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NOVENA
ALLA BEATA
ELISABETTA
SANNA
(Inizio:
08 Febbraio - Ricorrenza: 17 Febbraio )
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INDICE
di tutte le NOVENE
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PRIMO
GIORNO
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+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Preghiera introduttiva:
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, ti ringrazio per aver arricchito in modo mirabile la nostra sorella Elisabetta Sanna di sapienza, consiglio e fortezza. Per i suoi meriti ti prego di concedermi la grazia che ardentemente desidero (...), se ciò è conforme alla tua Santissima Volontà.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria...
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
Primo giorno: moglie e madre
Il desiderio di Elisabetta da giovanetta è quello di farsi suora. Avendo perso la capacità di sollevare le braccia, non pensa a sposarsi, eppure, ventenne è ricercata in sposa da parecchi giovani. Così il 13 settembre 1807, a 19 anni, celebra il matrimonio con un certo Antonio Maria Porcu, un vero buon cristiano di modeste condizioni. Antonio è marito e padre esemplare che stravede per la sua sposa e le dà totale fiducia. Agli amici infatti dice: “Mia moglie non è come le vostre, è una santa”! Elisabetta dirà: “Io non ero degna di tale marito, tanto era buono”. La loro famiglia è modello per tutto il paese. Negli anni che seguono, nascono sette figli. Ella passa le giornate tra la casa, l’educazione dei figli e la campagna, dove lavora senza risparmiarsi. E trova anche il tempo per lunghe ore di preghiera in chiesa. Non teme le critiche per la sua fede pubblicamente professata e vissuta: “Questo mio tenore di vita – risponde – non mi ha impedito di attendere ai miei doveri di madre di famiglia”. Ella stessa prepara i suoi figli alla Confessione e alla Comunione e trasmette loro un grande amore a Gesù, con molta dolcezza, senza mai usare modi bruschi. Una vera educazione con il cuore.
Preghiera:
O Dio, Spirito santificatore, che ami la Chiesa quale tua Sposa, tu infondesti nel cuore della Beata Elisabetta Sanna la fiamma del tuo amore e irradiarlo nella famiglia, chiesa domestica. Ti ringrazio per questo modello di sposa e madre, per la sua incoraggiante e semplice testimonianza. Dona ad ogni donna – sposa, madre, nubile, consacrata - la grazia di essere presenza che compone ogni famiglia, ogni comunità in un cenacolo di fede e di amore, in generosa operosità e santificante servizio.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria...
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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SECONDO
GIORNO
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+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Secondo giorno: vedova e sposa di Gesù Cristo
Dei sette figli, due le sono morti in tenerissima età. Il 25 gennaio 1825, suo marito Antonio, assistito da lei, muore in giovane età. Rimasta vedova con cinque figli, il più grande di 17 anni, il più piccolo di appena tre, Elisabetta si sente responsabile non solo dell’amministrazione della casa e della campagna ma soprattutto dell’educazione spirituale e temporale dei suoi figli. Maturando nel cammino spirituale, Elisabetta nel 1829 col permesso del predicatore quaresimale francescano, Padre Luigi Paolo da Ploaghe, fa voto di castità. Al suo confessore chiede di ricordarle spesso che adesso lei è una sposa di Gesù Cristo.
Preghiera:
O Signore, Tu che hai consolato Maria dopo la morte di Giuseppe e hai avuto compassione della vedova di Naim, dammi la forza di accettare la mia solitudine senza perdermi in nessuna tristezza. Come per la Beata Elisabetta Sanna, donami la tua pace, la tua forza e la tua gioia per impiegarle a servire Te servendo gli altri, con coraggio. Innanzitutto nella mia famiglia, poi con le persone care legate a me che nella Tua bontà mi hai fatto incontrare nel cammino della vita, sapendo che ogni giorno mi rende più vicino l’incontro definitivo con Te, con (nome marito/nome moglie, se applicabile o di altri cari defunti) e con tutti i miei cari defunti. Amen.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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TERZO
GIORNO
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+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Terzo giorno: pellegrina
Nel 1829 arriva a Codrongianos il giovane vice-parroco, Don Giuseppe Valle. Diventa il confessore e direttore spirituale della famiglia Sanna, in particolare di Elisabetta. La vita cristiana di Elisabetta diventa ancora più ardente. Durante gli esercizi quaresimali a Codrongianos guidati da P. Luigi Paolo da Ploaghe, francescano, il predicatore parlò con molta efficacia della Terra Santa. Elisabetta, insieme ad alcune altre donne, andò da lui per saperne di più, e ne rimase così affascinata, che le si accese un desiderio vivissimo di vedere i luoghi dove era nato e dove era stato crocifisso il Figlio di Dio. Essa si sente chiamata a seguire Gesù più da vicino e pensa di andare in Palestina e vedere i Luoghi Santi. In questa situazione, nei primi mesi del 1830 chiese a Don Giuseppe Valle il permesso di realizzare il pellegrinaggio. Don Valle, dopo diverse spiegazioni, disse di no. Passarono però alcuni mesi e in luglio Elisabetta tornò da lui, per il sospirato permesso. Egli, dopo profonda riflessione e preghiera, diede il suo assenso al viaggio e si decise ad accompagnarla. I due iniziarono discretamente a preparare sé stessi e le famiglie per il viaggio programmato, sperando che li avrebbe aiutati a crescere spiritualmente e a servire meglio gli altri. Elisabetta era sicura che sua madre, che allora aveva 65 anni e il suo fratello sacerdote Don Luigi, residente a Codrongianos, avrebbero potuto prendersi cura della famiglia, durante il pellegrinaggio. Alla fine del giugno 1831, insieme con Don Giuseppe Valle, si imbarcano per Genova. Lì attendono la nave per Cipro. All’ultimo momento, però, Don Valle scopre di non avere il visto per l’Oriente. Allora, con Elisabetta decidono di dirigersi a Roma dicendo: “Anche lì è terra Santa”. Così il 23 luglio 1831 arrivano a Roma. Questo viaggio fin dall’inizio ebbe il carattere di pellegrinaggio.
Preghiera:
O Dio, sempre in cammino per incontrare l’uomo, tu infondesti nel cuore della Beata Elisabetta Sanna il desiderio di essere pellegrina. Ti ringrazio per la sua incoraggiante testimonianza. Dammi la forza e il coraggio di camminare sempre per raggiungerti e incontrarti. Diventare tuo discepolo è lo scopo di tutto il mio camminare nella vita. Fa’ che impari a migliorare me stesso guidato dalla parola del Vangelo. Tutto ciò che ho conosciuto e imparato, ora diventi patrimonio della mia esistenza. Perché io lo possa trasmettere con la testimonianza della vita.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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QUARTO
GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Quarto giorno: collaboratrice di san Vincenzo
A Roma, Elisabetta Sanna si accomoda in un piccolissimo alloggio vicino alla Basilica di San Pietro. Nel suo pellegrinare per le chiese di Roma, assetata di preghiera, Elisabetta incontra nella chiesa di Sant’Agostino, un santo prete romano, Don Vincenzo Pallotti. San Vincenzo, quando decide nel 1832 di accompagnare spiritualmente Elisabetta Sanna, scrive, a suo nome, una lettera al fratello sacerdote, spiegandogli che la sorella non poteva ripartire in Sardegna per motivi di salute, ma l’avrebbe fatto, una volta migliorata. La
Beata, mentre si cura, collabora col Pallotti con preghiere, consigli e aiuti ai più bisognosi. Purtroppo, la sua salute peggiora. Pallotti la sostiene nelle cure e nella crescita spirituale e le trova anche un piccolo lavoro dall’arcivescovo Giovanni Soglia, futuro cardinale, in attesa di un miglioramento di salute. Quando poi, nel 1838, il medico Petrilli scrive: “sono d’opinione che, intraprendendo un altro viaggio con la nave, potrebbe andare incontro ad un peggiore infortunio”, il Pallotti dice ad Elisabetta: “Iddio vi vuole in Roma”. E la
Beata ivi rimane, fino alla morte avvenuta nel 1857.
Preghiera:
O Beata Elisabetta, aiutami a diventare consapevole che la mia felicità sta nel fare la volontà di Dio. Ti prego Signore di dare capacità alla mia mente in modo che possa accettare tutte le cose che mi capiteranno, e di fare sempre - con il Tuo aiuto - il meglio possibile ogni giorno secondo il Tuo volere. Tu puoi aiutarmi – come hai fatto con la Beata Elisabetta – ad essere in ascolto di Te e fare sempre la Tua volontà. Amen.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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QUINTO
GIORNO
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+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Quinto giorno: handicappata che diventa apostolo
Quando Elisabetta ha appena tre mesi, un’epidemia di vaiolo causa la morte di molti bambini a Codrongianos ed anche lei ne viene colpita. Guarisce, ma rimane con le braccia leggermente storpie e le articolazioni alquanto irrigidite. Ciò non le impedisce di crescere, imparando a sopportare il suo handicap, come cosa naturale e a sbrigare al meglio le faccende domestiche, a presentarsi sempre ordinata e pulita. Nonostante la sua menomazione fisica, Elisabetta diventa la collaboratrice nell’Unione dell’Apostolato Cattolico, fondata da Don Vincenzo Pallotti a Roma. Chi la avvicina, dirà di lei: “Vedeva Dio in tutto e lo adorava in tutte le cose. L’amore di Dio era la sua vita. Ogni più grande interesse spariva di fronte all’interesse di Dio”. Infatti, la Sanna diceva spesso: “Mio Dio, io vi amo sopra tutte le cose”.
Preghiera:
Beata Elisabetta, che con tanta pazienza e con tanta fiducia in Dio, sopportasti i dolori fisici della malattia e le sofferenze della contraddizione morale quando non potesti far ritorno in Sardegna, ottienimi questa tua stessa sottomissione alla sofferenza anche nella mia vita e vivere sempre sotto lo sguardo di Dio per diventare docile strumento della Provvidenza per la salvezza delle anime. Amen.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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SESTO
GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Sesto giorno: la fede nella vita quotidiana
Elisabetta ricevette una profonda educazione cristiana in famiglia, di cui parla chiaramente il suo fratello, Don Antonio Luigi. Lui ci informa delle preghiere fatte insieme a casa, della recita del Rosario, della partecipazione alle funzioni ecclesiali e dell’aiuto prestato ai poveri. In questa attitudine alla fede e alla preghiera, la Sanna perseverò per tutta la vita. Tutti i testimoni dicono che con lei si parlava solo di cose spirituali. Quando si andava a trovarla nella sua camera, la conversazione si risolveva in un alternarsi di istruzioni religiose e preghiere. In una lettera, scritta a Don Giuseppe Valle il 18 maggio 1846, san Vincenzo Pallotti confermò il progresso spirituale della
Beata con la seguente frase: “Prosegue nelle opere buone e spero che giungerà a quella perfezione alla quale la vuole Dio, Padre delle Misericordie”. Ogni mattina si recava nella Basilica di S. Pietro. La Basilica era la sua casa. Quando morì, corse la voce: “E’ morta la santa di S. Pietro”.
Preghiera:
O Beata Elisabetta, aiutami ad essere fedele ai miei doveri quotidiani: al dovere della adorazione che è la prima necessità per la mia vita spirituale; al dovere che mi unisce al prossimo, ai doveri particolari della mia vocazione, al dovere della carità materiale e spirituale, consapevole che il dialogo con il prossimo è soprattutto nel compimento dei miei doveri quotidiani con spirito di fede e di carità. Amen.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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SETTIMO
GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Settimo giorno: madre spirituale
Un altro campo di realizzazione della fede e dell’amore di Elisabetta, fu quello del consiglio spirituale. Aveva il dono del discernimento spirituale e se ne serviva per aiutare le numerose persone che ricorrevano a lei. Nella sua povera soffitta, davanti al quadro della Madonna Virgo Potens (Vergine Potente), pregava con i suoi ospiti e dava loro sapienti consigli. Anche il Cardinale Giovanni Soglia in certe cose di sua coscienza, la consultava. Pallotti stesso si consigliava con Elisabetta e conduce i suoi figli spirituali ad ascoltare la sua parola. Per questa ragione Don Rafaele Melia che conosceva molto bene Elisabetta, le diede il titolo di “madre premurosissima” dell’Unione dell’Apostolato Cattolico, e Don Ignazio Auconi, suo successore nell’ufficio di Superiore Generale, confermò che ella aveva avuto verso l’Opera del Pallotti, la premura di una madre.
Preghiera:
O Maria, Vergine Potente, aiuta le nostre famiglie e le nostre comunità, soprattutto quelle che faticano a vivere la fedeltà, l’unione e la concordia! Aiuta le persone consacrate perché siano un segno trasparente dell’amore di Dio. Aiuta i sacerdoti, perché possano comunicare a tutti la bellezza della misericordia di Dio. Aiuta i governanti perché sappiano cercare sempre e solo il bene della persona. O Vergine Potente, proteggi la vita in tutte le sue forme, età e situazioni. Sostieni ciascuno di noi perché all’esempio della Beata Elisabetta Sanna sappiamo discernere le vie di Dio e diventare apostoli entusiasti e credibili del Vangelo.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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OTTAVO
GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Ottavo giorno: molto devota dell’Eucaristia
A Codrongianos, Elisabetta Sanna quasi ogni giorno prendeva parte alla Santa Messa. A Roma, ogni mattina era nella Basilica di S. Pietro e, se non aveva altri impegni, vi restava fino alla fine dell’ultima Messa, perché era convinta che con l’Eucarestia possiamo rendere degnamente al Signore quanto gli dobbiamo, con adorazione, lode, ringraziamento e preghiera. Lei incoraggiava anche gli altri alla Messa quotidiana. In modo particolare adorava Gesù Eucaristia nelle chiese dove si tenevano “le Quarantore”, cioè l’adorazione di quarant’ore, e dove lei si tratteneva lungamente, in profonda adorazione. Don Valle disse che riusciva a ricevere fino a sette benedizioni eucaristiche nella stessa giornata. Qui si verificano le parole di Don Melia sull’amore di Elisabetta verso Gesù nel SS.mo Sacramento dell’Eucarestia: “Ne era così devota e amante che avrebbe consacrato tutta la vita alla continua adorazione”.
Preghiera
(preghiera di san Vincenzo Pallotti davanti al Santissimo Sacramento):
E voi o Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Potestà, Principati, Virtù, Arcangeli, e Angeli venite a visitare Gesù Sacramentato, e per me adoratelo, ringraziatelo, e amatelo; e voi pure o Santi Patriarchi e Profeti, Apostoli ed Evangelisti, e Discepoli del Salvatore, o SS. Innocenti, SS. Martiri, SS. Pontefici, Vescovi, Dottori, SS. Sacerdoti e Leviti, SS. Confessori, Vergini e Vedove, e voi tutti Santi del Paradiso venite tutti a visitare il nostro caro primogenito Fratello Gesù Sacramentato, prima però tutti assieme preghiamo l’augusta Madre di Dio e Madre nostra che si degni di condurci essa stessa a visitare il suo divino Figliuolo nel SS.mo
Sacramento dell’Altare, e tutti insieme adesso e sempre adoriamolo, ringraziamolo, e amiamolo.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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NONO
GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Nono giorno: La serena speranza
Alla profonda fede della Beata e al suo infuocato amore verso il Signore nel Santissimo Sacramento, si univa la sua serena e gioiosa speranza. A un certo Luigi Schiboni, quando lui le domandò se si sarebbe salvato, Elisabetta diede la seguente risposta: “E ne dubiti? Non sai che un Dio è morto per l’anima tua?”. Don Filippo Tancioni, segretario del cardinale Soglia che stimò la Venerabile come santa, disse che ella “aveva somma fiducia di salvarsi per i meriti di Gesù Cristo … e procurava d’ispirare a tutti questa stessa fiducia”. Ripeteva spesso: “Confido nel Dio di Misericordia”. Nei momenti della nostalgia per la famiglia in Sardegna esclamava “misericordia, misericordia”. Queste e simili esclamazioni legate alla vivissima fede e ad un grande amore verso Dio, sviluppavano in lei la serena speranza di giungere al Paradiso. Perciò già in Sardegna compose una specie di poesia (Lauda), recitando: “Tutta sono di Dio, tutta sono di Gesù. Vivere non posso più lontana da Dio. Gesù è il cuore mio, e io sono di Gesù!”. In tal sereno modo esprimeva il suo desiderio: “Vorrei pieno il Cielo, svuotato il Purgatorio, chiuso l’Inferno”.
Preghiera:
O Beata Elisabetta Sanna, io ammiro il tuo coraggio e la tua costanza nell’imitare Gesù con fede e serena speranza anche nelle situazioni più difficili. Sento vergogna per le mie frequenti incertezze, per la mia pigrizia e per la mia incoerenza: aiutami a diventare pienamente responsabile del dono della fede e quindi ad operare sempre il bene con spirito cristiano, affinché il mio prossimo possa più facilmente unirsi a me nel lodare la Santissima Trinità. Amen.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
San Vincenzo Pallotti, prega per noi!
Beata Elisabetta Sanna, prega per noi!
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