MEDITAZIONE
RITORNO DI GESU' A NAZARETH
TESTO. — «Ho ricondotto il figlio mio dall'Egitto» (Osea).
1. PRELUDIO. — Immagina la terra africana che un Dio fatto Uomo ha abitato... l'istmo di Suez (ora tagliato) che la Santa Famiglia attraversa per penetrare in Asia... i deserti, la Palestina, la Galilea, Nazareth.
2. PRELUDIO. — Non voglio abbandonarvi, Gesù,
Maria, Giuseppe, incanto della mia vita, amore del mio cuore; custoditemi!
1. PUNTO. — Addio all'Egitto. — Quanto tempo Gesù e i suoi genitori hanno abitato questa terra pagana? Non si sa ancora con certezza assoluta. Parecchi pensano cinque anni, altri sette. In ogni modo, essi vi restarono abbastanza per diffondere intorno a loro un profumo di santità che attirava tutti i cuori verso loro, così buoni, così dolci, così affabili e verso la virtù ch'essi praticavano con tanta nobiltà e con tanta semplicità. Avevano vicini che vedevano meglio degli altri la loro vita povera, austera e pura; alcuni amici, pochi, senza dubbio, ma scelti; avevano loro fatto conoscere il vero Dio? E possibile, è probabile perchè non si può vivere nell'errore vicino allo splendore della Luce eterna... Ma ecco nei disegni divini l'ora di abbandonare quel paese, quella piccola dimora testimonio dei misteri di un Dio esiliato, quei buoni vicini, gli amici fedeli; i cuori soffrono, sono così tristi le partenze! «Addio, addio — dice Gesù — temete il Signore, servitelo, amatelo sempre!» «Addio Gesù, addio
Maria, Giuseppe, voi ci rapite il cuore... quanto eravamo felici vicino a voi!».
2. PUNTO. — Nel deserto. — Il bagaglio che porta con sè la Santa Famiglia è assai leggero. San Giuseppe se ne carica: con una mano se lo mette sulla spalla e dà l'altra mano a Gesù. Maria vuol pure guidare il suo caro Bambino, ed ecco Colui che è la Via, cammina tra la Madre sua santa e il suo Padre putativo, e permette che Lo si conduca, che Lo si aiuti, che Lo si porti, e soffre la fatica, la fame, la sete... Il deserto è arido lungo, triste. La leggenda racconta che i celesti viaggiatori fecero parecchi incontri con ladri e briganti; che essi trovarono un ricovero in casa di povera gente della quale Gesù guarì il figlio; in casa di malfattori il cui capo fu sul Calvario quel buon ladrone che conquistò il Cielo con un atto di fede, di pentimento e di amore, ricompensa dell'ospitalità del deserto... Ci piace riposare la nostra anima con queste pie supposizioni, quando seguiamo la Santa Famiglia attraverso l'arida e bruciante pianura. Giuseppe, dammi il tuo piccolo bagaglio, dolce
Maria, io mi permetto di offrirti il mio braccio; ah, degnati accettarlo, e Tu Gesù, piccolo Gesù, riposa sul mio cuore indegno, ma amante.
RISOLUZIONI. — Cercare di restare tutta questa giornata in compagnia di Gesù,
Maria, Giuseppe, con una vita interiore, nutrita da frequenti giaculatorie.
ESEMPIO.
Suor Maria Minima Strozzi, fu superiora nel Convento di S.Maria degli Angeli in Firenze. Essa era devotissima del S. Bambino Gesù con cui aveva una grande confidenza.
Con la SS. Vergine usava un modo semplice di parlare, dicendole spesse volte: "Santa Vergine, se non mi concedete la grazia che io vi chiedo, vi toglierò il vostro caro figlio Gesù e lo porterò via". E molte volte dalle braccia di una statua della vergine prendeva il
S.Figliuolo, e dopo averlo involto in un panno, con tenerezza lo portava nella sua cella e lo teneva più giorni, fino a quando non otteneva la grazia. Nel 1666, si era riscaldata tutta la provvista del grano del Monastero, il Vagliatore diceva che non c'era più rimedio e che gran parte era andata a male. La buona Superiora prese una sera il S.Bambino alla Vergine, e andò con quello a segnare tutti i sacchi, accompagnando quell'atto con una fervorosa preghiera: e la mattina fu trovato dalle suore che tutto il grano era buono e non andava più a male.
FIORETTO - Ripetere durante il giorno la giaculatoria: O Santissimo Bambino Gesù, rendi santa l'anima mia.
