LA
PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO
E
LA PURIFICAZIONE DI MARIA
La
presentazione di Gesù al tempio e la purificazione della Madonna furono
due cerimonie distinte e indipendenti, e rispondevano a diversi precetti
della Legge. La presentazione era l'espressione del diritto di Dio su ogni
primogenito, in obbedienza al comando dell'Esodo: «Il Signore disse a Mosé:
"Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli
Israeliti, — di uomini o di animali —: esso appartiene a me"» (Es
13, 1-2). Era però non soltanto consacrazione, ma anche riscatto: «Riscatterai
ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli. Quando tuo figlio domani ti
chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il
Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto, dalla condizione servile. Poiché
il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni
primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti
del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del
seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei
figli» (Es 13, 13-15).
Così come la presentazione concerneva il figlio, la purificazione
riguardava la madre. Quando una donna dava alla luce un maschio, secondo
la legge ella era impura per i sette giorni successivi al parto;
nell'ottavo giorno si circoncideva il bimbo, ma "essa resterà ancora
trentatré giorni a purificarsi [...]; non toccherà alcuna cosa santa e
non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua
purificazione" (Lv 12, 4). Trascorso questo periodo la donna si
sarebbe dovuta purificare per mezzo dell'offerta di "un agnello di un
anno come olocausto e un colombo o una tortora in sacrificio di
espiazione". Se la povertà non le avesse consentito l'offerta di un
agnello, avrebbe potuto sostituirvi un secondo colombo, o un'altra
tortora; in tal caso uno sarebbe stato "per l'olocausto e l'altro per
il sacrificio espiatorio. Il sacerdote farà il rito espiatorio per lei ed
essa sarà monda".
Così
fecero anche Maria e Giuseppe: «Quando venne il tempo della loro
purificazione [...], portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al
Signore, come è scritto nella Legge del Signore. Ma questa volta la
circostanza fu ben diversa dalle altre. In primo luogo perché Gesù non
era soggetto alla legge, bensì al di sopra di essa, né Maria aveva
bisogno di purificazione per il frutto del suo seno, che aveva concepito e
dato alla luce mantenendosi vergine intatta. Ciò nonostante, e dal
momento che quegli eventi prodigiosi non erano pubblici e dovevano restare
avvolti nella discrezione, adempirono la legge come se il Bambino e la
Madre non fossero stati l'autore della grazia e la piena di grazia. Non
conveniva che alcuno, più tardi, avesse l'opportunità di affermare di
Gesù che aveva prevaricato la legge, o, della Vergine, che non era pura
secondo la legge.
Concedi
anche a noi, Signore,
che guidati dallo Spirito Santo
cerchiamo sempre di seguire la Tua legge,
come fecero Maria e Giuseppe presentando il bambino Gesù
e offrendo i sacrifici rituali al tempio di Gerusalemme.
E anche se, come loro, con comprenderemo appieno
la Tua misteriosa volontà, ad essa ci uniformeremo
nella speranza che anche i nostri ragazzi
possano crescere in sapienza e nella grazia di Dio.
Amen
FIORETTO
DEL GIORNO:
Oggi
davanti al Presepe faccio il buon proponimento di emendarmi da un
difetto che riconosco essere in me
per
lasciare il tuo nome se oggi hai fatto un fioretto
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