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NOVENA
A
SANTA CUNEGONDA IMPERATRICE
(Inizio:
22 Febbraio - Festa: 03 Marzo)
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anche PREGHIERE A SANTA CUNEGONDA
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PRIMO
GIORNO
.
Febbr
Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
(Questa
preghiera si ripete per nove giorni di seguito)
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SECONDO
GIORNO
.
Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
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TERZO
GIORNO
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Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
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QUARTO
GIORNO
Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
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QUINTO
GIORNO
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Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
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SESTO
GIORNO
Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
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SETTIMO
GIORNO
Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
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al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
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OTTAVO
GIORNO
Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
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NONO
GIORNO
Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
I.
O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore
del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la
felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di
preferire sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ed
ai comodi della vita la penitenza cristiana, al fine di edificare il
nostro prossimo nell’atto che santifichiamo noi stessi.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
II.
O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze
contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste
a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra
purezza; ottenete a noi tutti la grazia di custodire gelosamente una
così bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche
per poco contaminarla.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
III.
O gloriosa s. Cunegonda, che con eroica rassegnazione offriste la
calunnia obbrobriosa di infedele e di dissoluta, quando per
screditarvi presso tutti il demonio camminò più volte al vostro
fianco sotto le forme di un giovine; per quella vivissima fede con
cui, senza lesione, camminaste a piedi nudi sopra del fuoco per
provare a tutto il mondo la vostra innocenza; ottenete a noi tutti la
grazia di soffrire sempre in pace le maldicenze, le satire, le
calunnie, e di abbandonarci interamente alla protezione di Dio ogni
qual volta ci trovassimo perseguitati dai sinistri giudizi degli
uomini.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli.
IV.
O gloriosa s. Cunegonda, che, divenuta vedova di Enrico, non pensaste
che a servire con la maggior perfezione possibile l’immortale vostro
sposo, il re dei Vergini Gesù Cristo, e quindi, deposti gli abiti
imperiali, vi rinchiudeste in una povera cella nel chiostro da voi
fabbricato e riccamente dotato, divenendo modello alle più provette
religiose e mettendo la vostra delizia nell’orazione, nel lavoro e
nell’assistenza agli infermi; ottenete a noi tutti la grazia di
preferire il ritiro alla mondanità, il silenzio al tumulto, il
disprezzo agli onori, al fine di arrivare alla perfezione conveniente
al nostro stato.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
V.
O gloriosa s. Cunegonda, che con il semplice segno di croce
estingueste il fuoco appiccato al vostro letto su cui vi tenne
inchiodata una gravosa infermità, e che quindi con animo imperturbato
andaste incontro al passo estremo, comandando che il vostro cadavere
fosse coperto di poveri panni; ottenete a noi tutti la grazia di
mettere ogni nostra confidenza nelle pratiche sante della religione, e
di tenerci sempre preparati al gran passaggio all’altra vita, al
fine di partecipare con certezza ai vostri gaudi su in cielo, dopo
aver fedelmente imitato le vostre virtù sulla terra.
Gloria
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora
e sempre nei secoli dei secoli.
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