Gloria a Te, o Dionigi, che gli onori
dell'Areopago lasciasti per la follia della Croce e al Cristianesimo nascente portasti il contributo dell'ingegno e della
elevata condizione sociale. A questo secolo superbo dica il tuo
esempio che la Fede, lungi dall'essere avversa alla scienza, la invoca e innalza e che è
fatale pregiudizio quello che dalla Religione distoglie le classi più
alte della società. Ricordati che noi siamo parte di quel gregge che l'Apostolo delle genti
ti affidava, elevandoli a Pastore della Chiesa e perciò tu sei il patrono nato di questa Città. Al tuo
patrocinio, reso più forte da quello della Regina di Capocolonna,
noi affidiamo le sorti della Patria nativa la cui grandezza è insuperabile dalla sua
Fede religiosa. Benedici, o Santo Patrono, i nostri campi e il nostro mare,
chi è proposto alla pubblica cosa e tutti indistintamente i cittadini. Benedici
il nostro Vescovo, tuo degno successore, e il Clero che lo aiuta nel
difficile arringo. Solleva la mano paterna sulla balda gioventù che cresca buona e
timorata di Dio, e, nella tua larga benedizione, ritrovi ognuno il pegno sicuro della propria salvezza. Così sia.
preghiera
al retro di un vecchio santino