L'EPIFANIA
DI GESU' e LA FUGA IN EGITTO
Quando
arrivano i Magi, i sapienti del tempo, appare la «luce che illumina le
genti» (cf Lc 2,32): è l'epifania, o manifestazione, di Gesù.
I
Magi sono pagani che cercano la luce di Dio, e sul cammino si imbattono in
un re pazzo, Erode, che nutre sentimenti di potenza e di odio verso tutti;
gli chiedono: «Dov'è il re dei Giudei che è nato?». Le profezie
indicavano Betlemme, e i Magi vi si incamminano.
«Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva,
finché giunse e si fermò sopra la casa... Entrati, videro il bambino con
Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono» (cf Mt 2,9-11).
Maria è lì a garantire la identità di quel Bimbo; non si stupisce degli
onori a Lui offerti;
sa che Gesù «è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione» (Ap 5,12). Essi offrono oro, incenso e
mirra, doni simbolici, e quindi, per altra via, fanno ritorno alle loro
terre. Il compito di guida, affidato prima alla stella, ora passa a Maria,
"la
stella" che porta le genti a Gesù.
Intanto emergono anche le prime difficoltà profetizzate da Simeone:
«Una spada ti trafiggerà l'anima» (Le 2,35).
Erode, temendo il popolo che attende un Messia-Re, e «accortosi che i
Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò a uccidere tutti i
bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù» (Mt 2,16).
L'angelo,
in sogno, dice a Giuseppe di fuggire in Egitto. Mentre i profughi
camminano verso l'esilio, ripensano la profezia:
«Una voce si ode da Rama, lamento e pianto amaro: Rachele piange i suoi
figli...» (Ger 31,15).
Anche Maria piange per le madri di Betlemme;
è un altro colpo di spada che la ferisce nel cuore. Gesù è già da ora
"segno di contraddizione".
A
te levo i miei occhi, santa Madre di Dio.
Vorrei
fare della mia casa una casa nella quale
Gesù
sia presente, come ha promesso
a
quelli che si riuniscono nel suo nome.
Tu
hai accolto il messaggio dell’Angelo
come
un messaggio che viene da Dio,
e
hai ricevuto, per la tua fede,
la grazia incomparabile di accogliere in te Dio stesso.
Tu
hai aperto ai pastori e ai Magi
la porta della tua casa, in modo che nessuno
si stupisse della sua povertà o della sua ricchezza.
Sii
tu, nella mia casa, colei che accoglie.
Perché
quanti hanno bisogno di conforto
siano confortati;
quanti
desiderano rendere grazie possano farlo;
quanti
cercano la pace possano trovarla.
E
possa ognuno ritornare nella sua casa
con
la gioia di avere incontrato Gesù,
Via, Verità e Vita.
(J.
Eyquem)
FIORETTO
DEL GIORNO:
(in
preparazione)
per
lasciare il tuo nome se oggi hai fatto un fioretto
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