MESE DI APRILE

DEDICATO ALLA DIVINA MISERICORDIA

 

 

GIORNO 05

 

 

MEDITAZIONE

 

La misericordia di Dio nell'opera della Salvezza.

 

«Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia» (Rom 5,20). 

 

Nonostante doni così grandi nell'ordine della natura e della grazia, l'uomo già all'inizio della sua storia si è ribellato contro il Creatore e contro il Padre. Lo dice la Sacra Scrittura, mostrando la disobbedienza di Adamo e di Eva nel Paradiso. Il peccato commesso li ha privati dell'amicizia con Dio, del privilegio di stare con il Creatore e dell'unione con Lui nell'eternità, ha oscurato la mente e ha indebolito la volontà dell'uomo. Si è verificato il primo allontanamento dell'uomo da Dio. L'uomo ha detto a Dio «no» e senza di Lui voleva decidere di se stesso. Ha cessato di servirLo per servire il peccato, ha scelto la morte e non la vita. E così «a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte; così la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rom 5,12). Saremmo arrivati alla definitiva ed eterna catastrofe se non fosse venuto al mondo il Salvatore — Gesù Cristo. In Gesù Cristo Dio nuovamente si è avvicinato all'uomo, per salvarlo dalla perdizione eterna. «Dio, infatti, ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio, l'unigenito, affinché chi crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna; poiché Dio non mandò il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Gv 3,16-17). 

 

Incarnazione della Parola di Dio 

 

«E il Verbo si è fatto carne e ha dimorato fra noi» (Gv 1,14). La misericordia di Dio si manifesta nell'Incarnazione del Figlio di Dio, in questo magnifico dono, che Dio ha offerto all'umanità resa schiava dal peccato. Il Figlio di Dio si è fatto uomo, è nato dalla Vergine Maria; si è fatto povero, per arricchirci con la sua povertà; si è fatto Figlio dell'Uomo, perché gli uomini possano diventare figli di Dio; si è fatto Fratello, perché gli uomini possano amarsi fraternamente, e soprattutto ha loro aperto il cammino verso suo Padre. Gesù Cristo non solo ha preso dimora sulla terra, ma con grande forza proclamava la buona novella sulla riconciliazione dell'uomo con Dio, guariva gli infermi e risuscitava i morti, perdonava i peccatori..., ossia rivelava Dio, Padre, che è ricco di misericordia. 

 

Passione, morte, risurrezione 

 

Pur essendo tutta la vita di Gesù «un unico amore e misericordia per gli uomini», la passione e morte in croce costituiscono il momento culminante della sua rivelazione. In pratica ciò significava un amore tale che ha superato il tradimento dell'amico — Giuda — il rinnegamento da parte del suo sostituto terreno — Pietro —, il rigetto da parte del suo stesso popolo, la condanna per bestemmia e infine la morte più umiliante — sul legno della croce, tra i ladroni. Allora Gesù sentendo compiuta la sua missione poteva dire: «Tutto è compiuto!» — la rivelazione dell'amore e della misericordia del Padre ha raggiunto il suo culmine. San Giovanni Evangelista e san Paolo Apostolo nella morte di Cristo in croce vedono soprattutto il mistero dell'amore misericordioso. È l'amore del Padre mostratoci quando «eravamo ancora peccatori» (Rom 5,8) e suoi nemici. È l'amore del Figlio per suo Padre, espresso nell'obbedienza fino alla morte, obbedienza che in tale modo ripara la disobbedienza del primo Adamo. È contemporaneamente l'amore del Figlio di Dio per gli uomini: «Gesù ha dato se stesso per i nostri peccati, e lo ha fatto poiché ci ha amati (cfr. Ef 5,2). «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13) e in circostanze così umilianti. Gesù stesso ha acconsentito a questa morte, anzi la desiderava perfino, per mostrare quanto è grande l'amore di Dio per gli uomini. Gli uomini hanno rigettato e hanno crocifisso Gesù — messaggero dell'amore misericordioso di Dio e dell'imminente regno di Dio, — ma Dio non Lo ha abbandonato nella morte, ma lo ha destato a vita nuova. Il crocifisso vive, vive per noi in Dio! In tal modo l'opera fatale del peccato, grazie all'infinita misericordia di Dio, è stata riparata, mentre l'umanità rinnovata «redenta», unita a Dio, gioisce già sulla terra perché possiede la vita di Dio. Secondo l'antica profezia (Ez 36,27) al corpo è stato trasmesso lo spirito dello stesso Dio. Ecco che la profezia si è avverata e con una precisione che ha superato ogni aspettativa, con la mediazione dell'altissimo amore del Figlio di Dio, che si è fatto uomo..., «crocifisso, morì e fu sepolto..., il terzo giorno risuscitò da morte; sali al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente». 

 

Di' alle anime — ha detto Gesù a suor Faustina — che non pongano ostacoli nel proprio cuore alla Mia misericordia, la quale ha un grande desiderio di operare in esse. La Mia misericordia agisce in tutti i cuori che le aprono la porta; sia il peccatore che il giusto hanno bisogno della Mia misericordia. La conversione e la perseveranza sono grazie della Mia misericordia (Suor Faustina - Q. V, p. 518). 

 

PREGHIERA:
O Dio, Tu non hai sterminato l'uomo dopo la caduta, ma nella Tua misericordia gli hai perdonato ed hai perdonato veramente da Dio, cioè non solo gli hai rimesso la colpa ma l'hai colmato di ogni grazia. La misericordia Ti ha spinto fino al punto che Tu stesso Ti sei degnato di scendere tra noi per sollevarci dalla nostra miseria (...). Ed avviene l'inconcepibile miracolo della Tua misericordia, o Signore. Il Verbo si fa Carne, Dio abita fra di noi, il Verbo di Dio, la Misericordia Incarnata. Con la Tua umiliazione ci hai innalzato alla Tua Divinità. È l'eccesso del Tuo amore, è l'abisso della Tua misericordia. Stupiscono i cieli per questo eccesso del Tuo amore. Ora nessuno ha più paura di avvicinarsi a Te. Sei il Dio della misericordia, hai pietà per la miseria, sei il nostro Dio e noi il Tuo popolo. Sei nostro Padre e noi per Tua grazia siamo Tuoi figli. Sia glorificata la Tua misericordia, poiché Ti sei degnato di scendere tra noi (Suor Faustina - Q. VI, p. 574). O Dio, con una sola parola avresti potuto salvare migliaia di mondi. Un solo sospiro di Gesù avrebbe soddisfatto la Tua giustizia. Ma Tu, o Gesù, hai affrontato per noi una Passione tanto tremenda, unicamente per amore (...) Quando spirasti sulla croce nello stesso istante ci hai donato la vita eterna. Permettendo che squarciassero il Tuo sacratissimo fianco, ci hai aperto la sorgente inesauribile della Tua misericordia, ci hai dato quello che avevi di più prezioso, cioè il Sangue e l'Acqua del Tuo Cuore. Ecco l'onnipotenza della Tua misericordia, dalla quale giunge a noi ogni grazia (Suor Faustina - Q. VI, p. 575). 

 

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