UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
20° Novembre
DEVOZIONE GELTRUDIANA - NELLA SOFFERENZA
Allora disse loro: L'anima mia è afflitta fino alla morte: restate qui e vegliate con me. Ed avanzatosi un poco si prostrò per terra pregando e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice, per altro, non come voglio io, ma come vuoi tu (S. Matteo, XXVI, 38).
1° Preludio. Nel Getsemani nostro Signore ci dà il più meraviglioso esempio di rassegnazione e di sacrificio.
2° Preludio. Signore, mettete nel mio amore la stessa disposizione d'abbandono alla vostra volontà divina.
1° PUNTO: Per le prove e contraddizioni che ci vengono dalle creature. — Nostro Signore permette queste prove, ma poi le alleggerisce, e ci consola. Santa Geltrude aveva avuto
molto da soffrire e nostro Signore se la strinse al cuore dicendole: «Una tenera madre cerca di addolcire le pene dei figli, e così io voglio, con dolci parole d'amore, calmare tutte le tue pene e contrarietà». E dopo che S. Geltrude ebbe gustato sul Cuore di Gesù la dolcezza delle divine consolazioni, nostro Signore le presentò il Cuore aperto, dal quale essa potè vedere i suoi atti di pazienza raccolti da nostro Signore, abbelliti e coronati d'oro. Essa fece notare a nostro Signore che le pene erano state leggere e addolcite dalle consolazioni divine, ed il Salvatore le rispose: «Io addolcisco le tue pene per non lasciarti soccombere sotto il peso, tuttavia non ti lascio priva del merito della pazienza». Ed aggiunse: «Credo bene di purificare i miei giusti mediante la tribolazione, tuttavia io non lo faccio fino all'esaurimento delle loro forze, ma solamente per provarli e salvarli». E la santa comprese anche che la gioia di nostro Signore è immensamente più grande, quando un'anima giunge a godere di soffrire qualche cosa per l'amore del Sacro Cuore.
2° PUNTO: La rassegnazione alla volontà divina. — Santa Geltrude capì anche che le anime, le quali si conformano con un'intera sommissione alla volontà di Dio desiderando, sopra ogni cosa, che questa altissima volontà s'adempia perfettamente in loro, nel corpo e nell'anima, vincono in modo singolare il Cuore di Dio. Con diverse espressioni di rassegnazione formulate negli scritti della santa, il Padre Denis ha composto questa preghiera che ci può aiutare a dirigere le nostre intenzioni: «Padre santissimo, benchè io non sia che una povera e vile creatura, degnatevi di permettere che io rinunci nelle vostre mani adorabili alla mia propria volontà. Io mi offro, mi sacrifico alla vostra santissima volontà ed al vostro beneplacito. Sopra tutte le delizie del mondo voglio che la vostra volontà adorabile si compia sempre perfettamente in me, nel corpo e nell'anima, nel tempo e nell'eternità. A questo scopo esporrò con gioia, a qualsiasi pena, le membra del mio corpo. — Sì, mio Dio, se voi mi chiedete di scegliere ciò che preferirei ottenere da voi, io non desidererei altro che l'adempimento della vostra santissima volontà e del vostro desiderio su di me e su tutte le creature. Così unendomi a quella divina rassegnazione, con la quale Gesù si è interamente abbandonato sul monte degli Ulivi alla vostra divina volontà appropriandomene gli affetti, le intenzioni, la voce ed il Cuore, io vi dico, e vi ripeto mille volte: Non la mia, ma la vostra volontà, o Padre santissimo, si compia nel tempo e nell'eternità» Uniamoci a queste disposizioni di santa confidenza del Sacro Cuore.
3° PUNTO: Quando l'avversità minaccia. — Noi abbiamo una direttiva di nostro Signore anche per queste circostanze difficili. — «Se qualcuno, dice santa Geltrude, offre assolutamente la volontà al gusto di Dio, qualunque siano le avversità che lo minacciano, fa una cosa che piace a Dio tanto quanto la compassione di chi, durante la Passione, avesse applicato sulle piaghe del Salvatore i più dolci rimedi» (Libro
II, cap. LXIV). Offriamoci con quest'intenzione! «Io mi offro a voi, o buon
Gesù, mi metto fra le vostre mani con la disposizione di ricevere volentieri questa avversità che mi minaccia; la riceverò volentieri dalla vostra mano, e la sopporterò con tutta la pazienza di cui sarò capace, unendomi a quell'amore con il quale voi avete ricevuto ciascuna avversità dalle mani del Padre, perchè gli offriate in seguito le mie con la stessa viva riconoscenza: degnatevi di accordarmi le forze e la pazienza necessarie per sopportare con coraggio questa pena nell'interesse della vostra eterna gloria e della salute di tutto l'universo» (P. Denis). Non dobbiamo poi temere che nostro Signore ci domandi troppo. Egli ha spiegato più volte a santa Geltrude, come sappia addolcire sempre le prove che ci capitano; ed una volta le fece questo grazioso paragone: «Una madre che vuol scaldare il bambino l'avvicina al fuoco, ma lo ripara con le proprie mani, perchè egli non senta troppo vivamente il calore. Così, quando io voglio purificare i giusti con il fuoco di qualche tribolazione, interpongo la mia mano, perchè addolcisca la prova»
(III, LXIII).
Risoluzioni. — Sarò fedele nel ricordarmi ogni giorno la Passione di nostro Signore,
bacerò sovente il Crocifisso, onorerò le cinque piaghe di nostro Signore, soprattutto la piaga del Cuore, e dietro l'esempio del Salvatore troverò il coraggio per sopportare le prove della vita.
FIORETTO: — Tre Pater a Gesù per avere la perseveranza.