MEDITAZIONE
La devozione verso le anime purganti aumenta di molto i nostri meriti per il cielo.
Con l'esercitare la carità verso le anime del purgatorio rechiamo loro utilità e procuriamo a noi molti vantaggi. Per convincercene osserviamo i tre frutti che ordinariamente racchiude ogni opera buona, e siamo certi ch'essi saranno più perfetti a riguardo nostro, quando le buone opere vengano offerte a vantaggio delle anime purganti. In primo luogo, ogni buona opera è meritoria; vale a dire che procura un grado di gloria per il cielo. Gesù Cristo c'insegna ed assicura che se noi la facciamo con intenzione pura a il Padre celeste ce ne darà la ricompensa (s.
Matt. VI, 4); ed affinché non crediamo già che la ricompensa sia solo per le grandi azioni, ecco quanto dice ancora: «Chiunque avrà dato da bere un solo bicchier d'acqua fresca a uno di questi più piccoli, purché a titolo di discepolo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa (idem X, 42). Ogni buon'azione è dunque meritoria. In secondo luogo essa è
impetratoria, vale a dire, di grande efficacia per ottenere le grazie del cielo per noi e per il nostro prossimo. In terzo luogo è
soddisfattoria; siccome per ogni buon'azione bisogna vincere qualche ripugnanza della corrotta natura, così tutte più o meno soddisfano per i nostri peccati alla divina giustizia. Ora, noi possiamo trasferire alle anime del purgatorio il frutto delle nostre buone opere, ossia ceder loro la soddisfazione che, per tali opere, otteniamo per i nostri peccati dalla divina giustizia. Rispetto al frutto
impetratorio, molti teologi convengono che non lo possiamo cedere; ad ogni modo, possiamo riserbarcelo. In quanto al frutto meritorio, la ricompensa, essendo promessa a colui che compie l'opera meritoria, non si può cedere a
nessun altro. Per tal modo, tutto il merito delle opere buone ci rimane; ma per aver ceduto alle anime il frutto
soddisfattorio il merito aumenta considerevolissimamente. Ed in vero, le nostre opere buone sono tanto più accette a Dio e più meritevoli, quanto più sono animate dalla carità. La carità fa sì che un bicchier d'acqua fresca, data per amor di Dio, viene rimunerata magnificamente in cielo. E, siccome abbiamo veduto, con la devozione alle anime del purgatorio facciamo atto d'amore verso Dio, verso Gesù Cristo, verso Maria SS., gli angeli ed i santi; per essa pratichiamo la carità verso il prossimo nel modo più eccellente, ed esercitiamo a suo riguardo tutte le opere di misericordia; lo soccorriamo meglio di quel che faremmo s'egli fosse nelle maggiori angustie della vita; è quindi cosa certa che le buone opere fatte a favore delle sante anime, essendo molto più perfette delle altre, sono pure assai più meritevoli; e, poiché ad ogni grado di merito corrisponde un grado di gloria in cielo, dobbiamo credere che, per la nostra carità verso i morti, fruiremo maggiormente della beatifica visione per tutta quanta l'eternità.
Se avessimo vero amor di Dio, non crederemmo pagare troppo il benché minimo grado di gloria, quand'anche per ottenerlo dovessimo sopportare i più crudi dolori di questo mondo e tutte le pene del purgatorio. Perciò, supponendo ancora che le nostre opere offerte per le anime dei nostri fratelli aumentassero pochissimo il merito, tale aumento sarebbe pur sempre immenso vantaggio, e dovremmo quindi dirci insensati se fossimo negligenti. Quale dovrà
dunque essere il nostro zelo e la carità nostra, pensando che tale accrescimento supera ogni nostro pensiero, e che «sollevando il giusto, otterremo bella ricompensa» superiore ad ogni nostra immaginazione!
FIORETTO SPIRITUALE. — Tutto ciò che offriamo per carità ai defunti si cambia per noi in merito, e dopo morte ci verrà restituito il centuplo. (S. Ambrogio).
Esempio. Santa Brigida, rapporta Benedetto
XIII, attesta nelle sue rivelazioni aver inteso una voce uscire dalle vorticose fiamme del purgatorio e dire: «Sia ricompensato e pagato chi ci procurerà qualche refrigerio in mezzo alle nostre pene.» Altra volta intese una voce sonora che diceva: «O Signore Dio, usate dell'incomprensibile vostra onnipotenza e rendete il centuplo a coloro che ci vengono in aiuto con i loro suffragi, e ci elevano fino agli splendori della vostra divinità.» La stessa santa dice aver inteso un angelo che diceva: «Benedetto sia in terra colui che, con le sue preghiere, con le buone opere, e con le sofferenze corporali reca soccorso alle povere anime purganti.»