UN
ANNO CON SAN GIUSEPPE
3° Ottobre
S. Giuseppe, modello di giustizia
S. Giuseppe, che nel Vangelo, foste chiamato giusto, pregate per noi.
I. S. Giuseppe era giusto. Tale qualificazione dovrebbe esser quella di ogni cristiano; e non dovrebbe bastargli il venir additato semplicemente per uomo onesto. L'uomo onesto si guida con gli incerti lumi della ragione, e con le sole forze della coscienza, sì affievolite dal peccato originale; e in cambio di saldi convincimenti personali ha per consigliera l'opinione pubblica, che suol essere tanto indulgente a certi falli. Il giusto, per contrario, s'attiene alla parola di Dio, alla volontà di Dio chiaramente indicata dalla Chiesa, e per compierla umilmente fa conto sull'aiuto e sul soccorso della grazia e dice con Davide: «Insegnatemi, Signore, a vivere secondo i vostri comandamenti; fate ch'io li osservi sino al fine della mia vita, allorchè di là sta il mio cuore, andai correndo nella via dei vostri precetti. (Psal. CXVIII, 27, 28, 32.), Belle parole che il profeta ripete mille volte, quanto al senso, variando la forma. San Giuseppe dovette pronunciarle ben sovente, perchè le aveva nel cuore. La legge di Dio, la volontà di Dio, la parola di Dio era la regola, il principio e il sostegno della sua vita e di tutta la sua condotta. E per noi quale è il principio e la regola d'azione? Ci accontentiamo noi del titolo di onest'uomo, di donna onesta? di gente onesta? Noi facciamo ogni nostro potere per soddisfare l'opinione, o anche per avere la stima generale; facciamo poi altrettanto per essere spettacolo a Dio, agli uomini e agli angeli?
II. S. Giuseppe era giusto. - La giustizia nel linguaggio della sacra Scrittura abbraccia l'insieme di tutte le virtù; il mancare a una sola è un dispiacere a colui che ce le impone tutte, e un renderci colpevole in faccia alla legge, se non averne violata l'integrità almeno per averne violata l'essenza. Tal è il senso delle note parole di S. Giacomo: Chi viola la legge in un solo punto, diviene colpevole in tutti. (Giac. II, 10.) » S. Giuseppe non ha preso per indirizzo di sua condotta momentanei interessi o peculiari riguardi; no; egli è stato giusto! è stato giusto sempre, è stato giusto in ogni cosa, è stato giusto verso di tutti. Ora possiamo noi rendere a noi medesimi simile testimonianza? Non vi è qualche virtù che noi trascuriamo quasi interamente, «Che volete? diciamo noi talvolta, è il mio carattere, e ci avvisiamo di recare una scusa, mentre che il più spesso è un difetto su cui dovremmo vegliare con la massima cura, essendo divenuto per noi una seconda natura. Oh! quanti falli ci fan commettere il carattere, e le abitudini! Come ci ritardano ed anche ci arrestano nell'acquisto e nella pratica delle virtù!
III. S. Giuseppe era giusto. - Queste parole di giusto e di giustizia ci ricordano che noi andiamo debitori in rigor di giustizia a Dio del compimento di ogni virtù; nell'intento del sacro scrittore il senso profondo della parola giustizia è quello di significare l'insieme delle virtù. E Dio ha un diritto assoluto supremo alla nostra intera e completa sottomissione; di più egli ci previene ed aiuta con la sua grazia in ciascun atto di virtù soprannaturale; le nostre virtù e i nostri meriti appartengono molto più a lui che a noi stessi, a cagione dei poderosi e indispensabili soccorsi che ci porge per acquistarle. Nel ben che facciamo null' altro abbiamo di proprio che il nostro consenso, diceva il curato d' Ars. S. Giuseppe, compreso di questi pensieri, era giusto ed umile, altrettanto umile quanto era giusto. Ma noi diciamo, oh! egli aveva ricevuto poi tanta grazia! Come mai avrebbe potuto non corrispondere, e non riferirne tutto l'onore a Dio! Siamo giusti; Dio non domanderà a ciascuno di noi altro che il prodotto del talento datoci o piuttosto affidatoci! Ciascuno deve far valere e profittar l'anima sua misura della grazia ricevuta. Siamo giusti con Dio, e Dio sarà giusto con noi. E come non sarà giusto verso di noi, poichè è l'eterna giustizia, la bontà eterna, l'eterno amore!
PREGHIERA
O san Giuseppe, intercedete per noi; dieci giusti sarebbero bastati a salvare le città colpevoli; ma dieci giusti non avrebbero presentata a Dio una somma di meriti pari alla vostra, o nostro glorioso protettore, e la loro supplica non avrebbe potuto avere sul cuore di Dio la stessa efficacia della vostra. Pregate dunque per noi, caro e venerato Patrono, scampateci dalla collera divina; e se Dio ravvisa in noi dei peccatori convertili, aiutateci a divenire interamente giusti con l'adempimento di tutti i nostri doveri, con la correzione di tutti i nostri difetti, con l'acquisto e con la pratica di tutte le virtù. Così sia.
RISOLUZIONI
1. Rinnovare durante la giornata le precedenti riflessioni.
2. Ripetere di quando in quando l'invocazione: S. Giuseppe, che nel Vangelo foste chiamato giusto, pregate per noi.
SACRIFICI DA COMPIERE
Spirito: Non fermarsi se non ai pensieri che ci paiono in conformità alla provvidenza.
Volontà: Avere un regolamento di vita, scriverlo, e se è scritto, rileggerlo e consultarlo oggi, promettendo a Dio di esservi fedele.
Sensi: Esaminare nella propria condotta abituale ciò che sa di delicatezza e di amore degli agi, ed emendarsene.
Recitare un Pater, Ave e Gloria, e tre volte: s. Giuseppe pregate per noi.