IL
RITORNO DALL'EGITTO
"morto
Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli
disse: Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese
d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino.
Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese
d'Israele" (Mt 2, 19-21).
L'annuncio
veniva a chiudere la parentesi di provvisorietà che si era aperta tempo
prima; una parentesi sulla cui ampiezza cronologica non vi è accordo.
L'angelo non gli aveva detto "resta là fino alla morte di
Erode", bensì "finché non ti avvertirò". E
l'avvertimento giunse, infine, con l'ordine di rimettersi in 'viaggio
verso il "paese d'Israele", perché erano scomparsi coloro che
minacciavano la vita del Bambino. Gesù dunque non tornò in patria, a
casa sua, fin quando non furono morti i suoi nemici. Il viaggio di ritorno
fu molto diverso da quello di andata. Sebbene le parole impiegate
dall'angelo per annunciare la fine dell'esilio fossero simili, per non
dire identiche, a quelle con cui aveva palesato il pericolo e ordinato la
fuga in Egitto, e del pari identiche siano le parole che il Vangelo
utilizza per esprimere la prontezza con cui Giuseppe ottemperò a quei
comandi, vi è tuttavia una differenza. Manca, in questa seconda
circostanza, la fretta angosciosa che aveva caratterizzato la prima. Fu
pertanto possibile dedicare tempo a prendere congedo dagli amici, a
preparare i bagagli e ad accordarsi con qualcuna delle carovane che
seguivano lo stesso itinerario. Fu così, con l'animo tranquillo e il
cuore allegro, che Giuseppe, insieme al Bambino e alla Madre, intraprese
la strada del ritorno.
Fu per strada, probabilmente, che venne a sapere come in Giudea regnasse
Archelao: attraverso i commenti dei viandanti che procedevano in senso
inverso...scoprendo che Archelao vi era succeduto a suo padre, "ebbe
paura di andarvi", e rifletté sull'opportunità di recarsi invece in
Samaria o in Galilea. Prevalse la Galilea, stante la rivalità tra Giudei
e Samaritani, e forse anche perché Erode Antipa, che aveva assunto
l'amministrazione di quella provincia, era uomo benevolo nei confronti
della popolazione, mentre Archelao aveva fama di essere fin troppo
somigliante al padre Erode quanto a perfidia e a crudeltà verso i sudditi
(tant'è vero che Roma lo avrebbe deposto di lì a nove anni proprio in
seguito alle proteste e alle lagnanze dei Giudei).
E l'angelo intervenne una volta ancora — la quarta volta, e il quarto
sogno —, a confermarlo nella decisione di non fermarsi in Giudea, ma di
ritornare alla Galilea da cui era uscito; lì, a Nazaret, dove si era
sposato, dove tanto egli quanto la Vergine Maria avevano ricevuto la
chiamata di Dio, si stabilì di nuovo, e questa volta definitivamente.
...
... ...
Poco
emerge dai Vangeli circa il periodo di Nazaret. Eppure sono anni pieni di
una occulta energia che caratterizza ogni periodo di formazione. «Il
bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio
era sopra di lui» (Lc 2,40). L'espressione di Luca fa capire che Egli
progrediva come tutti i ragazzi suoi coetanei.
Gesù,
Maria e Giuseppe vivono nel nascondimento. Trenta anni di silenzio, e
neppure tre per l'apostolato! Dal Vangelo non conosciamo né la vita di
Gesù ragazzo,
né l'arte educativa di Maria verso quel Figlio, né come veniva iniziato
alle Scritture,
né come si comportava con gli amici.
La
Santa Famiglia lavora unita, si guadagna da vivere, prega, aiuta i vicini.
Non
saranno di certo mancate le tribolazioni.
Con
la tua vita, Maria, ci mostri come
trovare la luce, la luce che ci conduce a
Dio Padre. Con la tua vita, Maria, ci
mostri come camminare verso la luce, la
luce che viene nel mondo nel tuo figlio
Gesù. Con la tua vita, Maria, ci mostri
come diventare luce, luce dell’Amore che
ci parla di Dio nello Spirito Santo.
Guidami Maria, lungo i sentieri della
vita, dona alla mia famiglia la serenità di
sentirci amati, porta al mondo la pace,
perché nel mondo brilli la luce
dell’Amore che trasforma i nostri cuori
tenebrosi, in cuori luminosi capaci di
opere di bene per ogni uomo.
Amen
FIORETTO
DEL GIORNO:
(in
preparazione)
per
lasciare il tuo nome se oggi hai fatto un fioretto
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