MEDITAZIONE
I SUOI FRUTTI
Frutto dello Spirito è la carità, la gioia, la pace, la pazienza, la benignità, la bontà, la longanimità, la mansuetudine, la fedeltà, la moderazione, la temperanza, la castità.
Gal. 5, 22-23
AMORE
1. Dai doni dello Spirito Santo la letizia dei frutti. Diceva Gesù: Un albero buono dà frutti buoni». Quale raggiante fioritura non ci rallegrerà e quali saporosi frutti non ci sarà dato di cogliere dall'albero piantato e coltivato dallo Spirito d'Amore? Non è Lui la radice feconda? Non sono i sette suoi doni quasi sette poderose ramificazioni alle quali si attaccano invitanti i frutti? Questi frutti sono precisamente le nostre opere virtuose, quale espressione del divino Spirito, operante in noi e fonte in noi di inesprimibile diletto. Egli, lo Spirito Santo, che secondo il pensiero di Agostino - «nella Trinità ha la dolcezza del Padre e del Figlio, e con ingente larghezza ed ubertà colma di questa dolcezza tutte le creature».
Con tale esuberanza di magnifici frutti- che soavità solo a nominarli! - la creatura redenta da Cristo viene ad essere, per grazia di Spirito Santo, felicemente ordinata in se stessa, verso Dio, verso le persone e verso le cose. Si allarga così la visione della divina Bontà, che i suoi figli conduce al fine con sapienza infinitamente amorosa.
2. L'amore è primo tra i frutti dello Spirito. Non si parla qui della virtù teologale, la carità, ma, per così dire, della inflorescenza della grazia, che fruttifica in questa cordialità, la quale si traduceva mirabilmente, attraverso il cuore di Francesco d'Assisi, nel cantico mirabile delle creature. È l'intenerimento d'amore, è quel «cuore liquido» di cui parlava estasiato il santo Curato d'Ars, è sentirsi gli uomini e le cose amichevolmente accanto, è la disposizione a capire, a compatire, a perdonare. È il bisogno di darsi, per far contenti, e più di tutto per rallegrare il Cuore di Dio. Esser capaci d'affetto: ecco tutto. In un mondo che non si sa più commuovere, questa affermazione è la sicurezza della permanenza dello Spirito di Dio tra gli uomini, che vogliono esser cristiani.
3. Il frutto dell'amore deve esser diffuso. I cristiani sono figli di un Dio d'amore; sanno che per amore Dio ha creato le cose visibili e le invisibili; sentono che non si deve tradire l'amore. E amano, nutrono la gioia di amare. E per amare accettano anche il dolore: ma il dolore si trasforma in gioia. Mette conto di dire, invero, che il primo frutto dello Spirito Santo raccoglie in qualche modo come in boccio i frutti che verranno.
* O Spirito di sovrano amore, dammi un cuore di carne, e toglimi il cuore di pietra. Il cuore di pietra è il cuore del peccato, il cuore di carne è il cuore della Grazia. Se non si assapora la grazia, inutilmente si desiderano i doni e i frutti dello Spirito. Fammi aperto agli impulsi dall'alto, che io non mi opponga all'amore, che io non rinneghi, non tradisca l'amore.
ELEVAZIONE San
Bernardo, in un suo discorso sulla Pentecoste, ci rivela qualcuna delle luci dello Spirito Santo: «Si può dire che sia uno spirito molteplice quello che si comunica ai figli degli uomini in maniere tanto diverse e per modo che nessuno possa sottrarsi al suo calore benefico. Si comunica infatti a noi, per l'utilità, per i miracoli e per la salvezza, per l'aiuto, per la consolazione e per il fervore. Si comunica dapprima per l'utilità, donando ai buoni e ai cattivi, ai degni e agli indegni, con grande abbondanza, tutti i beni comuni della vita; su questo punto sembra non faccia distinzione tra gli uni e gli altri; e bisogna essere molto ingrati per non riconoscere in questi beni i doni dello Spirito Santo. Si comunica per i miracoli, nelle meraviglie, nei prodigi e nelle varie virtù che egli opera per mano di colui che gli piace. Ha rinnovato i miracoli dei tempi antichi per farci credere dai miracoli che si compiono ai nostri giorni le meraviglie dei tempi passati. Ma mentre il potere dei miracoli è accordato talvolta a certi uomini senza che essi se ne servano per la loro salvezza, lo Spirito Santo si comunica in terzo luogo a noi per la salvezza, quando ci convertiamo a Dio nostro Signore con tutto il cuore. Ci è dato per l'aiuto, allorchè viene in soccorso della nostra debolezza in tutte le nostre lotte. Ma quando rende testimonianza al nostro spirito che siamo figli di Dio, viene a noi per la consolazione. Si dona infine per il fervore, quando, dirigendo il suo soffio possente nel cuore dei Santi, vi desta il violento incendio dell'amore, per cui si gloriano, non soltanto nella speranza dei figli di Dio, ma altresì nelle tribolazioni, accogliendo gli insulti come un onore, gli affronti come una gioia, le umiliazioni come una elevazione ».
FIORETTO Mi esaminerò con cura per toglier dall'anima qualsiasi forma di risentimento.
GIACULATORIA Amor meus sit gaudium
meum. Il mio amore sia il mio gaudio.