UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
28° Novembre
SULLA FEDELTA'
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Vegliate sopra voi stessi, onde non avvenga che siano i vostri cuori depressi dalle ubriachezze e dalle cure della vita presente: e repentinamente vi venga addosso quella giornata (S. Luca, XXI, 33).
1° Preludio. Nostro Signore ci ricorda, terminando il discorso, come le sue parole siano positive e le risoluzioni senza cambiamenti. Se egli è fedele, lo dobbiamo essere noi pure.
2° Preludio. Signore, fate di me il servo fedele e prudente sempre pronto a comparirvi davanti.
1° PUNTO: Gesù si è mostrato fedele nelle promesse e nelle minacce. — Nostro Signore aveva fatto confermare molte volte la fedeltà dei profeti: «Dio è fedele in tutte le vie», dice il Salmista (Salmo
CXLIV). Egli ha poi voluto ripetere le conferme al principio della vita pubblica, nel discorso sulla montagna: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno, e non un iota delle profezie e delle figure resterà senza compimento» (San Matteo V, 8). Al momento della Passione la sua preoccupazione non è forse quella di compiere tutto fedelmente? Dopo la cena, dice al Padre: «Sono stato fedele in tutta la mia missione» (San Giov.
XVII). Fin sulla croce si preoccupa di compiere le profezie fin nelle più minute particolarità, sapendo che tutto è compiuto per realizzare alla lettera le Scritture, e dice: «Ho sete» (San Giov.
XIX, 28) e ancora: «Quando ebbe bevuto l'aceto disse: Tutto è consumato». Egli ha quindi compiuta fedelmente la redenzione, come il Padre l'aveva annunciata ai patriarchi ed ai profeti. Ha promesso di sostenere la Chiesa, e non l'ha forse fatto? «Le porte dell'inferno non prevarranno contro di lei». Non ha forse trionfato su tutti i nemici, sulle persecuzioni, eresie? Deve quindi essere fedele anche nelle minacce, a qualunque costo. Ha annunciato la rovina di Gerusalemme, ma che resta di quella città? Forse pietra sopra pietra? Il giudizio particolare per ciascuno e il giudizio universale si compiranno quindi anch'essi. Siamo fedeli fino alla morte, per acquistare la corona promessa: «Sii fedele, dice nostro Signore al vescovo di Smirne nell'Apocalisse, ed io ti darò la corona di vita».
2° PUNTO: Gesù è fedele nell'amicizia, perciò è morto per noi. - Non è forse stato fedele nell'amicizia per noi? Ha potuto quindi provocarci una lotta d'amore e pretendere il primo posto: «Nessuno ama più di colui che dà la vita per gli amici» (S. Giov.
XV). E Gesù ha dato, per primo, la vita per noi. Questa fedeltà non ha forse colpito S. Giovanni, quando scrisse nel descrivere la Cena:
«Gesù ha amato i suoi fino alla fine» ? (S. Giov. XIIU). Egli ci aveva dato il Cuore, e non ce l'ha ripreso. Nostro Signore può dirci: «La fedeltà per voi mi è costata il sangue. Io me ne glorio, è per me un titolo d'onore come ho espresso nell'Apocalisse: Colui che era a cavallo si chiamava il Fedele e il Veridico»
(Apoc. XIX). — «Siate anche voi fieri della fedeltà. Fatevene un titolo d'onore; i più cari interessi dipendono da lei, e la mia amicizia ne è il prezzo». Siamo fedeli, se vogliamo intendere un giorno questa sentenza: «Venite, servi buoni e fedeli, la fedeltà sarà ricompensata, entrate nel gaudio del Signore» (S.
Matt. XXV). Nostro Signore non si rifiuterà di fare per noi ciò che Dio domandava ai giusti dell'antica legge: «Se avete un servo fedele che sia come del vostro sangue
(sicut anima tua), trattatelo come un fratello» (Eccl. XXXIV). «Ma noi anzi non siamo servi, ma amici» (San Giov.
XV). E questo s'applica particolarmente ai sacerdoti: è da loro soprattutto che Gesù attende la fedeltà che conviene agli amici. Se noi siamo fedeli, lo sguardo amante di Gesù non ci abbandonerà. (Salmo
CIX). Noi saremo la sua consolazione e la sua gioia: «Niente si può paragonare ad un amico fedele; un amico fedele è il rimedio alle pene della vita»
(Eccl. VI, 15). Dopo tutto ciò che Gesù ha fatto per noi, dopo le prove d'amicizia che il divin Cuore ci ha dato, specialmente nella Passione, nella santa Eucaristia, nella nostra vocazione privilegiata, non ha il diritto di contare sulla nostra fedeltà?
3° PUNTO : Pratica della fedeltà. — Che faremo noi praticamente? Innanzitutto dobbiamo esaminarci e pentirci: siamo stati così poco fedeli finora! Infedeli alla grazia ed alle ispirazioni divine che abbiamo trascurato; infedeli ai doveri dello stato; infedeli alle promesse più sacre, che abbiamo più volte violato. Domandiamo questa fedeltà che ci manca. Domandiamola per mezzo di
Maria, la Vergine fedele fra tutte le donne. Diciamo con sant'Agostino: «Signore, fatemi perseverare nelle opere che la vostra volontà domanda da me»
(Med. 12). La fedeltà è il pegno delle divine consolazioni e della gloria celeste. «Siate fedeli e perseveranti, dice l'imitazione, siate fermi e coraggiosi, e la consolazione vi giungerà a suo tempo» (Libro
III, cap. XXXI).
Risoluzioni. — Sarò fedele nelle piccole cose: sarò fedele alla regola, ai voti, al regolamento di vita. Sarò per Gesù un amico fedele, devoto, assiduo, e rinnoverò questa risoluzione prima delle principali azioni.
FIORETTO: — Fissa qualche pratica da osservare durante tutto l'Avvento; recita nove Ave Maria in onore della Vergine.