MESE DI APRILE

DEDICATO ALLA DIVINA MISERICORDIA

 

 

GIORNO 13

 

 

MEDITAZIONE

 

La Misericordia di Dio nel sacerdozio.

 

«Non abbiamo, infatti, un sommo sacerdote che non possa compatire le nostre infermità, bensì uno che, come noi, è stato provato in tutto, tranne il peccato» (Ebr 4,15). 

 

Dove c'è l'Eucaristia, li è necessario un sacerdote. Gesù Cristo come Uomo ha ricevuto il sacerdozio nel momento dell'Incarnazione, ha svolto il suo ministero durante la sua vita terrena e continua a svolgerlo in cielo, trasmettendo ai fedeli i frutti del Mistero Pasquale nell'Eucaristia. Egli è l'unico e l'eterno Sacerdote del Nuovo Testamento, Mediatore tra Dio e gli uomini. Continua dunque ad essere presente in ogni azione liturgica della Chiesa, ma opera attraverso i suoi sostituti, i sacerdoti, uomini ai quali, attraverso il sacramento del sacerdozio, conferisce il potere di celebrare i santi sacramenti e di annunziare la parola di Dio. Nel decreto conciliare Presbyterorum Ordinis leggiamo: «I Presbiteri, in virtù della sacra ordinazione e della missione che ricevono dai Vescovi, sono promossi al servizio di Cristo maestro, sacerdote e re; essi partecipano al Suo ministero, per il quale la Chiesa qui in terra è incessantemente edificata in popolo di Dio, corpo di Cristo e tempio dello Spirito Santo» (PO, 1). Il sacerdozio è dunque frutto della grande misericordia di Dio per tutta la Chiesa in genere, e per i sacerdoti in particolare; è un visibile prolungamento della missione salvifica di Cristo. Senza i sacerdoti le chiese sarebbero vuote, sarebbero soprattutto prive dell'Eucaristia — quel centro, intorno al quale si sviluppa e fiorisce la vita spirituale dei cristiani. I sacerdoti a nome dei fedeli elevano a Dio la preghiera di venerazione, ringraziamento e supplica, implorando la grazia della misericordia per loro e il mondo intero. L'amministrazione dei santi sacramenti e la benedizione porta ai fedeli una particolare misericordia di Dio. Qui la bontà di Dio «si sforza» al massimo, poiché i santi sacramenti sono mezzi efficaci di santificazione, che «prevedono» ogni situazione dell'uomo, spesso disperata, per esempio nel sacramento del battesimo e della riconciliazione. Attraverso il sacerdozio Cristo continua ad essere presente in modo fisico tra di noi e non cessa di inondare tutta l'umanità con infinite sorgenti di grazie. Quale grande misericordia di Dio si manifesta nel sacerdozio per coloro che hanno ricevuto questo dono! Lo stesso Gesù li ha scelti tra i fedeli, non per i loro meriti, ma solo per la sua misericordia. Ha detto: «Non voi Mi avete scelto, ma Io ho scelto voi». li ha fatti suoi sostituti, confidenti dei segreti, maestri delle verità di Dio, rappresentanti del suo potere e mediatori tra Dio e gli uomini. Ringraziamo Gesù misericordioso per le vocazioni sacerdotali e chiediamo sacerdoti buoni e santi. Anche le nuove vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa dovrebbero essere circondate dalla preoccupazione di tutta la Chiesa per mezzo della preghiera e dell'incoraggiamento verso i giovani che, rispondendo alla chiamata di Dio, desiderano dedicarsi al servizio di Dio. Il compito più importante tocca alla famiglia, poiché in un'atmosfera veramente cristiana del focolare familiare maturano meglio le vocazioni sacerdotali e religiose. 

 

Gesù — ha sottolineato suor Faustina — difende con forza i Suoi rappresentanti sulla terra. È talmente unito a loro, che mi ordina di anteporre la loro opinione alla Sua. Ho conosciuto la grande familiarità che esiste fra Gesù ed il sacerdote. Quello che dice il sacerdote, Gesù lo sostiene e spesso si uniforma ai suoi desideri e talvolta fa dipendere dalla sua opinione il proprio rapporto con un'anima. Nelle grazie particolari ho conosciuto molto bene fino a che punto hai diviso con loro l'autorità ed i misteri, o Gesù, più che con gli angeli. Gioisco per questo, poiché tutto ciò serve al mio bene (Suor Faustina - Q. IV, p. 417). 

 

PREGHIERA:
O Gesù, donaci sacerdoti ardenti e santi! 

 

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