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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

18° Agosto

ANCORA LA FEDE DEL CENTURIONE 

 

E terminato che ebbe tutti i suoi discorsi al popolo, che lo ascoltava, entrò in Cafarnao. E il servo di un certo centurione caro a lui era ammalato e vicino a morire. E avendo egli sentito parlare di Gesù mandò da lui gli anziani dei Giudei a pregarlo che andasse a guarire il suo servo (San Luca, VII, 1). 

 

1° Preludio. Ammirabile esempio d'umiltà e di fede! Questo pagano ha toccato il Cuor di Gesù, ed ha ottenuto dal Salvatore un elogio ed un miracolo. 

 

2° Preludio. Io conosco come potrei toccare il Cuor di Gesù; è andando a lui con umiltà e con una fede semplice e confidente. 

 

1° PUNTO: Umiltà. — Il centurione è pieno d'umiltà, ed invia due volte messaggeri a Gesù. Egli si crede indegno di comparire lui stesso davanti al Salvatore: crede con una semplicità da bambino. Il servo è malato, e spera che Gesù glielo guarisca. Invia prima gli anziani della sinagoga che egli stima degni d'essere esauditi; poi, quando Gesù s'avvicina, gl'invia gli amici con questo messaggio: «Signore, non disturbatevi a venire; io non sono degno che voi entriate in casa mia, non oso comparirvi davanti, ma dite solamente una parola, e il mio servo sarà guarito». Ammirabile semplicità! Nostro Signore ha lodato queste disposizioni che non ha trovato fra gli Israeliti, e la Chiesa, entusiasmata per questo atto di fede e d'umiltà, lo ha inserito nel canone della Messa come preparazione alla santa comunione. 

 

2° PUNTO: Fede semplice. — La fede del centurione vale la sua umiltà. Questo uomo è ammirabile nella fede e nella confidenza. Egli ha inteso raccontare i miracoli del Salvatore, e questo gli basta: non dubita del potere divino, ed ha confidenza nella misericordia. Invia un primo messaggio mediante venerabili Giudei, per pregare il Salvatore di venire a guarire il servo. Questi compiono la missione devotamente, e pregano con insistenza nostro Signore di venire presso l'ammalato gli dicono: «Il centurione merita questo favore, è un uomo distinto che ama la nazione giudea, e che ha fatto costruire una sinagoga». Nostro Signore si commuove, e si mette in strada. Durante questo tempo il giovanetto era peggiorato; ma la fede del centurione non viene meno, anzi si conferma maggiormente. Invia quindi altri messaggi di amici per dire a nostro Signore: «Non disturbatevi di venire da me, perchè io non ne sono degno. Dite solamente una parola, e il servo sarà guarito. Tutta la natura vi obbedisce; come i soldati obbediscono me, e se dico loro: andate là, essi vanno; venite qui, essi vengono. E quando dico al servo: fate questo, egli lo fa». Questo pagano aveva dato il più ammirabile esempio di fede e di confidenza e la più bella lezione d'obbedienza. Nostro Signore volle ammirarlo altamente e ce lo propose come un 'esempio di fede e di confidenza. 

 

3° PUNTO: Guarigione. — La fede del centurione ottenne una doppia ricompensa. La prima è una conferma da parte di nostro Signore di tutte le promesse fatte ai gentili dai profeti. — Io vi dico in verità, dice nostro Signore ai discepoli: I popoli verranno dall'Oriente e dall'Occidente, ed essi avranno parte al regno dei cieli con i patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, mentre i figliuoli d'Israele saranno rigettati. — La seconda ricompensa fu la guarigione immediata del servo che amava. — Va, gli fece rispondere nostro Signore, ti sarà fatto secondo la fede e la tua confidenza. — E nello stesso tempo il servo fu guarito. Noi andiamo sovente a nostro Signore: forse lo riceviamo tutti i giorni nella santa comunione ed i nostri difetti non guariscono. Quale ne è la causa? Perchè manchiamo di umiltà, di fede, e di confidenza. Noi andiamo a nostro Signore per abitudine, con tiepidezza, con una fede debolissima. Lo spirito e l'immaginazione vi portano tutte le distrazioni abituali. La vita dissipata della giornata sgorga sulle stesse comunioni. Badiamo che nostro Signore non provi per noi quell'amarezza che ha provato vedendo la freddezza dei figliuoli d'Israele!

 

Risoluzioni. — Signore, io non sono degno che voi veniate in me nella santa comunione, nè nelle vostre visite abituali, io lo riconosco oggi, e mi umilio. Ve ne supplico, buon Maestro, dite una parola, e la mia anima sarà guarita dal languore. 

 

FIORETTO: — Persuadiamoci del gran dovere della preghiera; recitiamola sempre mattina e sera con fervore.

 

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