.

.

Cappellina Home  

 

UN ANNO CON IL SACRO CUORE

6° Dicembre

ALTRE FIGURE DEL SACRO CUORE

 

E fu conceduto a lei di far guerra con i santi, e di vincerli... i nomi dei quali non sono scritti nel libro di vita dell'Agnello; il quale fu ucciso dal cominciamento del mondo (Ap. XIII, 7). 

 

1° Preludio. Vi sono ancora altre figure impressionanti, soprattutto tutti questi agnelli immolati al Tempio come preparazione al sacrificio dell'Agnello di Dio. 

 

2° Preludio. Signore, io comprendo che per essere iscritto nel libro dell'Agnello bisogna essere unito all'Agnello vittima ed imitarne la vita di sacrificio. 

 

1° PUNTO: Abele e gli agnelli, vittime dell'antica legge. — Che Abele, ferito al cuore dal fratello, sia stato una figura di Gesù, san Paolo stesso ce lo dice nell'Epistola agli Ebrei: «Noi abbiamo un mediatore, Gesù, il cui sangue è più eloquente di quello d'Abele» (Agli Ebrei XII, 24). In quanto agli agnelli immolati al Tempio quotidianamente e colpiti al cuore dalla spada, in molte riprese il Nuovo Testamento ce li mostra come la figura del Salvatore. «Gesù è l'Agnello di Dio, dice san Giovanni Battista, l'agnello la cui immolazione cancella i peccati del mondo» (San Giov. I, 29). L'Apocalisse sopratutto ci mostra in Gesù l'Agnello salvatore promesso da Isaia (Is. XVI, 1). Venti volte l'Apocalisse esalta l'Agnello vittima, l'Agnello redentore, il cui sangue è la sorgente di tutte le grazie; l'Agnello glorificato con Dio in cielo ed acclamato dagli angeli e dai santi. L'angelo mostrò a san Giovanni la sorgente di vita sgorgante dal trono dell'Agnello. Io voglio bere incessantemente a questa sorgente di vita, ed il mezzo sta nel tenermi unito al Cuore di Gesù e ricondurre incessantemente il pensiero ed il cuore a quest'unione. 

 

2° PUNTO: L'arca del diluvio. — Noè solo fu salvato, e quelli che erano con lui nell'arca (Gen. VII, 23). Sant'Agostino ci mostra nell'arca una figura del Cuore di Gesù, e ci fa notare che l'Evangelista non dice: «Un soldato gli trapassò il costato, ma gli aperse il costato». Quest'apertura del costato di Gesù era la porta della salute, da cui sono usciti il sangue e l'acqua, simboli dei sacramenti. «Questo mistero, aggiunge il santo dottore, è stato figurato prima, quando Noè ricevette l'ordine di fare l'arca, onde farvi entrare tutti gli esseri viventi che non dovevano perire nel diluvio, e per i quali la Chiesa veniva simboleggiata» (Trat. 120 su san Giovanni). La Chiesa è un'arca di salute, ma più particolarmente ancora il Cuore di Gesù e la devozione che gli si porta. Nostro Signore lo ha detto sovente a S. Margherita Maria: Coloro che saranno devoti al mio Cuore non periranno. Per questo essa ci invita ad «entrare in quest'adorabile Cuore come un viaggiatore in una nave sicura, di cui il puro amore è il pilota che ci condurrà felicemente sul mare periglioso di questo mondo, preservandoci dagli scogli e dalle tempeste». «Apriteci, dice anche S. Bernardo a nostro Signore, la porta del sacro costato, la porta dell'arca del vostro Cuore. Fateci entrare tutti... Voi siete il vero Noè, voi che l'Eterno Padre ha trovato solamente giusto davanti a lui». Noè inviò una colomba che ritornò nell'arca. Quest'è, dice sant'Ambrogio, il simbolo dell'anima semplice ed innocente, che uscita dal ritiro per esercitare opere di misericordia, non trovando ovunque che fango e peccato è ritornata volentieri al ritiro con l'ulivo della pace. L'anima fedele ritorna sempre al Cuor di Gesù. Ascoltiamo ancora san Bonaventura: «Alzati, dice, anima cristiana, alzati, e sii come la colomba che ha posto il nido nel foro della pietra... Qui ancora devi porre la bocca per bere alle sorgenti del Salvatore...». Ritorniamo sempre fedeli all'arca del Cuore di Gesù. 

 

3° PUNTO: Il pesce di Tobia. — Il racconto biblico è noto: l'angelo Raffaele raccomanda a Tobia di conservare il cuore ed il fegato del pesce. Il cuore, dice, caccia i demoni; il fegato arrostito guarisce gli occhi malati. Evidentemente l'efficacia di questi rimedi era dovuta ad un'azione mistica. Così l'hanno interpretata i Padri. Il pesce era il Cristo, ed i primi cristiani adottarono questo simbolismo nelle catacombe. «Noi chiamiamo il Cristo un pesce, dice san Prospero, perchè le lettere della parola pesce in greco sono le iniziali del motto: Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore, e perchè nostro Signore è stato consumato dal fuoco della passione, e il suo Cuore ci illumina, e ci guarisce ogni giorno nell'Eucaristia». Sant'Agostino dice alla sua volta: «Il pesce arrostito è il Cristo immolato» (Trat. 123 in Giov.). E Tertulliano: «Noi siamo pesciolini nati nell'acqua, secondo il grande pesce Gesù Cristo». Noi entriamo nella Chiesa mediante il Battesimo, come nostro Signore è entrato nella vita pubblica mediante il battesimo al Giordano. 

 

Risoluzioni. — Il Cuore di Gesù è per me il Cuore dell'Agnello Salvatore, è l'arca del diluvio, è il cuore del pesce che guarisce ed illumina. Voglio tenermi sempre più intimamente unito a lui. 

 

FIORETTO: - Recita tre Ave Maria; pratica la purità.

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria SS. CLICCA QUI

 

 

il Chiostro: indice meditazioni