UN
ANNO CON SAN GIUSEPPE
15° Ottobre
S. Giuseppe modello della vita di famiglia.
S. Giuseppe capo della più nobile e santa famiglia, pregate per noi.
Ieri gettammo come un grido di guerra al principio della nostra meditazione; oggi esaliamo un lamento, lamento quasi generale: «La vita di famiglia se ne va, si dice presso a poco dappertutto, non c'è più vita di famiglia., Ah! se la devozione a san Giuseppe potesse contribuire a ricondurla in mezzo a noi! Deh! ciascuno vi s'adoperi nella misura delle sue forze e del suo zelo e giusta la natura e la portata delle sue attribuzioni.
I.
Contempliamo la santa Famiglia di Nazareth; vediamo Gesù Cristo pigliare lo stato di suo padre: «Egli era fabbro e figlio d' un fabbro, faber et fabri filius
(Marc., VI, 3,); riguardiamo attentamente san Giuseppe, padre nutrizio del Figlio di Dio, divenuto suo istitutore e suo maestro, addestrandolo al lavoro, insegnandogli il suo mestiere, e Gesù in aria d'apprendere e ricordare tutto ciò che sapeva dell'industria paterna, e di attestare a Giuseppe affetto e riconoscenza, rendendo così a lui che alla SS. Vergine tutti quei buoni uffizi che un figlio deve ai suoi maestri ai suoi genitori. Che scena! che commovente spettacolo! Studiamoci di riprodurlo in seno d'ogni famiglia; diciamo ai figli di consultar Iddio sulla scelta d'un mestiere e d’uno stato di vita; diciamo loro che ceteris
paribus, dovrebbero essere più portati per lo stato e per la condizione dei loro genitori che per qualunque altra, diciamo loro che i salari si devono considerare molto più riguardo all'impiego che se ne fa, che non riguardo alla loro apparente elevazione; che quelli che possono esercitare qualche influenza sull'industria s'adoperino a propagare i metodi di lavoro che permettono alla famiglia di restare unita, alla zitella di lavorare sotto gli sguardi di sua madre, al garzone di aiutare suo padre, a tutti di vivere insieme, per quanto è possibile, rendendosi i doveri reciproci che, sono l'onore e la gioia d'una famiglia cristiana.
II. La vita di famiglia si rafforza con la cristiana osservanza della domenica, cioè a dire con la cessazione del lavoro, con l'amore alla parrocchia e al natio campanile, con i trastulli e con le
ricreazioni che, in luogo di separare e allontanare l'un dall'altro i membri di famiglia, al contrario li ravvicinano e li uniscono. Godiamo di contemplare la santa Famiglia per ricevere dai suoi esempi la conferma dei nostri avvisi; là in quell'ammirabile Famiglia nessuno s'allontana mai se non per obbedire alla prescrizione della legge. Quanta tristezza e qual rammarico d'aver lasciato ad altri la cura del loro figlio a Gerusalemme, benchè non v'abbia nessuna ragione di tema per suo conto o di diffidenza! Conoscendo il cuore della santa Vergine e quello di san Giuseppe, possiamo ben pensare che essi non perdevano un solo istante di vista quel caro figlio di benedizione, stando insieme al Tempio, insieme alle pubbliche preghiere, insieme ognora; san Giuseppe e la santa Vergine non volevano più piangere penosamente colui che credettero per un momento rapito alla loro tenerezza. Genitori e figli, santificate il giorno di Domenica; esso è per eccellenza il giorno del Signore, ma egualmente il giorno della famiglia, restate nella vostra parrocchia, amate la vostra Chiesa, le vostre ricreazioni siano oneste, e si tengano, per quanto si può, sotto gli occhi di tutti, o in famiglia. O genitori cristiani, non dovreste voi forse cercar talvolta piangendo i figli vostri? La SS. Vergine e san Giuseppe non aveano di che esser solleciti per l'anima di Gesù; ma voi? Ah! in
quei giorni di festa, in quelle domeniche, in quelle sere passate senza voi e
lontano da voi..... temete, cercate, piangete, perchè non la vita corporale, ma è a rischio l'anima, l'anima stessa dei vostri figli.
III. La vita di famiglia s'alimenta oggidì al focolare, al pasto preso in comune, con il render mattina e sera i doveri di affezione e di rispetto ai capi di casa, con le intime comunicazioni occasionate dai quotidiani avvenimenti, con il lavoro, con le occupazioni, con l'istruzione dei figli, tutte cose che svegliano l'attenzione e che interessano il cuore.
Immaginatevi l'interno della santa Famiglia a Nazareth; guardate Gesù, Maria, Giuseppe, vedeteli al pasto, alla fatica, nei confidenziali colloqui provocati ogni giorno e specialmente la sera dal bisogno di ricrearsi e di riposare oh che dolcezza! che pace! che piacevolezza di mutui rapporti! che fortuna di vivere insieme, e senza essere inospitali, saper al contrario bastare a sè stessi ed esser contenti e felici, allorchè si sta soli? Ah! se sapessimo restarcene più assidui al focolare domestico, e trovarvi ciò che cerchiamo altrove, le distrazioni e il riposo! Ma no, non è il bisogno legittimo di riposo e di distrazione che trascina tanti uomini, tanti padri di famiglia, tanti giovani fuori di casa,ma è quasi sempre il bisogno di libertà, l' amor del piacere e spesso del piacere illecito è una spezie di febbrile agitazione e d'inquieta curiosità ... Si, voi lasciate in casa l'isolamento e la tristezza e vi recate addietro inquietudine e incomodità. Perchè i costumi siano cristiani bisogna che si modellino con il sacrificio.
PREGHIERA
O s. Giuseppe! fateci entrare in questa piccola casa di Nazareth onorata da tanti misteri; ma segnatamente dalla vita di famiglia che voi vi avete condotta tanti anni con Gesù e Maria. O s. Giuseppe! fate ch'io non mi contenti di arnmirare, di venerare, di benedire; ma che mi
studi d'imitare! Ah! se ciascuno volesse mettervi del suo! se noi pregassimo gli uni per gli altri, affinchè le vecchie abitudini della vita di famiglia rigermoglino e si radichino nuovamente in mezzo a noi! s. Giuseppe! un cuore che si sente responsabile della salute di molti non può indirizzarvi una domanda più importante, più acconcia a disimpegnare la propria responsabilità, e ad assicurare i suoi futuri destini. Così sia.
RISOLUZIONI
1. Prepararsi alla comunione per la Festa di s. Giuseppe, il 19 Marzo, e per quella dell'Annunziata, il 25 Marzo.
2. Rinnovare durante la giornata le precedenti riflessioni.
3. Ripetere di quando in quando: s. Giuseppe, capo della più nobile e santa di tutte le famiglie, pregate per noi.
SACRIFICI DA COMPIERE
Spirito: Conformarsi al pensiero, al giudizio, all' opinione degli altri.
Volontà: Amar la vita di famiglia; sacrificare ad essa i gusti personali.
Sensi: Cercare ciò che può necessitare agli altri della famiglia.
Recitare un Pater, Ave e Gloria, e tre volte: s. Giuseppe pregate per noi.