UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
31° Dicembre
MISERERE! DEO GRATIAS! FIAT!
Il vivere è a me tolto, e ripiegato il mio tabernacolo come tenda di un pastore: La mia vita è troncata, come dal tessitore la tela. Io ripenserò dinanzi a te a tutti gli anni miei nell'allegrezza dell'anima mia (Cant. Ezech., Isaia, XXXVIII).
1° Preludio. Siamo alla fine di questo anno: ecco un'altra tappa, io m'avvicino alla fine.
2° Preludio. Dio mio, ispiratemi i sentimenti che devo formulare nel cuore alla fine di questo anno.
1° PUNTO: Miserere. — Sant'Ignazio diceva che questo triplice grido: «Miserere! Deo
gratias! Fiat!» dovrebbe uscire quotidianamente dal nostro cuore: ma vi sono soprattutto motivi molto importanti per mandare questo grido all'ultimo giorno dell'anno. La fine dell'anno è un'immagine della fine della vita; questa ci ricorda quella. Entriamo nei sentimenti di Ezechia il quale vedendosi alla vigilia di morire si umiliava, e deplorava le colpe. Miserere!... Non sentiamo il bisogno di implorare la misericordia divina, quando pensiamo alle colpe e a tutta l'indifferenza a l'ingratitudine che abbiamo mostrato, nel corso di un anno, verso il Sacro Cuore di
Gesù? Se la vita fosse stata una di quelle che si chiamano pie guardiamoci bene dall'inorgoglirci come il fariseo, imitiamo piuttosto l'umiltà del pubblicano, poichè se abbiamo fatto poco male, abbiamo poi fatto tutto il bene che nostro Signore attendeva da noi? Il libro dell'Imitazione ci domanda l'estirpazione di un difetto all'anno; ci siamo riusciti? Pensate anche alla tiepidezza di tante anime che provocano i lamenti di nostro Signore; pensiamo ai peccati che ne feriscono maggiormente il Cuore, i peccati del popolo eletto, quelli dei colpevoli che scandalizzano i fanciulli. L'ammenda onorevole oggi deve essere incessante per tutti i peccati accumulati in un anno intero.
2° PUNTO: Deo
gratias! — Non dobbiamo anche ringraziare nostro Signore per tutti i benefici che abbiamo ricevuto in questo anno? Ci ha sopportati, perdonati, benedetti nelle opere; il suo Cuore si è aperto largamente per noi; non è giusto che gli manifestiamo riconoscenza? Se in questo giorno un fanciullo ben educato abbraccia teneramente i genitori, dai quali ha ricevuto la vita, e che continuano a circondarlo di cure, non avremo noi qualche manifestazione d'affetto da offrire al Padre celeste così amante e così generoso? La frequenza stessa dei benefici, la costanza della sua bontà, non ci fanno dimenticare il dovere della riconoscenza? Ripariamo oggi le dimenticanze e le ingratitudini. Certamente questo anno ha avuto lutti e tristezze, e sarebbe eroico il giungere a ringraziare Dio di queste prove stesse che avevano, nei disegni della Provvidenza sopra di noi, uno scopo di purificazione e di santificazione. Sant'Elisabetta d'Ungheria, spogliata dei beni, cantava il Te
Deum. Giobbe benediceva il Signore che a volte ci prodiga i doni ed altre volte ce li toglie. Attraverso le lacrime benediciamo Iddio pensando alle gioie eterne che saranno la ricompensa delle prove di questo giorno.
3° PUNTO: Fiat! — Sia fatta la volontà di Dio! Ecco la parola che deve terminare questo anno, e che apre l'anno nuovo. Devo confidare nella sapienza di Dio: devo a lui un amore d'abbandono alla sua provvidenza e di conformità alla sua volontà. Fiat! per i dolori passati, presenti e futuri. Fiat! per il fardello dei dolori, delle infermità, e dei lavori che bisognerà portare continuamente. Rimettiamo alla Provvidenza tutte le eventualità, tutte le incertezze dell'anno che sta per cominciare, e domandiamogli solamente la grazia d'essere all'altezza dell'adempimento dei suoi disegni. Diciamo anche un Fiat! per la grande incertezza, quella della durata della nostra vita. L'anno che sta per cominciare non sarà magari l'ultimo? Saremo ancora qui un altr'anno? Fiat voluntas Dei! Ma questa incertezza stessa ci obbliga a riflettere, a rimpiangere le mancanze passate, a tenerci in grazia di Dio e nel suo amore. Se noi fossimo sicuri che questo anno è l'ultimo della nostra vita in qual modo agiremmo? Ebbene questa stessa incertezza è uno stimolo. Beato e saggio quel cristiano che passa ogni anno della vita come se esso fosse l'ultimo! Voglio mettermi in questa disposizione.
Risoluzioni e preghiere. — Signore, eccomi prostrato ai vostri piedi, confuso, umiliato, contrito. Non mi rigettate.. Vi domando perdono delle colpe: vi ringrazio dei vostri doni: voglio finire quest'anno in voi, con voi e per voi. Vi offro i vostri stessi meriti, il vostro sangue, la vostra vita, la vostra morte per ottenere il mio perdono e la mia conversione. Mi getto nell'oceano di misericordia del vostro divin Cuore, per ottenere il perdono di tutte le mancanze.
FIORETTO: — Recita il Te Deum nella giornata ripeti sovente: Ti ringrazio, mio Dio.