UN
ANNO CON SAN GIUSEPPE
19° Marzo
Vita di preghiera
I. — Preghiera vocale. — La casa di Nazaret non era soltanto un eremo e un'officina, ma soprattutto un tempio. Tra quelle umili pareti si raccoglievano le due creature più sante e più partecipi della divinità, insieme al Dio fatto uomo: tre persone degne di culto e in diretta comunicazione con Dio. Maria e Giuseppe però, e
Gesù, nella sua umanità creata, dovevano comunicare con Dio mediante la preghiera. Quale preghiera! la più fervida, la più santa, la più accetta al Padre celeste, la più feconda, quella cioè che attirava su di loro e sulla povera umanità tesori immensi di grazie. Nessuna anima santa e nessun angelo del cielo ha potuto mai pregare con ardore e con efficacia somigliante. Quanto vale la preghiera ben fatta! Quanto è più preziosa al cospetto di Dio la preghiera comune nella pubblica chiesa! Anima che mediti, sappi tenere ordine nella tua giornata, e dare il primo posto alla preghiera, sì come quella che riguarda direttamente l'onore di Dio. Fissane l'orario, e sii costante nell'osservarlo. Lascia da parte, quando preghi, ogni pensiero di terra, ogni sollecitudine estranea, e applicati con tutta l'anima ad adorare Iddio.
II. — Preghiera mentale e vitale. — La preghiera, che principalmente occupava l'anima di Giuseppe, era la mentale. Questa sopra tutto forma il segreto della vita interiore, questa mette l'anima in comunicazione diretta con Dio, questa è che squarcia i veli, per scoprire all'anima la visione di Dio e porla in intimità e in unione con Lui. Questa specie di preghiera formava l'atmosfera propria di Giuseppe. Egli godeva nel più alto grado il dono della contemplazione, afferma s. Bernardino da Siena. Aveva forse bisogno di grandi sforzi, per elevarsi ad essa? La presenza di Gesù era come il primo preludio, ossia il punto di partenza della sua preghiera mentale. Quella fronte, su cui lampeggiava il raggio della divinità, quegli occhi, da cui come da due stelle sfolgorava lo splendore della gloria del Padre, quei lineamenti profilati dall'azione dello Spirito Santo, quelle parole riverberanti di sapienza divina, quei tratti stupendi, che formavano l'estasi degli angeli, erano per lui come il velo da cui traspariva la pienezza della divinità. Giuseppe allora si elevava alla contemplazione della bellezza e della santità di Dio e dei suoi sublimi misteri. Chi mai penetrò più di Giuseppe in quell'oceano di luce e di amore? Grande esempio per te, o anima di vita interiore. Cerca di consacrare le prime ore del giorno, che sono le migliori, alla santa meditazione. Portavi tutta l'attenzione dell'animo, preparane i punti la sera precedente,
ritornavi col pensiero, durante la notte, se per caso il sonno s'interrompa, e appena svegliata al mattino. Trattieniti durante la meditazione in intimo colloquio con Dio, e offrigli propositi particolari e generosi.
Fioretto: Stabilire le preghiere vocali giornaliere, fissarne le ore ed esservi fedele.
Giaculatoria: O s. Giuseppe, ottienici che i nostri cuori stimino nel loro giusto valore le cose terrene e amino Dio con amore
perfetto.