.
1° PUNTO: Ogni autorità viene da Dio. — «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio, quello che è di Dio» — «Ogni anima sia sottomessa alle autorità superiori, dice san Paolo, poichè non vi è autorità che non venga da Dio; e tutte le autorità della terra sono disposte da Dio. Quindi chi resiste alle autorità, resiste all'ordine di Dio, ed attira su di sè la maledizione... Il sovrano è il ministro di Dio per il bene; è l'esecutore della vendetta divina a riguardo di quelli che fanno il male.. «Bisogna essere sottomessi; non solo per timore, ma anche per un principio di coscienza. Paghiamo il tributo ai sovrani, perchè essi sono i ministri di Dio nell'adempimento della loro missione. Rendiamo quindi a ciascuno ciò che gli è dovuto; il tributo, l'imposta, il timore e l'onore» (Ai Rom.
XIII, I). Nostro Signore ha dunque confermata l'autorità di tutti i poteri stabiliti, e noi uniamoci ai sentimenti del Cuor di Gesù verso tutte le autorità, stabilite dalla Provvidenza.
2° PUNTO: Sommissione in tutto ciò che non è contrario alla legge. Commentando la parola del Salvatore, san, Pietro ci dice: «Siate sottomessi per amor di Dio ad ogni istituzione umana, sia al re come sovrano, sia al governatore come inviato da lui per punire i cattivi e ricompensare i buoni... poichè tale è la volontà di Dio, e facendo il bene chiudiate la bocca degl'insensati e degl'ignoranti. Voi siete liberi ma come servi di Dio, e non per coprirvi della libertà come d'un velo che faciliti la licenza. «Rendete l'onore a tutti; amate i fratelli, temete Dio, rispettate il re. Servi siate sottomessi ai padroni sempre, in ogni circostanza, e non solo a quelli che sono buoni e dolci, ma anche a quelli che sono noiosi, dispettosi, incontentabili poiché è una gloria il sopportare pene e soffrire ingiustamente per amor di Dio. Infatti che gloria vi sarebbe a soffrire i castighi che avete meritato con le colpe? «Ma se avete da soffrire quando avete fatto bene, e se sopportate queste sofferenze con pazienza ecco che fate qualche cosa di grande davanti a Dio!» (I
Pet. II, 13). S. Paolo dice a Tito: «Avvertite i fratelli d'essere sottomessi ai principi ed ai potenti, d'obbedire agli ordini, d'essere pronti a tutte le opere buone» Ma noi dobbiamo tanta deferenza e
sommissione all'autorità legittima in quanto che essa agisce, nei limiti, sue attribuzioni, poiché dobbiamo poi essere altrettanto fermi a resistere quando quest'autorità si volge contro Dio, e calpesta sotto i piedi i diritti della coscienza. Pietro e Giovanni ai giudici, che proibivano loro di parlare in nome di
Gesù, risposero: «Giudicate voi stessi, e dite in faccia a Dio se è giusto che noi dobbiamo obbedire a voi piuttosto che a Dio. Noi non possiamo tacere ciò che abbiamo veduto ed inteso».— Ed ancora: «A Dio bisogna obbedire prima che agli uomini» (Atti cap.
IV, e V). San Paolo ci avverte anche di custodire la dignità di cittadini e di fare rispettare i diritti: «Io sono cittadino Romano, e mi appello a Cesare» (Atti
XXII).
3° PUNTO: Rispetto. Preghiera. — San Paolo ci dice: «Raccomando prima di tutto che si facciano suppliche, preghiere, domande, ringraziamenti per tutti gli uomini; per ì re e per quelli che sono elevati in dignità, affinché conduciamo sotto le loro autorità una vita piacevole e tranquilla in tutta pietà ed onestà». Questo è precisamente ciò che nostro Signore desidera poiché egli vuole che tutti gli uomini siano salvati, e pervengano alla conoscenza della verità. Non vi è infatti che un solo Dio ed un solo mediatore, l'Uomo-Dio, Gesù Cristo che ha dato se stesso per la redenzione di tutti, grandi e piccoli (I
Tim. II, 1). Nostro Signore vuol far regnare in tutti i nostri rapporti privati e sociali, la carità del divin Cuore. Egli ci raccomanda il rispetto, l'affetto stesso e la preghiera per coloro che ci governano, ma ricorda poi a costoro, che ci devono la santa libertà di fare il bene. Noi dobbiamo poter condurre, senza la loro autorità, una vita comoda e tranquilla, una vita onesta e pia. Essi devono reprimere tutto ciò che costituisce l'oppressione dei fedeli, la propaganda del male, la corruzione delle anime.
Risoluzione. — Signore, ristabilite nel nostro tempo la giusta nozione dell'autorità. Noi non abbiamo pregato abbastanza per i nostri capi; date loro lo spirito di giustizia e la coscienza di tutti i loro doveri. Riprendete il vostro regno nelle nostre leggi. Perdonateci l'apostasia sociale; vi dobbiamo tanti favori, tante benedizioni! Adveniat regnum
tuum! Ritornate a noi, e riprendete l'impero su tutta la vita nazionale.
FIORETTO: — Rifletti un po' sul serio al momento della tua morte; recita tre Pater a S. Giuseppe.