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NOVENA

A SANTA EUFEMIA

(Inizio: 07 Settembre - Festa: 16 Settembre)

 

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PRIMO GIORNO

. Febbr

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

(Questa preghiera si ripete per nove giorni di seguito)

 

 

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SECONDO GIORNO

.

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

 

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TERZO GIORNO

.

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

 

 

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QUARTO GIORNO

 

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

 

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QUINTO GIORNO

.

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

 

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SESTO GIORNO

 

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

 

 

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SETTIMO GIORNO

 

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

 

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OTTAVO GIORNO

 

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

 

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NONO GIORNO

 

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

 

I. Ammirabile S. Eufemia, che, consacrata al Signore fin dalla più tenera età, foste, per la vostra modestia e per la santità dei vostri costumi, più ancora che per la vostra nobiltà, per la vostra ricchezza e per la vostra avvenenza, particolarmente amata e stimata da tutta quanta la vostra patria, per quella generosità veramente singolare con cui nell'orribile persecuzione di Diocleziano, invitata con le più dolci parole e con le più ampie promesse dal proconsole Prisco ad adorare con gli altri popoli della Bitinia, i falsi Dei dei Gentili, ricusaste all'istante di comparire tra la profana adunanza di quei sacrileghi adoratori, e minacciata dei più orrendi supplizi in caso di resistenza, vi protestaste disposta a tollerare la più spietata carneficina, anzichè tradire la fede di Gesù Cristo, e quindi, rinchiusa in oscura prigione, processata nuovamente alla vista del pubblico, foste sempre, a guisa di uno scoglio, immobile nel vostro proposito; impetrate a noi tutti la grazia di condurre sempre una vita regolare e santa da edificare continuamente tutti quanti i nostri fratelli, e affrontare e soffrire qualunque male, anzichè mancare in alcuna parte ai doveri della nostra religione, ed agli obblighi del nostro stato. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

II. Ammirabile S. Eufemia, che battuta con verghe di ferro, stirata sopra un eculeo, e aggirata sopra una ruota, vi vedeste dal vostro divin Sposo, da voi invocato con il segno della S. Croce, improvvisamente sanata d'ogni ferita, anzi resa più bella e risplendente, poi, visitata e custodita da due visibili Angeli, rimaneste illesa tra le fiamme d'una fornace tutta piena di pece e di zolfo e tra il marciume di una cisterna piena degli acquatici più schifosi, mentre con nuovo miracolo ora rimanevano immobili i carnefici incaricati di tormentarvi, ora venivano consumati dal fuoco Cesare e Vario per aver eseguiti contro di voi i barbari ordini del tiranno; ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati fra le seduzioni e i pericoli del mondo corrotto e corruttore, e di mettere in Dio solo la nostra fiducia ogni qualvolta ci trovassimo assaliti dai nemici, o vessati da qualche necessità. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

III. Ammirabile S. Eufemia che, vedendo adoperarsi inutilmente contro di voi, non solo le verghe, gli eculei, le ruote, le fiamme delle fornaci e i brutti animali delle cisterne, ma ancora le seghe di ferro che si ammollivano come cera, e le infuocate padelle che si raffreddavano all'istante, domandaste quale grazia particolare di cadere sotto i denti di quelle fiere a cui foste in ultimo condannata, vedeste una sola di esse addentare quasi per obbedienza le vostre carni, al fine di consumare il vostro sacrificio, mentre gli altri orsi e tutti gli altri leoni, mansueti intorno a voi, andavano lambendovi i piedi; ottenete a noi tutti la grazia di non essere mai sopraffatti dalle fiere misteriose delle nostre disordinate passioni, e di essere in buon punto elevati da questa terra di esilio, per assicurarci il possesso di quella patria da cui è bandito perfino il nome di pianto, di dolore e di morte. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

IV. Ammirabile S. Eufemia, che al momento stesso del vostro transito foste particolarmente glorificata dal vostro sposo celeste con un improvviso terremoto che, scuotendo il luogo del vostro martirio, costrinse ad una fuga precipitosa tutti quanti i vostri nemici, e diede agio ai vostri genitori Filofronio e Teodora di tumulare onoratamente il vostro santo cadavere; per quella pietà tutta nuova con la quale tante volte compariste in sogno ai vescovi di Calcedonia, per avvisarli di recarsi alla vostra tomba, al fine di godere della fragranza che continuamente spargevano le vostre verginali membra, e di raccogliere con una spugna il portentoso sangue che trasudavano, e che operava infiniti prodigi dovunque venisse recato; ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a tutto potere l'onore dei Santi, che sono gli avvocati più potenti presso il trono di Dio, per renderci degni di quelle grazie particolari ch'egli si compiace di operare per loro mezzo, e nella loro potenza sempre più glorificare il proprio nome. 

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

V. Ammirabile S. Eufemia, che per particolare disposizione della Provvidenza foste, a preferenza di tanti altri Santi, glorificata allorquando, per ordine del santo papa Leone e dell'Imperatore Marciano, si riunirono nel tempio a voi consacrato in Calcedonia più di seicentotrenta vescovi, al fine di condannare solennemente in generale Concilio le infami eresie di Dioscoro e di Eutiche: per quel miracolo affatto nuovo che operaste sotto gli occhi di innumerevoli testimoni allorquando, depositate sul vostro petto le due confessioni di fede, cioè l'eretica e la cattolica, al riaprire che si fece dopo tre giorni il vostro sepolcro suggellato, con la vostra mano porgeste al Patriarca l'unica vera, ossia la confessione cattolica, mentre mostravate di rigettare l'eretica, tenendola sotto i vostri piedi; ottenete a noi tutti la grazia di aborrire sempre ogni dottrina non conforme all'insegnamento della vera Chiesa di Gesù Cristo e di mettere la nostra gloria nel confessare con i fatti, più ancora che con le parole, quella fede che è l'unica arca in cui si possa sperare salvezza.

 

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, 

come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

 

 O Ammirabile S. Eufemia, prega per me e ottienimi dalla Misericordia Divina la grazia di cui ho tanto bisogno (esporre). 

 

 

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