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IV SETTIMANA DI AVVENTO: SABATO

 

 

NOVENA DI NATALE

(clicca per recitarla)

IL RITORNO DALL'EGITTO

 

"morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino. Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele" (Mt 2, 19-21).

 

L'annuncio veniva a chiudere la parentesi di provvisorietà che si era aperta tempo prima; una parentesi sulla cui ampiezza cronologica non vi è accordo. L'angelo non gli aveva detto "resta là fino alla morte di Erode", bensì "finché non ti avvertirò". E l'avvertimento giunse, infine, con l'ordine di rimettersi in 'viaggio verso il "paese d'Israele", perché erano scomparsi coloro che minacciavano la vita del Bambino. Gesù dunque non tornò in patria, a casa sua, fin quando non furono morti i suoi nemici. Il viaggio di ritorno fu molto diverso da quello di andata. Sebbene le parole impiegate dall'angelo per annunciare la fine dell'esilio fossero simili, per non dire identiche, a quelle con cui aveva palesato il pericolo e ordinato la fuga in Egitto, e del pari identiche siano le parole che il Vangelo utilizza per esprimere la prontezza con cui Giuseppe ottemperò a quei comandi, vi è tuttavia una differenza. Manca, in questa seconda circostanza, la fretta angosciosa che aveva caratterizzato la prima. Fu pertanto possibile dedicare tempo a prendere congedo dagli amici, a preparare i bagagli e ad accordarsi con qualcuna delle carovane che seguivano lo stesso itinerario. Fu così, con l'animo tranquillo e il cuore allegro, che Giuseppe, insieme al Bambino e alla Madre, intraprese la strada del ritorno.
Fu per strada, probabilmente, che venne a sapere come in Giudea regnasse Archelao: attraverso i commenti dei viandanti che procedevano in senso inverso...scoprendo che Archelao vi era succeduto a suo padre, "ebbe paura di andarvi", e rifletté sull'opportunità di recarsi invece in Samaria o in Galilea. Prevalse la Galilea, stante la rivalità tra Giudei e Samaritani, e forse anche perché Erode Antipa, che aveva assunto l'amministrazione di quella provincia, era uomo benevolo nei confronti della popolazione, mentre Archelao aveva fama di essere fin troppo somigliante al padre Erode quanto a perfidia e a crudeltà verso i sudditi (tant'è vero che Roma lo avrebbe deposto di lì a nove anni proprio in seguito alle proteste e alle lagnanze dei Giudei).
E l'angelo intervenne una volta ancora — la quarta volta, e il quarto sogno —, a confermarlo nella decisione di non fermarsi in Giudea, ma di ritornare alla Galilea da cui era uscito; lì, a Nazaret, dove si era sposato, dove tanto egli quanto la Vergine Maria avevano ricevuto la chiamata di Dio, si stabilì di nuovo, e questa volta definitivamente.

 

... ... ...

 

Poco emerge dai Vangeli circa il periodo di Nazaret. Eppure sono anni pieni di una occulta energia che caratterizza ogni periodo di formazione. «Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui» (Lc 2,40). L'espressione di Luca fa capire che Egli progrediva come tutti i ragazzi suoi coetanei.

 

Gesù, Maria e Giuseppe vivono nel nascondimento. Trenta anni di silenzio, e neppure tre per l'apostolato! Dal Vangelo non conosciamo né la vita di Gesù ragazzo,
né l'arte educativa di Maria verso quel Figlio, né come veniva iniziato alle Scritture,
né come si comportava con gli amici.

 

La Santa Famiglia lavora unita, si guadagna da vivere, prega, aiuta i vicini. 

Non saranno di certo mancate le tribolazioni. 

 

 

Con la tua vita, Maria, ci mostri come
trovare la luce, la luce che ci conduce a
Dio Padre. Con la tua vita, Maria, ci
mostri come camminare verso la luce, la
luce che viene nel mondo nel tuo figlio
Gesù. Con la tua vita, Maria, ci mostri
come diventare luce, luce dell’Amore che
ci parla di Dio nello Spirito Santo.
Guidami Maria, lungo i sentieri della
vita, dona alla mia famiglia la serenità di
sentirci amati, porta al mondo la pace,
perché nel mondo brilli la luce
dell’Amore che trasforma i nostri cuori
tenebrosi, in cuori luminosi capaci di
opere di bene per ogni uomo. 

Amen

 

 

 

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