METODO
PER FARE LA SANTA MEDITAZIONE
CHE
COSA E' LA SANTA MEDITAZIONE
La santa Meditazione è una delle forme di orazione mentale, la
fondamentale e la più comune. Essa è il colloquio dell'anima con Dio,
ma non un colloquio occasionale e sporadico, bensì organico e graduale,
in modo che sia efficace. La meditazione è la riflessione sulle verità
eterne e su tutti gli argomenti che si riferiscono alle relazioni
dell'anima con Dio: perciò è costituita in parte da un lavoro
intellettuale e in parte dalla preghiera propriamente detta.
PREPARAZIONE
ALLA MEDITAZIONE
In primo luogo bisogna mettersi alla presenza di Dio ed invocare il suo
aiuto, l'aiuto dello Spirito Santo, l'intercessione della Vergine Maria
e di tutti i Santi. Perchè bisogna chiedere tali aiuti? Perchè il
frutto della meditazione dipende dalla grazia di Dio, e anche dalle
nostre disposizioni; per ottenere il raccoglimento, per evitare le
distrazioni, per saper ascoltare la voce di Dio, per comprendere gli
insegnamenti che contiene quella meditazione, per stabilire e seguire i
propositi pratici, abbiamo bisogno certamente della grazia di Dio che
dobbiamo invocare con la preghiera. Dopo questa preparazione si comincia
la meditazione servendosi di un libro adatto all'intelligenza, alla
cultura e alla formazione religiosa di chi medita. Per esempio una
persona che vive nel Mondo, che è soggetta a mille circostanze di
lavoro e di famiglia non sceglierà certo come libro di meditazione uno
che aiuti nella vita contemplativa o che parli delle virtù religiose:
questo potrebbe essere adatto per una religiosa di clausura. Il libro di
meditazione deve essere facile ma non vacuo, non prolisso, anzi deve
solo accennare agli argomenti per lasciare all'anima la possibilità di
indagare, di ampliare, di riflettere. Inoltre i libri di meditazione
devono essere collegati tra loro cioè devono trattare argomenti
organici per aiutare l'anima all'acquisto delle virtù. Non si può fare
con profitto oggi una meditazione sulla carità, domani una sull'umiltà,
posdomani un'altra sulla purezza e credere così di avere acquistato in
tre giorni quelle virtù; occorre invece insistere per molto tempo sullo
stesso argomento e non passare ad altro sé non quando si ha una certa
garanzia di aver fatto con efficacia le meditazioni sul primo argomento.
Il testo della meditazione qualche volta è preceduto dai preludi i
quali aiutano nella preparazione alla meditazione. Il primo preludio si
chiama anche «composizione di luogo» e vuol farci ricostruire con
l'immaginazione il luogo in cui il fatto che si medita si svolse; questa
specie di preludi si trovano innanzi alle meditazioni che hanno per
argomento un fatto concreto; il secondo preludio ci fa invocare il
frutto che si desidera ritrarre dalla meditazione.
IL
CORPO DELLA MEDITAZIONE
Dopo la preparazione si legge il testo della meditazione dividendolo in
punti. Quando poi si fa la meditazione, si rilegge il testo, fermandosi
ad ogni argomento; il vero lavoro della meditazione consiste proprio
nelle riflessioni che si fanno dopo aver letto: la memoria ripete le
verità esposte; l'intelligenza cerca di assimilarle e di coordinarle
con quelle già note, la volontà cerca di applicarle all'orientamento
ed alla perfezione della propria vita. Si comprende che, per far bene la
meditazione, non ci si può impiegare meno di un quarto d'ora, anzi
bisogna cercare di giungere fino a meditare per mezz'ora almeno. Alla
fine della meditazione si cerca di riassumerne il contenuto, di
sintetizzare i propositi fatti, anzi sarebbe meglio fare un solo
proposito, pratico, tale da poter essere attuato subito e
preferibilmente lo stesso per molti giorni. Dopo la meditazione si
conclude con la breve preghiera di ringraziamento per gli aiuti ricevuti
dal Signore, si domanda perdono per le distrazioni volontarie ed
involontarie, per le deficienze avute nella preghiera, e si invoca
ancora da Dio l'aiuto per mettere in pratica i buoni propositi suggeriti
dalla sua stessa bontà. L'atto della meditazione dura per il tempo
stabilito, ma il frutto della meditazione deve durare tutta la giornata
e deve influire sul perfezionamento di tutta la vita. Durante la
giornata bisogna ricordare quanto più spesso è possibile l'argomento
meditato, specialmente durante la visita al S. Sacramento, e durante
l'esame di coscienza; bisogna ripetere e rinnovare il proposito e
coordinare l'argomento meditato con tutte le altre pratiche di pietà,
specialmente con la lettura spirituale. Ecco in qual modo un'anima che
fa la meditazione quotidiana può piacere al Signore; ecco perchè. S.
Alfonso Maria dei Liguori, diceva: «Chi prega si salva, chi non prega
si danna» e S. Teresa d'Avila diceva «Promettetemi un quarto d'ora di
meditazione al giorno, ed io, in nome di Gesù Cristo, vi prometto il
paradiso».