MEDITAZIONE
Sollevare i defunti è far cosa gradevole ai Santi.
E' certo che i santi con le loro preghiere possono ottenere refrigerio alle anime purganti; perciò, se amiamo quelle anime, c'indirizzeremo a qualche santo per domandare la sua intercessione a loro favore, affinchè le nostre preghiere siano più efficaci. Ciò facendo, possiamo essere persuasi di renderci accettevolissimi ai santi da noi invocati, di glorificarli, di compiere i desideri più ardenti del loro cuore, d'avere, in una parola, verso di essi vera e sincera
devozione.
Noi proviamo, così facendo, il nostro amore per essi. Una immensa schiera di santi porta speciale interesse a gran numero d'anime per i vincoli di affetto, che, lungi dal rallentare verso i loro clienti, ve li stringono vie meglio a causa della compassione che provano per le terribili sofferenze di quelle anime. Vi è maggior segno d' amore più accetto ad un potente protettore quanto far del bene al suo protetto?
Per mezzo della devozione alle anime purganti noi attestiamo la nostra gratitudine ai santi. Abbiamo ricevuto molti benefici dai nostri beati protettori e dai santi in generale; ma per quanto potenti essi siano, la divina giustizia ha tali diritti, ai quali noi soli possiamo soddisfare. Sicché noi, con il sollevare e liberare anime, per le quali i santi s'impiegano senza recar loro alleviamento, rendiamo in qualche modo beneficio per beneficio, dando così un segno di riconoscenza preferibile certamente alle lodi ed ai ringraziamenti, che si limitano a parole ed a sentimenti.
Con il soccorrere le anime del purgatorio, noi onoriamo e glorifichiamo i santi. Contemplano essi in quelle anime l'opera delle loro cure, il frutto dei loro esempi, le preghiere esaudite, il successo che coronò l'amorevole protettorato e la pia loro intercessione. Quando essi vedono anime liberate accrescere ed abbellire le proprie file, le accolgono allegramente, e vanno lieti di veder nuovi adoratori della corte celeste.
Finalmente per la devozione alle anime purganti compiamo un dovere senza cui non v'è devozione vera verso i santi: l'imitazione dei loro esempi. Leggiamo infatti la vita dei santi, e li vedremo costanti nell'usare la più tenera e costante carità verso i defunti. Per quelle anime hanno offerto il maggior numero di preghiere, per esse si diedero ad austerità incredibili di cui non abbisognavano per se stessi. Alcuni giunsero perfino ad offrire a Dio tutte le loro opere
soddisfattorie senza riservarsi cosa alcuna; e quantunque meglio di noi intendessero il rigore di quelle fiamme, preferirono esporsi a provarle per un tempo al fine di soccorrer meglio i loro fratelli. Quanto diverremo grati a Dio ed ai suoi santi, se, almeno in parte, imitiamo una carità così eroica ed una devozione tanto perfetta!
FIORETTO SPIRITUALE. Signore, ascoltate le preghiere con le quali imploriamo la vostra misericordia, affinché l'anima del vostro servo entri nella società dei santi. (Officio della Chiesa).
Esempio. Mentre una notte la beata Giovanna della Croce si abbandonava alla preghiera, un prelato, morto da poco, le apparve con aspetto abbattuto e lamentevole. La beata Giovanna, costernata grandemente, si diede a scongiurare la divina clemenza a favore di quell'anima sventurata. «Signore, diceva, voi sapete con quale premura e devozione questo prelato serviva al suo santo patrono, con quanta tenerezza ne implorava gli aiuti, e con quanta pietà ne venerava l'immagine e la teneva presso di sè per non perderla di vista: abbiate riguardo, vi prego, a queste pie pratiche.» Alcuni giorni dopo, mentr'ella ripeteva la sua preghiera, la porta della cella si apre, si presenta l'immagine del santo che conduceva dietro l'anima del prelato, ma non più nello stato in cui l'
aveva veduto prima. Dopo aver salutato Giovanna, le disse «Io sono l'anima per cui tu hai pregato tanto. Per la tua intercessione e per quella del mio santo protettore, di cui vedi l'immagine, Dio mi usò misericordia. Il Signore alleggerisce i miei tormenti, la mia prova volge al fine; e porto fiducia che tu seguirai ad adoperarti per me.» Giovanna continuò ad intercedere fino al momento in cui per rivelazione lo seppe libero.