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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

21° Dicembre

SULLA PRESENZA DI DIO 

 

Giovanni rispose loro e disse: Io battezzo nell'acqua; ma vi è in mezzo a voi uno che voi non conoscete: questi è quegli che verrà dopo di me, il quale è più di me: a cui non sono degno di sciogliere i legacci delle scarpe (S. Giov., I, 26). 

 

1° Preludio. I Farisei non conoscevano ancora nostro Signore, essi erano scusabili di non onorarne la presenza; ma noi? 

 

2° Preludio. Datemi, Signore, la grazia d'aver il pensiero frequente della vostra presenza, e che esso sia un pensiero affettuoso. 

 

1° PUNTO: Dimenticanza degli uomini di fronte a Gesù presente in mezzo a loro. - Gesù è con noi, e noi non vi pensiamo. Per la sua divinità che riempie il cielo e la terra, Gesù è in noi con il Padre e con lo Spirito Santo, e noi siamo in lui. Dio è al di sopra di noi per proteggerci, al di sotto per sostenerci e portarci; attorno a noi per curarci e sovvenire ai nostri bisogni; in noi per conservarci e per mostrarci l'amore. Tuttavia noi non lo conosciamo come dovremmo conoscerlo, non pensiamo a lui, non l'abbiamo abbastanza presente, nè alla memoria, nè allo spirito, nè al cuore, mentre il ricordo ed il Suo amore dovrebbero formare le delizie dell'anima nostra. Non dimentichiamo che dobbiamo al nostro Dio un ricordo frequente, un'attenzione, una tendenza almeno abituale, uno sguardo rispettoso e tenero dello spirito e del cuore, una conversazione famigliare, una dipendenza totale, una completa confidenza del cuore per consultarlo in tutto, per ascoltarlo ed agire sotto i suoi occhi. E' in questo senso che dobbiamo intendere certi passaggi dell'antico Testamento. «Io sono il tuo Dio onnipotente, cammina davanti a me, e sii perfetto» (Gen. XVII, 1). «In tutte le tue vie pensa al Signore, ed egli dirigerà i tuoi passi» (Prov. III, 6). «Dio scruta i cuori e le reni» (Salmo VI, vers. 10). «Egli legge i nostri cuori» (Eccl. XVI, 20). E' il cuore che egli guarda, vuole il nostro cuore, vuole il nostro amore: E' anche in questo senso che bisogna intendere le proteste questo Canile dei cantici e dei salmi «Io dormo e il mio cuore veglia» (Cant. cap. V). «Dio mio, non vi allontanate mai da me» (Salmo LXXX). «Ho sempre il mio sguardo rivolto verso Dio» (Salmo XXIV). «Vedevo sempre Dio vicino a me» (Salmo XV). 

 

2° PUNTO: Gesù vuol essere amato dagli uomini e sopratutto da quelli che sono consacrati al suo Cuore. — Ma non bisogna dimenticare che è per Gesù che si va al Padre. «Se qualcuno mi ama, ha detto, osserverà la mia parola, il Padre l'amerà, noi verremo a lui, e dimoreremo in lui» (San Giov. XIV, 23). Gesù ed il Padre si compiacciono d'abitare nei cuori che lo amano e di colmarli delle grazie dello Spirito Santo. L'Eterno Padre vuole quest'unione d'amore con il suo Figlio. E' per quest'unione che si estenderà il regno del Sacro Cuore. All'amore del Sacro Cuore è bastevole che la massa dei fedeli gli protesti quell'affetto che un figlio amante nutre per il padre. Ma egli domanda di più, o meglio, offre di più alle anime privilegiate, ai sacerdoti, alle anime consacrate. Vuole che queste anime lo amino con grande tenerezza, che vadano a lui con l'abbandono d'un amico che va all'amico, d'un fratello che ama il fratello. Pensare a lui una volta al giorno al momento in cui la regola prescrive una meditazione, può bastare alla salvezza ed alla santificazione, ma non basta al suo amore; La meditazione d'un'anima unita al Cuor di Gesù è incessante; si prolunga anche nelle occupazioni più svariate. Gesù è talmente l'oggetto degli affetti di quest'anima che essa si compiace di cercarlo ovunque. Essa lo trova sempre. Questo genere di meditazione non esige una tensione faticosa per lo spirito. D'altra parte chi ama veramente, non si affatica nel pensare all'oggetto dell'amore. — Uno scienziato segue l'idea che lo preoccupa, anche in mezzo al rumore; un poeta contempla il suo sogno diletto, anche in mezzo alle circostanze più preoccupanti; un amico pensa all'amico assente, un figlio al padre, una sposa allo sposo. Per gli amici del Sacro Cuore nostro Signore è il Padre, l'amico, lo sposo. Essi devono pensare con il cuore alle circostanze della sua vita: le promesse che nostro Signore ha fatto alla devozione del Suo Sacro Cuore devono intendersi in questo senso. Bisogna amare nel cuore, il cuore d'un padre, d'un amico, d'un fratello, il cuore d'un Dio che si è fatto uomo per permettere agli uomini di trattarlo con sentimenti umani, e per ciò che vi è di migliore in questi sentimenti: gli affetti del cuore. — Le anime consacrate al Sacro Cuore di Gesù devono contrarre senza affanni e senza sforzi quest'unione abituale, sempre rispettosa, ma confidente ed affettuosa con il Cuor di Gesù. 

 

3° PUNTO: Bisogna amare particolarmente la santa Eucaristia. — Non dobbiamo sopratutto dimenticare la presenza eucaristica di nostro Signore, perchè possiamo applicargli queste parole evangeliche: «Ecco che io sono con voi tutti i giorni» (S. Mat. XXVIII, 20). Ed ancora: «Non vi lascerò orfani» (San Giovanni XIV, 18). Nostro Signore è nei tabernacoli pieno d'amore e d'abbandono; attende le visite, le domande, le conversazioni, le nostre manifestazioni affettuose. Desidera che le anime amanti e consacrate al suo Cuore lo visitino sovente, gli tengano compagnia, lo consolino dell'indifferenza della maggior parte degli uomini. E non è solamente nei tabernacoli per attendere le visite, ma viene anche a noi nella santa comunione: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue resta in me ed io in lui» (San Giovanni I, 57). Le sacre specie non limitano nostro Signore nelle dimensioni, egli penetra intimamente colui che lo riceve. La sua anima penetra la nostra anima, il suo Cuore vivifica il nostro, la sua carne santifica la nostra carne: egli si compiace di questo abbracciamento di tutto il nostro essere. 

 

Risoluzioni. — Penserò alla presenza di Dio: vi penserò con il cuore, gli esprimerò sentimenti affettuosi, rientrerò in questa divina presenza quando mi accorgerò che ne sono uscito. Penserò soprattutto alla presenza eucaristica di nostro Signore. 

 

FIORETTO: - Recita il Magnificat; fa un piacere a qualcuno.

 

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