UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
1° Luglio
LA DEVOZIONE A S.
GIUSEPPE.
Dopo la devozione a Gesù ed a Maria non ce n'è altra nella Chiesa cattolica, o più eccellente o più salutare di quella che ogni cristiano deve avere al glorioso patriarca s. Giuseppe. Egli, fra tutti i Santi è il più eminente in virtù e dignità, il più potente presso Gesù e Maria ed il più degno del nostro culto. Infatti egli fu il padre adottivo del Verbo incarnato, il tutore della sua infanzia, il suo salvatore e custode. Egli il casto sposo di
Maria, la più pura fra tutte le vergini, egli il Capo augusto della santa famiglia, e come lo chiamò S.
Bernardo, il Vicario dell'Eterno Padre e dello Spirito Santo, il depositario dei secreti divini, il dispensatore del pane celeste, il pastore dell'Agnello dominatore della terra. Per compiere degnamente ministero cosi celeste, S. Giuseppe ha ricevuto un' abbondanza straordinaria di grazie le più elette, ha trascorso una gran parte della sua vita nell'intima unione con Gesù e con
Maria: egli solo ebbe l'inestimabile sorte di morire fra le loro braccia: e in cielo gode d'una gloria o d'un potere corrispondente alla sua dignità e alle sue ammirabili virtù. Ora per tutti questi titoli non merita egli il nostro rispetto, la nostra confidenza e il nostro amore?.....
Nessuna devozione è più cara e più gloriosa al divin Salvatore di quella che abbiamo per quei santi che hanno avuto più stretti rapporti con l'adorabile sua persona. E chi n' ebbe, dei più intimi quanto Maria e Giuseppe? - Infine questa devozione ben praticata ci allontana dal peccato, e ci conduce alla perfezione evangelica.
Convinti che i Santi non si onorano degnamente che imitandoli il più che per noi si possa, ci studieremo di essere umili, casti, mansueti, distaccati dai beni passeggeri di quaggiù, o anelanti di continuo a quelli del cielo, come fu S. Giuseppe. Da lui apprenderemo la conformità al volere divino, l'amore a Maria e a vivere con il cuore attaccati alla fede della Chiesa di
Gesù, di quella Chiesa di cui la casetta di Nazareth fu, per così dire, la culla e il primo tempio. Così vivremo sulla terra una vita dolce e fortunata: poichè non v'ha felicità da paragonarsi con quella che la virtù ne procura: e la protezione di questo amabile e potente intercessore ci condurrà a una morte ancor più fortunata e più dolce, la quale non sarà se non un preludio di quelle gioie che godremo in cielo in compagnia di
Gesù, di Maria e di Giuseppe.
O gran S. Giuseppe, nobile germe dei Re di Giuda, erede della virtù di tutti i Patriarchi, Capo augusto della Sacra famiglia del Verbo incarnato, vero modello delle anime pie, ricevete, ve ne prego, i miei voti e i miei ossequi. Voi siete, e sempre sarete, dopo Gesù e Maria, l'oggetto dei miei più profondi omaggi, e della mia più tenera confidenza. Oggi mi unisco a tutti quelli che vi onorano e vi amano. Io mi compiaccio, insieme con essi, delle grazie e dei privilegi di cui il Signore vi ha colmato; vi scelgo per mio avvocato, mio protettore, e mio padre: mi consacro al vostro culto e servizio per ottenere da voi il soccorso del vostro potente patrocinio in vita e in morte. 3 Pater.
FIORETTO. Abbiate un'immagine di S. Giuseppe nella vostra camera, e salutatela spesso.
La devozione a S. Giuseppe è un segno di predestinazione.
Il P. Giovanni d' Allosa nel suo libro intitolato: "Affetto o devozione a S. Giuseppe" racconta di aver conosciuto un religioso, il quale dopo la morte apparve ad un altro dello stesso ordine e gli manifestò i grandi patimenti che soffriva nel purgatorio per essere stato trascurato nell'adempimento dei propri doveri, aggiungendo che aveva corso un gran pericolo di dannarsi; ma che il Signore lo aveva salvato, per essere stato in vita devotissimo a S. Giuseppe: il quale, come padre adottivo di Gesù Cristo, è sommamente potente presso il divin tribunale; e che mediante l'intercessione di lui aveva ottenuta la grazia d'emendare la propria vita.
(Per
il mese di Luglio gli scritti sono tratti da: La divozione a Gesù,
Maria e Giuseppe - operetta compilata da L. Pincelli)