FESTE
MOBILI:
TEMPO
DI AVVENTO
IV
SETTIMANA DI AVVENTO: LUNEDI'
NOVENA
DI NATALE
(clicca
per recitarla)
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LA NATIVITA' **
CONTEMPLANDO
IL PRESEPE: IL BAMBINO GESU'
"Quando
giunge il tempo natalizio mi piace contemplare le immagini di Gesù
Bambino. Quelle figure che rappresentano il Signore nel suo
annientamento mi ricordano che Dio ci chiama, che l'Onnipotente ha
voluto presentarsi a noi indifeso e come bisognoso degli uomini. Dalla
culla di Betlemme Gesù dice a me e a te che ha bisogno di noi; ci
sollecita a una vita cristiana senza compromessi, a una vita di
donazione, di lavoro, di gioia. Ineffabile grandezza di un bambino che
è Dio! Suo Padre è il Dio che ha fatto i cieli e la terra, eppure Egli
è lì, in una mangiatoia, quia non erat eis locus in diversorio,
perché non c'era altro posto sulla terra per il Signore di tutto il
creato."
"Quando
parlo davanti al presepio, cerco sempre di immaginarmi Gesù Nostro
Signore proprio così, avvolto in fasce e adagiato sulla paglia di una
mangiatoia; ma al tempo stesso cerco di vederlo, mentre è ancora
bambino e non parla, come Dottore e Maestro. Ho bisogno di considerarlo
in questo modo, perché devo imparare da Lui. Per imparare da Lui è
necessario conoscere la sua vita; è necessario leggere il santo Vangelo
e meditare le scene del Nuovo Testamento per addentrarci nel senso
divino dell’esistenza terrena di Gesù. Dobbiamo infatti riprodurre la
vita di Cristo nella nostra vita. Ma ciò non è possibile se non
attraverso la conoscenza di Cristo che si acquista leggendo e rileggendo
la Sacra Scrittura e meditandola assiduamente nell’orazione, così
come facciamo ora, davanti al presepio. Bisogna capire gli insegnamenti
che Gesù ci dà fin dall’infanzia, fin da neonato, fin dal momento in
cui i suoi occhi si sono aperti su questa benedetta terra degli uomini.
"
Brani
tratti da: È Gesù che passa, Josemaria Escrivà de Balaguer
Mio
Gesù, Figlio del Creatore del Cielo e della terra,
Tu in una gelida grotta hai una mangiatoia come culla,
un po’ di paglia come letto e poveri panni per coprirti.
Gli Angeli ti circondano e ti lodano, ma non sminuiscono la tua povertà.
Caro Gesù, Redentore nostro, più sei povero, più ti amiamo
poiché hai abbracciato tanta miseria per meglio attirarci al tuo amore.
Se fossi nato in un palazzo, se avessi avuto una culla d’oro,
se fossi stato servito dai più grandi principi della terra,
ispireresti agli uomini maggior rispetto, ma meno amore;
invece questa grotta dove giaci, questi rozzi panni che ti coprono,
la paglia su cui riposi, la mangiatoia che Ti serve da culla:
Oh! Tutto ciò attira i nostri cuori ad amarti!
Ti
dirò con San Bernardo:
“Più Tu diventi povero per me, più sei caro all’anima mia”.
Poiché Ti sei ridotto così, lo hai fatto per arricchirci dei tuoi beni,
cioè della tua grazia e della tua gloria.
O Gesù, la tua povertà ha indotto tanti Santi
ad abbandonare tutto: ricchezze, onori, corone, per vivere poveri con te
povero.
O
mio Salvatore, stacca anche me dai beni terreni,
affinché divenga degno del tuo santo amore e di possedere Te, Bene
infinito.
Ti dirò dunque con Sant’Ignazio di Loyola:
“Dammi il tuo amore e sarò ricco abbastanza;
non cerco altro, Tu solo mi basti, o mio Gesù, mia Vita, mio Tutto!
Madre cara, Maria, ottienimi la grazia di amare Gesù
e di essere sempre da Lui amato”.
Così sia.
.Sant’Alfonso
Maria de’ Liguori
FIORETTO
DEL GIORNO:
Oggi
mi impegno a pregare un Rosario
per l'aumento della Fede nel mondo.
per
lasciare il tuo nome se oggi hai fatto un fioretto
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