MEDITAZIONE
Le opere di misericordia.
«Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia»
(Mt 5,7).
«Quando Gesù, fu sceso dal monte molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi tu puoi sanarmi». E Gesù stese la mano e lo toccò, dicendo: «Lo voglio, sii sanato!» E subito la sua lebbra scomparve»
(Mt 8,1-3). San Luca, descrivendo questo episodio, ha aggiunto che il malato era «tutto coperto di lebbra». Sapeva dunque che per lui non c'era più scampo. Nonostante tutto credeva che il Profeta di Nazaret non gli avrebbe voltato le spalle con ribrezzo, ma si sarebbe chinato su di lui e lo avrebbe aiutato, dato che già più volte lo aveva fatto con altri infermi e bisognosi. In effetti, Gesù continuamente curava le malattie e ogni debolezza umana, perdonava le colpe, si preoccupava per coloro che lo seguivano. Ogni giorno lo avvicinavano folle in cerca di aiuto. L'amore di Gesù era ed è vicino ad ogni miseria, fisica e morale; Egli ama tutti, ma ha particolare cura per i poveri e i peccatori. Ha pietà dunque per coloro che il mondo trascura o addirittura disprezza. Ci ha lasciato un grande modello di misericordia. Insegnava che l'uomo non solo sperimenta ed ottiene la misericordia di Dio, ma è anche chiamato ad essere misericordioso con gli altri. «L'amore misericordioso, nei rapporti reciproci tra gli uomini, non è mai un atto o un processo unilaterale — fa notare Giovanni Paolo
II. — Perfino nei casi, in cui tutto sembrerebbe indicare che soltanto una parte sia quella che dona ed offre, e l'altra quella che soltanto riceve e prende (...) in verità, tuttavia, anche colui che dona viene sempre beneficato (...). Cristo crocifisso, in questo senso, è per noi il modello, l'ispirazione e l'incitamento più alto. Basandoci su questo sconvolgente modello, possiamo con tutta umiltà manifestare misericordia agli altri, sapendo che egli l'accoglie come dimostrata a se stesso. Sulla base di questo modello, dobbiamo anche purificare continuamente tutte le nostre azioni e tutte le nostre intenzioni, in cui la misericordia viene intesa e praticata in modo unilaterale, come bene fatto agli altri. Solo allora, in effetti, essa è realmente un atto di amore misericordioso: quando, attuandola, siamo profondamente convinti che, al tempo stesso, noi la sperimentiamo da parte di coloro che la accettano da noi. Se manca questa bilateralità, questa reciprocità, le nostre azioni non sono ancora autentici atti di misericordia, né in noi si è ancora compiuta pienamente la conversione, la cui strada ci è stata manifestata da Cristo con la parola e con l'esempio fino alla croce, né partecipiamo ancora completamente alla magnifica fonte dell'amore misericordioso, che ci è stata da lui rivelata»
(DiM 14).
Esigo da te atti di misericordia — ha detto Gesù a suor Faustina — che debbono derivare dall'amore verso di Me. Devi mostrare misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti né giustificarti. Ti sottopongo tre modi per dimostrare misericordia verso il prossimo: il primo è l'azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera. In questi tre gradi è racchiusa la pienezza della misericordia ed è una dimostrazione irrefutabile dell'amore verso di Me. In questo modo l'anima esalta e rende culto alla Mia misericordia (Suor Faustina - Q.
II, p. 277). Scrivilo per molte anime, che talvolta si affliggono perché non posseggono beni materiali con i quali praticare le opere di misericordia. La misericordia spirituale però ha un merito molto maggiore e per essa non occorre avere né l'autorizzazione né il granaio, essa è accessibile a qualsiasi anima. Se un'anima non pratica la misericordia in qualunque modo, non otterrà la Mia misericordia nel giorno del giudizio. Oh, se le anime sapessero accumulare per sé tesori eterni, non verrebbero giudicate, prevenendo il Mio giudizio con la misericordia! (Suor Faustina - Q.
IV, p. 439).
PREGHIERA:
Aiutami, o Signore, a far sì che i miei occhi siano misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base di apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c'è di bello nell'anima del mio prossimo e gli sia di aiuto. Aiutami a far sì che il mio udito sia misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che le mie orecchie non siano indifferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo. Aiutami, o Signore, a far sì che la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per ognuno una parola di conforto e di perdono. Aiutami, o Signore, a far sì che le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni, in modo che io sappia fare unicamente del bene al prossimo e prenda su di me i lavori più pesanti e più penosi. Aiutami a far sì che i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza. Il mio vero riposo sta nella disponibilità verso il prossimo. Aiutami, Signore, a far sì che il mio cuore sia misericordioso, in modo che partecipi a tutte le sofferenze del prossimo. A nessuno rifiuterò il mio cuore. Mi comporterò sinceramente anche con coloro di cui so che abuseranno della mia bontà, mentre io mi rifugerò nel Misericordiosissimo Cuore di Gesù. Non parlerò delle mie sofferenze. Alberghi in me la Tua misericordia, o mio Signore (...). O Gesù mio, trasformami in Te Stesso poiché Tu puoi tutto (Suor Faustina - Q. I, p. 88).
FIORETTO -
Recita sette Gloria al Padre a Gesù Misericordioso perchè regni la Pace nel
mondo.