Iddio soltanto ha il diritto di domandare il nostro cuore.
Egli solo è capace di
contentarlo.
Iddio è il padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione; egli qualche
volta separa queste due qualità: la consolazione si ritira, ma la misericordia
sussiste.
La rassegnazione riconosce in Dio un padre amoroso,
anche allorquando in egli
vede un giudice severo.
Dio entrerà nell'anima nostra, se la trova sola ed isolata; sola, senz'altro pensiero
che quello di adorarlo; sola, senz'altro affetto che quello di amarlo; sola,
senz'altra volontà che quella che possa a Lui piacere.
Chi è abbandonato o vilipeso da chi meno se lo aspetta,
sarà protetto da Dio, se
saprà tollerare.
Il dolore, la povertà e il disprezzo furono compagni di Gesù,
e sono retaggio dei
suoi veri seguaci.
Avete commesso un peccato?
Non vi fermate a riflettervi, ma a pentirvi e a porvi
rimedio.
Non avrete mai pace con voi se non quando farete a voi stessi una guerra
continua.
Non accade niente nel mondo che Dio non voglia o non permetta: Dio non può
volere o non permettere niente che non abbia per fine il nostro bene; Dio può
cavare bene dal male medesimo, e fare che tutto ridondi a nostro bene
Per mezzo della pazienza s'impara a vincere e superare se stesso. La pazienza è la
salvaguardia ed il sostegno di tutte le virtù. La pazienza ci aiuta a fare il
purgatorio in questo mondo e a metterci in stato, lasciando la terra, di essere
ricevuti nel cielo e di essere coronati nella gloria.
La caduta dei forti è una lezione che Dio impartisce ai deboli.
Persone che non avrebbero a lamentarsi che di se stesse si lagnano di tutti.
Quattro cose noi dobbiamo al nostro prossimo: sopportarlo nei difetti, aiutarlo
nei bisogni, consolarlo nelle sue pene, edificarlo coi nostri buoni esempi e con la
nostra condotta.
Non vi spaventino, né vi ritraggano dall'operare il bene, le difficoltà e gli ostacoli
interni ed esterni. L'operare e il patire per Dio sia sempre la vostra gloria.
Il mezzo di trovare Dio è di non cercare più noi stessi.
Per essere di Dio non è necessario l'avere grandi talenti:
basta avere un cuore ed
amare.
Andiamo a Dio con semplicità, e camminando senza contare i passi.
Non è già solo col parlare ed ascoltare il linguaggio della perfezione che si
diviene perfetti: il grande punto consiste in parlar poco, ed operar molto, senza
darsi pensiero di essere veduti dagli altri.
Chi ha bene studiato il Crocifisso sa ogni cosa.
Sapere soffrire senza lamentarsi, patire noia senza mostrarlo, divertirsi senza
dissiparsi, mortificarsi senza esternarlo, è una grande scienza, ma una scienza
assai rara.
Il passato ci riempie di rimorsi, il presente di disgusto, l'avvenire di timori:
abbandoniamoci in braccio alla Provvidenza divina!
Il tempo di cercare Dio è la vita, il tempo di trovarlo è la morte,
il tempo di
possederlo è l'eternità.
Volete sapere il mezzo di ritrovare Gesù? L'umiltà vi metterà ai piedi della Sua
croce, la confidenza nelle Sue mani, l'amore vi collocherà nel Suo Cuore.
Il servire Dio non consiste tanto nelle orazioni e penitenze,
quanto nell'adempiere
i doveri del proprio stato.
Tanti ossequi si fanno a Gesù, quanti servizi si prestano al prossimo.
Si dà più gusto a Dio coll'ubbidienza,
che con qualunque azione di proprio volere,
anche se santa.
Si deve sempre preferire l'ubbidienza alla mortificazione e ad ogni altra virtù;
perché in quella si fa la volontà di Dio.
Non bisogna fermarsi a bramare grazie per l'avvenire:
bensì applicarsi a ben
profittare delle grazie attuali
A che serve conoscere la strada se non si va?
Cerca di praticare la santa orazione e giungerai al più alto grado di perfezione.
Noi non dobbiamo mai dire cosa alcuna che possa offendere il cuore del
prossimo.
Sei opera nelle mani di Dio, oggetto del suo amore.
Gesù è il grappolo d'uva premuto dall'amore.
Gesù Crocifisso è lo stimolo più forte alla pazienza nelle tribolazioni.
Nessuno farà mai progresso notabile nella vita spirituale, se non sarà innamorato
di una continua orazione mentale.
Le vie del cielo sono: pene, afflizioni, croci, travagli.
Quando tutto ci manca, gettiamoci nelle braccia del Padre e ridestiamo in noi la
confidenza.
La carità è come la fede: e però, siccome senza le opere la fede è morta,
così è
della carità.
Quei difetti, che in voi o in altri non potete correggere, raccomandateli a Dio,
senza turbarvi aspettate la sua divina disposizione.
Ove la carità presiede e domina stabilmente il suo impero,
ivi è l'impero stesso di
Dio.
La carità cristiana per essere vera e sincera deve avere tre caratteristiche: cioè
deve essere carità soprannaturale nel suo motivo, carità universale nel suo
oggetto, carità efficace nelle sue opere.
La carità deve essere tenera, ardente, benefica, compassionevole,
universale,
sincera, affettuosa.
Dobbiamo prendere per modello della nostra carità verso il prossimo
la carità
che Gesù ha per noi.