Dieci
passi per non fallire in amore di
Stefano Grandi
(Verifica del cammino di coppia per non scoppiare)
Settimo
passo: Le interferenze nella coppia
La coppia si sceglie, si conosce, si rispetta, si ama, si
giura fedeltà, si perdona, ma tutto ciò non basta perché ci potrebbero essere delle interferenze (intromettersi
nelle decisioni della coppia), che se non prese in considerazione e corrette, potrebbero portare la coppia alla
deriva..
Le interferenze possono essere “interne”, cioè
create dalla coppia stessa ed “esterne”, cioè che vengono introdotte dal mondo esterno verso la coppia.
Vediamo quali sono le principali interferenze secondo la
mia esperienza.
Il lavoro può interferire sulla crescita di una coppia?
Sono davanti agli occhi di tutti i massicci impegni professionali
di uomini e donne. I sentimenti e la vita di
coppia hanno spazio solo dopo gli impegni professionali,
e vengono trascurati e subordinati.
Ma l’amore non può essere subordinato a nulla: o viene
per primo o avrà difficoltà a crescere.
Il proverbio “Non si vive per lavorare, ma si lavora per
vivere” afferma che al lavoro non si devono sacrificare
altri valori importanti come il partner, la famiglia, le
amicizie, forse un pò di ragione c’è l’ha!
Dobbiamo ammetterlo che il lavoro, oggi, è diventato
un tiranno per la nostra vita. Quante persone passano
più tempo al lavoro che in famiglia perché bisogna
pagare mutui, affitti, bollette, etc...
La coppia giovane
parte in svantaggio rispetto quella di una certa età perché
è costretta a lavorare. Il problema nasce quando i
due cominciano a non vedersi e a mettere il lavoro
prima del proprio partner.
Qualcuno arriva a casa perché
ha finito il proprio turno e qualcun altro è già uscito
per il suo.
Come può una coppia costruire qualcosa insieme se i
due non si vedono?
Ho paura che qualcuno costruisca qualcosa sul proprio
posto di lavoro e non a casa sua con risultati disastrosi!
Bisogna, allora, saper gestire bene questo problema
affrontandolo insieme.
Interferenze Esterne
1. Il lavoro
Ricordo una donna che si lamentava del marito perché
non era mai a casa a causa del lavoro che svolgeva, io le
risposi che doveva saperlo quando aveva accettato di
essere sua moglie! Certe cose vanno accettate prima,
magari discutendo e ricercando una soluzione.
Chi non affronta questo tema rischia grosso, anche nel
film “Casomai” del regista D’Alatri, l’attore principale
Fabio Volo, perde la famiglia perché permette al mondo
del lavoro s’intromettersi nella sua vita coniugale.
Molte persone pensano che sia naturale consumare
quasi tutte le energie sul lavoro e tornare a casa a
“ricaricare le pile”, ciò è pericoloso per il proseguo del
rapporto di coppia.
Credo che un marito o una moglie che tornano a casa
dopo essere stati spremuti(o si sono spremuti) e per
troppe ore, non sono nello spirito migliore di dialogare
tra di loro. Il lavoro inoltre ha talmente invaso la nostra vita che non sono pochi i casi in cui ci portiamo sempre
il lavoro dietro: computer portatili, cellulari, sono molto
comodi, ma non ci permettono di staccarci dal lavoro
come sarebbe necessario, ed il tempo che vi dedichiamo
è tolto al partner, alla famiglia, agli amici.
Bisogna ripensare il nostro modo di vivere il mondo del
lavoro.
Se non prendiamo coscienza di ciò che ci accade quotidianamente
non possiamo trovare nuove modalità di
rapporto per creare una vita affettiva felice.
2. I parenti
I parenti possono interferire nelle vita di una coppia?
Di solito le famiglie d’origine stanno al loro posto, ma a
volte qualcuno le lascia penetrare troppo dentro la loro
vita cedendo a volte il comando.
Ricordo quella coppia in cui il padre di lui aveva deciso
tutto: il giorno delle nozze, il ristorante, la casa, i mobili,
il viaggio di nozze, la macchina, etc...
Chi aveva permesso che accadesse tutto questo? Perché
la coppia non ne aveva discusso prima del problema per
trovare delle soluzioni?
Sicuramente quel padre aveva fatto tutto ciò per il bene
della coppia! Ma la coppia stava andando verso la rovina
perché lei non aveva mai partecipato ad una scelta
significativa per il loro rapporto. Dobbiamo risolvere
prima le eventuali ingerenze da parte dei parenti in
modo sereno e costruttivo altrimenti sarà durissima.
Il distacco dai genitori è una tappa obbligata, è il prezzo
della felicità, è il taglio necessario per far nascere
una nuova famiglia.
3. Gli amici
Gli amici possono interferire sulle nostre relazioni?
Credo di sì.
Una donna mi confidava che quando veniva in casa
loro, il miglior amico di suo marito, lei si sentiva a disagio
perché intuiva il suo sguardo malizioso verso di lei,
e non sapeva come fare a dirlo a suo marito.
È necessario che la coppia abbia degli amici che entrano
dentro le sue mura per confrontarsi e crescere, ma
essi devono essere scelti insieme.
Non bisogna aver paura di
lasciare fuori dalla porta alcuni amici se questi possono turbare
il clima familiare, al massimo li si può incontrare in altri luoghi,
ma fuori dalla propria casa.
4. Gli ex
Gli ex possono interferire sulla crescita dell'amore di
coppia?
Ci sono persone che per il bene che gli abbiamo voluto,
per il significato che hanno avuto nella nostra vita, per
il momento in cui sono “capitate”, provocano in noi dei
ricordi, sensazioni e emozioni che potrebberò sconquassarci,
anche se le storie sono finite e ognuno ha la sua
vita.
È bene redercene conto, riconoscere le nostre fragilità
perchè aver cura del proprio rapporto di coppia è anche
preservarci da queste piccole variazioni umorali e emotive.
Questo non significa che dobbiamo schiacciare
emozioni, ricordi, etc..., ma non dobbiamo dare loro l’opportunità
di distorglierci dalla nostra vita o di influenzare
le nostre fantasie.
Riconoscere le proprie fragilità
è riconoscere la propria umanità. Occorre conoscere
anche le proprie ombre e non aver paura di affrontarle.
5. Le novità
Alcune novità possono mettere in discussione l’equilibrio
della coppia?
Mi è capitata una coppia in crisi perchè il marito aveva
cambiato “lavoro”. Questa novità aveva rimesso in
discussione “l’essere coppia” fin dalle sue origini.
Dobbiamo prepararci a gestire situazioni ipotetiche.
Interferenze Interne
1. La gelosia
La gelosia può interferire sulla nostra relazione?
Sicuramente non quella adolescenziale, ma quella che
minaccia la libertà dell’altro che non si sente più libero:
dove sei? cosa fai? con chi hai parlato? cosa ti ha detto? etc....
Come affrontare questo problema?
Innanzitutto la coppia deve affrontare subito il problema
cercando una soluzione perché potrebbe diventare
un motivo di tensione al suo interno.
Bisogna saper comunicare all'altro il proprio disagio e
le proprie emozioni.
Ricordo un uomo che non voleva che la sua donna avesse
delle relazioni con altri maschi. La controllava ovunque.
Questa donna, che gli voleva bene, aveva all'inizio
interpretato questa gelosia come un modo di dire all'altro
“Io voglio te” e “Tu sei importante per me”. Ora era
arrivata all'esaurimento. Parlando con questo uomo
avevo scoperto che aveva una bassa stima di sé e di conseguenza
aveva paura che lei lo lasciasse per un uomo
migliore. Gli risposi, che certamente ogni uomo presenta
delle qualità, chi è bello, chi è simpatico, chi è intelligente, etc..., ma alla fine sua moglie aveva scelto “una
persona” e non solo delle qualità! Se sua moglie lo
aveva scelto era perchè anche lui valeva qualcosa.
L'uomo andò via sorridendo.
2. L’età
La differenza d’età può diventare un fattore di rottura
nella coppia?
Può l’amore colmare il gap biologico, educativo, esistenziale
tra i due?
Uno si sentirà sempre più giovane e l’altro
sempre più vecchio.
Certamente l’età non è un fattore discriminante il rapporto
di coppia, ma di essa la coppia deve prenderne
atto. La diversità che emerge tra le due generazioni,
sarà sempre presente all’interno dei due. Credo che
impegnarsi per un progetto comune che parte dalla loro
storia, dai loro valori, dalle loro differenze e dalle loro
attese possa aiutare la coppia a mettere su serie fondamenta
per una costruzione durevole. Ho conosciuto una
coppia, lui 41 anni e lei 24 anni, che dopo un anno e
mezzo di fidanzamento si sono sposati. La storia è durata
solo sette mesi, poi la separazione. L’eccessiva sicurezza
del rapporto, basato sul sentimento, si è scontrato
con la quotidianità fatta di piccole cose. Le differenze
sono emerse e nessuno dei due si è adattato. Credo
che per lui, lei era più una bambina che una moglie;
credo che per lei, lui era più un padre che un marito.
Quello che più mi aveva colpito era che nessun amico
aveva avuto il coraggio di mettere in discussione la loro
scelta di vivere insieme!
3. Il litigio
Il litigio può diventare un fattore di rottura nella coppia?
La prima domanda che si deve porre una coppia è:
“Perché litighiamo?”
Litigare è parte fondamentale del processo che porta
alla felicità perché i sentimenti non possono essere
manipolati, non possono essere finti, non possono essere
taciuti.
Il litigio è un momento importante, è l’interruzione
della reciproca protezione, per una maggior conoscenza,
è la fatica di accettarsi diversi, è la scoperta dell’altro.
Siamo illusi che l’amore implichi necessariamente l’assenza
del conflitto. Lungo la strada della felicità, il litigio
ci sta. Ciò che fa la differenza è la motivazione e
l’obiettivo per cui si litiga: per creare un miglior rapporto
di coppia? per avere ragione? per dominare l’altro?
Lo scopo è migliorare il nostro rapporto perché sia felice,
perciò quando noi litighiamo diciamo all’altro che c’è
qualcosa che non va. Questo segnale significa che il rapporto
va migliorato perché le persone cambiano, il
mondo cambia, e anche le coppie cambiano.
4. La carenza di gesti d’affetto
Può la carenza di gesti d'affetto essere un segnale che
qualcosa non funziona nella coppia?
Molti, dopo il matrimonio o durante la convivenza, si
lamentano della mancanza di gesti d'amore da parte del
proprio partner. Molti si chiedono: “Come mai nella fase
precedente l’unione stabile non si vedeva l’ora d’incontrarsi,
di abbracciarsi, di baciarsi, di farsi qualche regalino,
di messaggiare, di parlarsi, mentre dopo, gradualmente,
queste modalità spariscono o si raffreddano?
Questi gesti vanno al di là delle parole, sono vitali per
la vita di coppia perché esprimono sentimenti, stati
d'animo, l'amore verso l'altro. Bisogna rifletterci su perchè
non basta solo il rapporto sessuale a comunicare
all'altro il nostro amore. Ci sono molti modi di manifestare
all'altro il proprio amore!
5. L’incapacita di comunicare
Una cattiva comunicazione nella coppia può portare a
delle incomprensioni?
Bisogna saper ascoltare di più il proprio partner per
non cadere nella trappola dell'incomprensione che è
distruttiva per la coppia.
La comunicazione va sviluppata costantemente perché
i due hanno bisogno di sentirsi protetti al tal punto da
poter dire tutto ciò che sentono senza sentirsi giudicati
o controllati.
C’è dialogo quando chi parla si fa capire, verifica che i
messaggi che invia all’altro vengono ascoltati e recepiti.
C’è dialogo quando chi ascolta lo fa mettendo l’altro al
primo posto, e mettendo da parte se stesso; non è dialogo
quando si risponde “anch’io” o “invece io”.
C’è un tempo per ascoltare e un tempo per esprimere se
stessi.
Quando una persona torna a casa, dopo una giornata di
lavoro, dovrebbe trovare l'altro attento alle sue parole
perché con esse vuole condividere ciò che ha dentro, le
sue emozioni, le sue paure, i suoi ragionamenti, le sue
conquiste, etc..., di quella giornata, e non gli importa
cosa l'altro pensa, ciò che gli importa e che venga ascoltato.
Domani, forse, sarà la stessa storia, ma se un giorno noi smetteremo di ascoltarlo, perché ritieniamo che
c'è di meglio da fare, il nostro partner troverà qualcun
altro disposto ad ascoltarlo, e la nostra fiducia scadrà.
Non banalizziamo mai i discorsi dell'altro perché vengono
dalla sua anima.
Attenzione alla trappola di chi dice sempre: “Avevo
ragione io… Tu hai iniziato… Non tocca a me…Te l’avevo
detto…”. È la lamentela di uno dei due che accusa
l’altro del malessere della coppia.
Si può imputare ad uno solo la totale responsabilità dell’armonia
della coppia?
Qualcuno, a volte, fa fatica a parlare con l'altro, ma non
per questo ha smesso di comunicare con lui.
Esiste una comunicazione al di là delle parole che viene
chiamata “non verbale” che è presente in tutte le persone:
saperla leggere e usarla permette di sapere tutto
dell’altro a prima vista.
Solo se amiamo ci accorgiamo se chi ci sta di fronte è
sereno, è preoccupato, è sofferente, etc... dalle sue
espressioni corporee e dai gesti che esprime, noi capiremo
ciò che nemmeno lui sa di esternare.
Lo sguardo, la voce e la postura, ci suggeriscono qualcosa
del suo stato d'animo.
Si ascolta anche con gli occhi, con l’intelligenza e col
cuore.
6. La cattiva gestione del tempo
La cattiva gestione del tempo può portare la coppia a
non crescere?
Quanto tempo viene dedicato al lavoro, quanto alla coppia,
quanto ai figli, quanto alle relazioni esterne?
Ci lamentiamo sempre che abbiamo poco tempo a
nostra disposizione. Allora bisogna verificare la quantità
e la qualità di esso perché non ci faccia sentire estranei
l’uno all’altro. Se i due non si incontrano, non gestiscono
e coordinano bene il tempo, difficilmente potranno
sviluppare il loro amore, e qualcun altro potrà inserirsi
tra i due! Condividere e decidere insieme l’uso del
tempo è un buon metodo per gestire il rapporto di coppia.
La qualità del tempo passato insieme deve essere
verificata per non cadere nella superficialità.
Una serata romantica passata insieme al cinema, al
ristorante, al teatro, etc..., è indispensabile per la vita
della coppia.
Un test a due
Provate insieme a rispondere alle seguenti domande e
vedrete crescere il vostro rapporto di coppia.
-Il lavoro può interferire nei rapporti sentimentali?
-Come affrontare le interferenze del mondo lavorativo?
-Come affrontare il problema dei parenti e degli amici?
-Come abbiamo risolto il problema degli ex?
-Quale gelosia può mettere in serio pericolo il nostro
rapporto di coppia?
-Perchè una coppia litiga?
-Come affrontare il problema della carenza di gesti d'affetto?
-Quando si ama una persona è più facile ascoltarla?
-Come utilizziamo il tempo a nostra disposizione?
-Come affrontiamo le novità?
(Nel
prossimo numero: Ottavo passo - Il peso del
passato)