MESE DI APRILE

DEDICATO ALLA DIVINA MISERICORDIA

 

 

GIORNO 24

 

 

MEDITAZIONE

 

Altri Apostoli della Divina Misericordia: Santa Teresa di Gesù Bambino.

 

Nacque ad Alencon, in Francia, il 2 gennaio 1873. Con tutta la semplicità dell'anima rese a se stessa la testimonianza di "non aver mai negato nulla a Dio fin dall'età di tre anni". Entrò nel monastero carmelitano di Lisieux il 9 aprile 1888, ove visse in modo particolare nell'umiltà, semplicità evangelica e fiducia in Dio. Morì, dopo un' estasi che durò per lo spazio di un credo, il 30 settembre 1897, offrendo la vita per la salvezza delle anime e il rinnovamento della chiesa. Fu canonizzata da Pio XI nel 1925. 

 

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Santa Teresa, che aveva una fede immensa e incrollabile nella divina misericordia e che considerava la mancanza di fiducia un'offesa che ferisce il Cuore di Gesù, ha scritto pagine deliziose e illuminanti su questo tema. In una lettera ad alcuni missionari confida: "Dal momento che anche a me fu dato comprendere l'amore del Cuore di Gesù, confesso che esso fugò dal mio cuore ogni paura. Il ricordo delle mie colpe mi umilia, mi induce a non appoggiarmi mai sulla mia forza che non è altro che debolezza; ma questo ricordo mi parla ancor più di misericordia e d'amore. Come potrebbe essere che le nostre colpe non fossero consumate, se le gettiamo in una confidenza tutta filiale nella fornace ardente dell'amore?". Nell'autobiografia scrive: "Qual gioia ineffabile è mai il pensare che il Signore è giusto, che tiene conto delle nostre debolezze, che conosce perfettamente la fragilità della nostra natura! Di che mai potrò io dunque temere? Quel Dio infinitamente giusto che si degna di perdonare con tanta misericordia le colpe del figliol prodigo non deve essere giusto anche verso di me che sono sempre con lui? (Lc 15,31)" Una novizia le domandò una volta se il Signore, vedendo tante sue miserie, fosse contento di lei. Le rispose: "Stia tranquilla, perché Colui che si è scelto in Sposo possiede certamente tutte le perfezioni immaginabili; ma oso dire che egli ha pure una grande infermità, quella dell'essere cieco, e che v'ha una scienza che egli non conosce punto: la scienza del calcolo. Questi due grossi difetti, che sarebbero lacune deplorevolissime in uno sposo mortale, rendono il Nostro infinitamente amabile. Se ci vedesse bene e sapesse ben calcolare, crede lei che, alla vista di tutti i nostri peccati non ci farebbe tornare nel nulla? Ma, no, il suo amore per noi lo rende cieco davvero!". La Santa aggiunge una considerazione, capace di toccare il cuore al più grande peccatore. "Se al momento della morte - ella osserva - il più gran peccatore del mondo, pentendosi delle sue colpe, spira in un atto di amore, Gesù, senza calcolare da un lato le grazie numerose di cui quell'infelice ha abusato, e dall'altro tutti i suoi delitti, non vede più, non conta più se non la sua ultima preghiera e l'accoglie senza indugio tra le braccia della sua misericordia infinita". Ella, peraltro, non manca di rivelare il segreto per impedire a Gesù di fare il minimo calcolo: "Per renderlo così cieco ed impedirgli di fare il minimo calcolo, bisogna saperlo prendere dalla parte del cuore; e lì il suo lato debole...". Non si può leggere senza la più viva commozione un'altra risposta data alla novizia, la quale, dopo averle recato un dispiacere, le andò a chiedere perdono. "Se lei sapesse ciò che provo! Non ho mai compreso così bene con quale amore Gesù ci riceva quando gli chiediamo perdono dopo una colpa! Se io, sua povera creatura, ho provato tanta tenerezza per lei nel momento in cui è tornata a me, che deve mai accadere nel cuore di Dio quando torniamo a lui?... Oh, certamente, ancora più presto di quello che non ho fatto io adesso, Egli dimenticherà tutte le nostre iniquità per non mai più ricordarsene...; farà anche di più: ci amerà più ancora che non prima della nostra colpa". A santa Teresa sta a cuore evidenziare che Gesù ha per noi una misericordia materna. Per rendere maggiormente comprensibile questa realtà, ella si serve dell'immagine della mamma che, vedendo avvicinarsi a lei il suo bambino disobbediente con le braccia aperte, implorando: Abbracciami, non lo farò più, non resiste e perdona generosamente. Ma, ascoltiamo le sue parole: Se il bambino stende alla madre "le sue piccole braccia, dicendole: abbracciami, non lo farò più, la mamma non se lo stringerà subito al cuore con tenerezza, dimenticando tutto ciò che egli ha fatto?...Eppure, sa benissimo che il suo caro piccino tornerà da capo alla prima occasione: ma non importa! E se egli tornerà anche allora a prenderla dalla parte del cuore, non sarà mai castigato". In chiusura di queste brevi spigolature amiamo riportare una dichiarazione, in cui la Santa di Lisieux tocca i vertici della sublimità nella fede. "Se mi sollevo a Dio con la confidenza e l'amore - ella rivela -, ciò non dipende dal fatto che io sono stata preservata dal peccato mortale. Ah! Ben lo sento, che se pure mi pesassero sull'anima tutti i delitti che si posson commettere, non perderei un atomo di questa mia confidenza. Col cuore spezzato dal pentimento, volerei a gettarmi tra le braccia del mio Salvatore, perché so che egli ama teneramente il figliol prodigo e ho udito le sue parole alla Maddalena, alla donna adultera, alla Samaritana. No, nessuno potrebbe spaventarmi, perché so quanto potrei contare sull'amor suo e sopra la sua misericordia; so che in un batter d'occhio tutto quel cumulo di offese scomparirebbe come una goccia d'acqua buttata in un braciere ardente". Qualsiasi commento è inutile, anzi sciuperebbe l'ineffabile bellezza di questa professione di fede nell'infinita misericordia di Dio. 

 

PREGHIERA:

O Padre, quanta strada hanno dovuto fare nostri cuori affinché tu potessi compiere in noi le tue promesse. Ma, nel tuo amore, ci hai purificati con l'acqua del tuo Spirito e ci hai resi capaci di ritrovare la nostra umiltà, di amare il tuo perdono in noi, di perdonare come ha fatto il tuo Figlio unigenito. In lui abbiamo imparato a pregare, non attraverso il timore, ma attraverso l'Amore che tu Padre misericordioso hai verso i tuoi figli. Fa' che l'offerta dei nostri cuori si compenetri sempre più all'offerta del tuo amato Figlio immolato per noi, perché possiamo essere veri figli del tuo Amore misericordioso, e eredi della tua eterna dimora. Amen. 

 

FIORETTO - Ripetere durante il giorno la giaculatoria: "O Padre, per l'intercessione di Santa Teresa di Gesù Bambino, purificami da ogni colpa, a gloria e lode della tua Misericordia."

 

 

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