UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
6° Luglio
S. GIUSEPPE CUSTODE DI GESÙ.
S. Giuseppe fu come l'Angelo visibile che custodì il Redentore del mondo: ed ebbe dalla Provvidenza di Dio l'incarico di guardarne e difenderne la vita. Quindi se Dio destina degli Angeli santi a conservare e proteggere i regni, quanto non dovette essere sublime la grandezza di questo Santo, al quale Iddio diede in cura la vita del medesimo suo figliuolo, infinitamente più preziosa di tutti i reami del mondo? Quanto non
doveva essere retto e saggio il volere di Colui che un Dio tolse, per trent'anni a regola delle sue esterne operazioni e nelle quali
gli era totalmente soggetto: Et erat subditus illis? Gesù, la stessa sapienza
increata, volle prendere l'apparenza dell'ignoranza: sicchè, secondo il parere di molti Teologi, si conduceva bene spesso a chiedere consiglio a Giuseppe e seguirne il parere. Quindi vedete questo ammirabile Santo regolare e dirigere tutte le vie del Salvatore. Egli che lo guida e lo riconduce dall'Egitto: egli che lo porta al Tempio insieme con
Maria. Nella casetta di Nazareth Gesù dimora sotto la direzione di Giuseppe: e da lui dipende nel vitto, nel vestito, e in tutti i suoi bisogni. Dignità incomparabile d'un uomo, che è per dir così il padrone della vita del suo Salvatore. Le Dominazioni sono stupite in vedere si grande autorità. Le Virtù del Cielo esaltano la forza e il coraggio di Lui. Le Potestà benedicono Dio d'avere riunito tanto di potere e moderazione, tanto di possanza e dolcezza in un cuore solo: i Principati non cessano di ammirare le prerogative di cui è fregiato da Dio Colui che è sì poco conosciuto tra gli uomini. Gli Arcangeli si prostrano dinanzi al casto sposo di
Maria. Gli Angeli si meravigliano per il servizio che Giuseppe ha la bella sorte di rendere a Gesù e a
Maria, e in lui riconoscono, al dire di S. Ilario, l'Apostolo a cui fu commesso da Dio di trasferire
Gesù; adorano l’Angelo della nuova Alleanza destinato a nutrire il suo Creatore, e portare Colui che regge il mondo, ed essere il Salvatore del suo Redentore medesimo. Anche voi fate coro con le Gerarchie celesti che il divin Figlio ha stabilito nella casa di questo terreno suo Padre, per
formare la Corte di Lui al quale ha voluto egli essere sottomesso: e offrite per mezzo di quegli spiriti angelici le vostre preghiere e i vostri omaggi a questo Principe del Cielo.
Prostrato al vostri piedi io vi venero, o padre avventurato del mio Salvatore e del mio Dio. Che onore per voi l'essere stato scelto fra tutti gli uomini per essere il custode e la guida dell'unico Figliuolo di Dio! Ma che fortuna per noi il pensare che voi siete altresì nostro padre e noi siamo i vostri figli! giacchè siamo i fratelli di Gesù Cristo che ha voluto essere chiamato anche
figliol vostro. Anche noi per questo abbiamo diritto alla tenerezza del paterno vostro cuore. Riceveteci dunque sotto la vostra protezione, e siate il nostro rifugio e il nostro scudo in tutte le nostre pene, e negli assalti di tutti i nostri nemici in vita e in morte.
FIORETTO. Quando uscirete di stanza o di casa domandate a S. Giuseppe la sua benedizione.
Guarigione ottenuta da S. Giuseppe.
Uno scolaro era costretto, da lungo tempo, per la sua mal ferma salute, a non poter seguire che alla lontana i suoi compagni negli studi. Uno dei suoi maestri avendogli suggerito di fare una novena in onore di san Giuseppe, si risolse di cominciarla con la ferma fiducia di guarire. Come ebbe dato principio peggiorò così che fu obbligato di porsi a letto. Tanto meglio,
disse egli, si vedrà più manifestamente quale sia il potere di san Giuseppe. E disse il vero, poichè alla fine della novena si trovò al tutto guarito ed abbastanza in forza da riprendere i suoi studi e mettersi al pari della sua classe. Di lì a qualche tempo, sua sorella avendogli fatto sapere che era ammalata, le rispose che conosceva un eccellente rimedio; cioè ch'ella non aveva che ad invocare san Giuseppe, giacchè quegli che aveva guarito il fratello saprebbe risanare anche la sorella.