MESE DI FEBBRAIO
DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO
GIORNO 08
MEDITAZIONE
LO SPIRITO SANTO E LE ANIME
1. Lo Spirito Santo è il principio attivo di santità. Così insegna san Tommaso d'Aquino. Ed è come dire che senza di Lui non c'è santificazione nelle anime. Le anime sono destinate ad essere di Dio, di Cristo; e per appartenere a Dio, a Cristo, debbono essere il tempio dello Spirito Santo. Se in noi non abita il Paraclito, noi non apparteniamo a Dio ma al diavolo. San Paolo ci fa capire questa sublime verità, quando ci ricorda che «la santità di Dio è diffusa nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato». Egli, lo Spirito, è il divino artista della carità, a traverso la quale Egli trae dall'anima il capolavoro della santità. Nella viva cattedrale che è la Chiesa - Madre dei santi - della quale i fedeli sono le vive pietre, è Lui che la pietra forma, squadra, adatta e rifinisce, o con lo scalpello o con il martello o con il bulino, e fa che dalla loro compagine il tempio risulti glorioso. O se vogliamo - secondo l'ingenuo, ma così vero, paragone di un santo umile di cuore, il Curato d'Ars - non è lo Spirito Santo come la mamma che ci conduce per mano da bambini, come la persona pietosa che fa luce al cieco?
2. Ci santifica con il dono dei doni. Qual è questo dono? È la grazia, meritata da Cristo e dispensata dallo Spirito, la grazia che misteriosamente allaccia il cuore dell'uomo con il cuore di Dio ... Per la grazia, per il suo Spirito, Dio prende in noi la dimora, diventa «ospite dolce dell'anima». E lo Spirito ci fa sentire l'amore di Dio, che è Padre; ci dà la dolcezza di figli. Si stabilisce così nei cuori quella vita sovrabbondante che Gesù è venuto a portare sulla terra; si diffonde nell'anima quel fuoco che parimenti il Signore ci ha recato dal paradiso perchè ne divampassimo tutti. E così noi conosciamo la dolcezza di appartenere a Cristo, di riconoscerlo per Capo e per Modello, di formarlo in noi e di darlo ai fratelli. Siamo nel mondo - direbbe Gesù - ma non apparteniamo al mondo: il nostro mondo è Dio, per virtù di Spirito Santo.
3. Lo Spirito Santo ci mette nel cuore il pentimento e sulle labbra la preghiera. Per giungere a vivere la vita di Dio, in noi, per non tornare indietro, lo Spirito Santo è il grande soccorritore. E' il Padre dei poveri - e noi siamo poveri tutti. Perchè peccatori. Come ci tenta il peccato! E come ci attanaglia! Quanto difficile il pentimento, se dovessimo tirarlo fuori noi soli dal nostro cuore! C'è Lui a dirci quel che gli altri non ci sanno dire, Lui, con una parola, forse con una carezza - le carezze dello Spirito! - a far spuntare le lacrime agli occhi. E le lacrime fanno pregare. E se si prega si ritorna all'ovile e non se ne esce più.
* O Spirito di infinita misericordia, infondimi in cuore la grazia che santifica; ispirami e illuminami per fecondarla; difendimi nella lotta e sostieni la mia debolezza. Fammi una nuova creatura, rinata secondo il Cuore di Cristo, e rimani in me come la colomba nel nido. Soffia come e quando vuoi sull'anima mia. Ma che io non ti resista, e pieghi docile alle esortazioni del tuo Spirito vivificatore.
ELEVAZIONE Questo è il miracolo grande che si avvera quando in noi è infuso lo Spirito Santo, ci fa pensare san Tommaso da Villanova. Tra questo e il nostro spirito è una differenza non dico soltanto maggiore che tra noi e ogni altro spirito, ma infinita. Tuttavia nessuno può accedere a noi e unirsi a noi così intimamente come lui. Non un angelo con un altro angelo, non un angelo con un uomo, possono venire a contatto così come lo Spirito Santo entra in relazione con l'anima nostra. Tale intima e quasi direi sostanziale inabitazione e unione compete soltanto a Dio, il quale per essa si fa più presente e più intimo all'anima di quello che l'anima è a se medesima. Da un complesso di effetti apprendiamo che in noi è entrato lo Spirito Santo: dal fervore della devozione, dalla chiarezza dell'intelligenza, dall'ineffabile dolcezza dello spirito, dalla dilatazione del cuore, dall'anelito dell'anima, tutta desideri di cielo, dalla meravigliosa facilità nell'operare. Tutti questi sono indizi che ci denotano la presenza dello Spirito. Quanto a questa è molto meglio sentirla che dirla, meglio sperimentarla che cercare di analizzarla.
FIORETTO Sarò fedele alla grazia per esser fedele allo Spirito Santo.
GIACULATORIA Fons vitae et sanctitatis, miserere mei. O Fonte di vita e di santità, abbi pietà di me.
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