UN
ANNO CON SAN GIUSEPPE
5° Ottobre
S. Giuseppe, l'ultimo e il più grande dei patriarchi.
S. Giuseppe, l'ultimo e il più grande dei patriarchi, pregate per noi.
Ciò che noi ammiriamo maggiormente negli antichi patriarchi, lo troviamo ingrandito e perfezionato in s. Giuseppe.
I. Autorità dei Patriarchi. - Autorità paterna, che a tutto s'estende, e tutto regola con una sovrana indipendenza; il patriarca ai suoi figli e ai suoi servitori rappresenta Dio, e comanda con una autorità assoluta e riverita sempre. Così ci appare s. Giuseppe nella famiglia, dove egli è capo; seguiamolo a Betlemme, in Egitto, in Nazareth; dovunque e' dispone sovranamente della paterna autorità, agisce a nome di Dio e come suo immediato rappresentante. E quale famiglia può essere paragonata alla sua? Gesù e Maria la compongono; ora quale autorità sovraeminente per poter comandare a Dio fatto uomo, e alla più privilegiata di tutte le creature; e nello stesso tempo qual dolcezza qual soavità nuova nell'esercizio di questa autorità patriarcale, che già diviene tipo della paternità cristiana. O genitori cristiani! e padri e madri! Siate patriarchi per i vostri figli, siate patriarchi a somiglianza di s. Giuseppe, sappiate comandare con l'impero sovrano che avete da Dio, e con la dolcezza che l'esempio di s.Giuseppe ispira. I vostri figli vi rispettino, vi amino, vi obbediscano. Ma per avere l'autorità dei
Patriarchi vi conviene averne lo spirito.
II. Spirito dei Patriarchi. — “Tutti son morti, dice S. Paolo, nella fede senza aver ricevuti gli eccellenti beni che sono
propri dell'altra vita, riguardavano con occhio di fede la celeste patria, persuasi che v'entrerebbero un giorno, salutandola da lontano, e confessando di essere pellegrini e stranieri sulla terra,
(Ebr. XI, 13). I più venerabili tra loro non abitavano che tende. Ecco
lo spirito dei Patriarchi, le passeggere gioie, la felicità terrestre, che Dio loro dispensava non li distoglievano dallo scopo finale proposto alla loro fede, ed
essi non lo dovevano attendere che dopo la morte dell'uomo Dio, e la sua trionfale ascensione. Tale è stato lo spirito di s. Giuseppe, e d'una maniera ben più perfetta. Egli non doveva
attendere l'effetto delle promesse; perchè la sua morte coincideva presso a poco con la sospirata epoca, quando le anime degli antichi giusti dovevano esser poste con Gesù Cristo in possesso del cielo ma d'altro canto non aveva nessun terreno compenso che gli addolcisce
il pellegrinaggio di questa vita. I miei giorni son stati corti e tristi. (Gen.
XLVII, 9) diceva Giacobbe, nonostante le numerose prosperità, onde la divina Provvidenza aveva contemperato le sue tristezze. I giorni di s. Giuseppe, a giudicarne dalle apparenze, furono ben più certi e più sciagurati. Ma il Cielo che doveva essere la mercede e il prezzo di quella vita tutta abnegazione e sacrificio, era il compenso delle sue pene. Il Cielo, di cui aveva un saggio nel possesso e nella compagnia di Gesù e di
Maria! Il cielo che vedeva e salutava così da vicino! II Cielo era sua gioia, suo pensiero, sua speranza, sua felicità! Genitori cristiani, tale deve essere il vostro spirito. Noi non abbiamo quaggiù città permanente. Siamo pellegrini, e viaggiatori; i vostri figli vi sono dati per farne cittadini del Cielo molto più abitanti di questa terra. Con questi pensieri, o genitori cristiani, con questo spirito, la vostra dignità aumenterà ai vostri propri occhi, e si farà riverire da sè stessa ai vostri figli. Avendo lo spirito dei Patriarchi, voi ne avrete l'autorità, e continuerete la gran famiglia patriarcale.
III. Famiglia e numerosa posterità de Patriarchi. - Essi contavano i loro figli per popoli e per tribù. Dio li moltiplicava come la sabbia dei mari, e le stelle del firmamento. Ma la famiglia di s. Giuseppe non è meno benedetta nella prodigiosa moltiplicazione dei suoi membri. E' la famiglia di Gesù e di Maria, la famiglia cristiana. Or, chi può contare la famiglia cristiana che propaga dappertutto i suoi membri, e con essi le sue tradizioni, e la sua fede? quali delle patriarcali famiglie dei tempi antichi può esserle messa a raffronto? Benedite Dio di farne parte anche voi; mostratevi degno di questo favore; mantenetevi, e mantenete i vostri fratelli nei posti e soprattutto nello spirito della famiglia; manteneteci tutti i vostri dipendenti. Attirate su voi la benedizione spirituale, corrispondente alla fecondità della famiglia patriarcale. I vostri esempi, i vostri consigli, la vostra autorità possono dare egualmente numerosi figli a Dio e alla Chiesa. Quanto non s'è moltiplicata la posterità dei Santi, per esempio negli ordini che hanno fondato! quanti peccatori convertiti, e quanti santi formati dalla loro storia, e da loro scritti, o dalla loro intercessione.
PREGHIERA
O s. Giuseppe! che io mi compiaccio di chiamare mio padre, poichè appartengo alla grande famiglia sulla quale voi esercitaste, alla sua origine, la vostra autorità patriarcale, ottenetemi la grazia di conformarmi ai vostri esempi. Se io son padre o madre di famiglia, capo di casa esercitante sui miei simili un' autorità che possa essere paragonata a quella dei genitori sui loro figli, vi chiedo grazia di comprendere la grandezza e la santità dei miei doveri. In ogni posizione, ottenetemi lo spirito della famiglia cristiana, che è uno spirito di distacco dalle basse cose e di desiderio del Cielo.
RISOLUZIONE
1. Rinnovare durante la giornata le precedenti riflessioni.
2. Ripetere di quando in quando l'invocazione: S. Giuseppe, l'ultimo e il più grande dei patriarchi, pregate per noi.
SACRIFICI DA COMPIERE
Spirito: Ascoltare gli altri; parlare meno dell' ordinario.
Volontà: Non far tale o tale altra azione perchè ci piace, ma perchè di dovere.
Sensi: Mortificazione particolare al pasto di mezzodì.
Recitare un Pater, Ave e Gloria, e tre volte: s. Giuseppe pregate per noi.