MEDITAZIONE
I MAGI DOPO L'EPIFANIA
TESTO. — «Avvertiti poi in sogno di non ripassare da Erode, per altra strada tornarono al loro paese».
1. PRELUDIO. — Assisterò all'addio dei Magi alla santa Famiglia, alla loro partenza... Essi prendono, per precauzione, dei sentieri poco frequentati e arrivano nel loro paese, condotti dalla stessa mano che li aveva guidati dalla partenza.
2. PRELUDIO. — Lascio il mio cuore e la mia anima in quella stalla, in quel presepio, dove, come i Magi, ho trovato un così grande tesoro.
1. PUNTO. — I Magi lasciano Gesù. — Melchiorre, Baldassare e Gaspare, illuminati sul mistero di un Dio fatto uomo e accesi d'amore, soffrono nell'allontanarsi dal luogo benedetto che ricovera il Salvatore del mondo e la sua santa Madre. Non si stancano di raccontare a Maria ed a Giuseppe i mezzi miracolosi di cui Dio s'è servito per condurli fino là; baciano e ribaciano le manine piene di grazie del divino Bambino e gli dicono, versando abbondanti lacrime, mille cose tenere e devote. «Non abbandoneremo mai la fede di cui abbiamo appena fatto professione, parleremo di Te, Ti faremo amare... vorremmo morire per Te!». Dicono addio a Maria ed a Giuseppe, raccomandano loro di pregare il piccolo Salvatore per la loro famiglia, il loro paese, la loro perseveranza. Partono, ma si voltano parecchie volte prima di perdere di vista il Bambino benedetto che sarà ormai l'unico oggetto del loro amore. Come sono stati felici in quella stalla, come saranno tristi lontano dal loro piccolo amatissimo Signore!
2. PUNTO. — Essi vivono e muoiono per Gesù. — Ritornati nel loro paese che era, si crede, l'Arabia, per una strada diversa da quella presa alla partenza, i buoni Magi predicano ai loro popoli ciò che hanno visto e sentito, poi, dopo poco, lasciano le ricchezze e gli onori di questo mondo, e per meglio conformarsi
all'abiezione del Salvatore, cominciano a fare professione d'umiltà cristiana. Le anime da loro illuminate, s'accendono dell'amore che divora i loro cuori; e quando dopo la morte di Gesù Cristo, l'apostolo San Tommaso arriva in quel paese, battezza un gran numero di fedeli, cresima i Magi e li consacra Vescovi. La santa Chiesa li onora come martiri e la città di Colonia conserva le loro reliquie.
RISOLUZIONI. — Gesù, dammi la tua grazia, fammi
apostolo con l'esempio e martire con la generosità dell'amore.
ESEMPIO.
Mentre il Convento di Bona in Francia era in estrema penuria d'ogni cosa, la Madre Maria della Trinità, che ne era Priora, ordinò alla V. Suor Margherita, che venerava con straordinario culto la S. Infanzia di Gesù Cristo, di chiedere al S. Bambino un opportuno soccorso. Suor Margherita espose quindi un'immagine del S. Bambino in un'Oratorio dedicato alla S. Casa di Nazareth, e vi fece una devota Novena. Appena l'ebbe incominciata, il S. Bambino le promise la sua divina assistenza. Ella avvisò subitamente la Madre Priora in presenza d'altre Religiose, dicendo: Il S. Bambino ci darà del pane, quanto ce ne sarà bisogno. Finita la Novena, arrivò una lettera da un Regio Consigliere con ordine che il Convento di Bona fosse ogni giorno provveduto di pane, fino a tanto che n'avesse voluto, ed anche di denari. In oltre, venne l'ordine dal Signor di Noyers Segretario di Stato, che tutta la suddetta provvigione fosse data alle Carmelitane di Bona per tutto un anno. Questa caritatevole sovvenzione ebbe assai del miracoloso, come testimoniarono otto di quelle religiose, poichè arrivò proprio quando il bisogno ne era estremo e senza che fosse stato notificato da nessuna delle religiose a detto Signore di
Noyers, che nessuna in Convento conosceva.
FIORETTO - Ripetere durante il giorno la giaculatoria: O Santissimo Bambino Gesù, insegnami a pregare!
