MESE DI FEBBRAIO
DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO
GIORNO 09
MEDITAZIONE
LO SPIRITO SANTO E I SACRAMENTI
1. Lo Spirito Santo santifica le anime con i Sacramenti. Per la grazia noi diventiamo partecipi della divina natura. Questo ci ricorda san Pietro nella sua seconda Lettera. Ma quali sono gli organi per cui la grazia - questo dono divino di giustizia, di carità, di paradiso - giunge alle anime? Lo sappiamo tutti: i Sacramenti. Dal Cuore di Gesù sulla croce ci vennero la grazia e le fonti della grazia. Ma l'amministrazione di questo divino tesoro si attribuisce allo Spirito Santo, cui si fa precisamente risalire l'opera della santificazione nelle anime. Così che si può dire che lo Spirito Santo santifica i cuori per mezzo dei Sacramenti. I quali - mi si perdoni l'immagine - sono come gli strumenti del mestiere, in mano all'artefice, per produrre opere stupende. Ma quali strumenti! Di sensibile non c'è che il veicolo, giusto perchè l'anima è racchiusa nel corpo e il corpo ha necessità del sussidio dei sensi. Questo a parte, è tutta una inesauribile altissima sinfonia spirituale.
2. I Sacramenti sono il poema dello Spirito Santo. Fermiamoci al primo di essi, che è la porta d'oro per cui i cristiani entrano nell'ovile di Cristo. Nel Battesimo, per l'invocazione del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, mentre l'acqua si spande sul capo del battezzando, la grazia entra nell'anima. Non è invisibile, ma reale, la santa Colomba, che come già su Gesù nel Giordano, viene a prender possesso di essa, che diventa figliuola adottiva di Dio? E non riceve, quest'anima rinata - libera da qualsiasi peccato, originale o attuale - insieme con la grazia, le virtù teologali - fede, speranza e carità - e le virtù cardinali i mirabili doni dello Spirito? La rinascita è opera di Spirito Santo, perchè è opera d'amore. Esce il diavolo ed entra l'Amore. La Cresima è per eccellenza il Sacramento dello Spirito Santo: si riceve lo Spirito Santo per diventar forti, per esser soldati combattenti, mediante il dono settiforme. E non è lo Spirito Santo che fa capaci, per virtù di Cristo, gli Apostoli e i loro successori, di rimettere i peccati? «Ricevete lo Spirito Santo». Nell'Eucaristia, il mistero e il miracolo per cui avviene il passaggio della sostanza del pane e del vino nella sostanza del Corpo e del Sangue di Cristo, non è segreto dello Spirito Santo? Questa è l'invocazione del sacerdote. Nell'Olio santo è ancor Lui, il Santificatore, a cancellar le reliquie del peccato nell'estrema agonia. Tutto luci di Spirito Santo il Sacramento dell'Ordine sacro. Che cosa sono i sacerdoti se non gli amministratori dello Spirito Paraclito? E non è lo Spirito che santifica la nascente famiglia cristiana che è una Chiesa in miniatura?
3. Rispondiamo all'attesa del divino Spirito. Come? Usando santamente dei Sacramenti, perchè fruttifichino, oltre che per virtù propria, proporzionalmente alle nostre disposizioni. Fragili come siamo, portati per abitudine a materializzare ed avvilire le cose più sante, stiamo desti, perchè il dono ci giunga nella sua pienezza e abbondantemente fruttifichi in vita eterna.
* Santificatore divino, guarda pietoso a me che così male ho usato delle sette mirabili sorgenti di grazia, delle quali tu sei con il Padre e con il Figlio il munifico largitore. Perdona la mia superficialità, la mia leggerezza, le mie ombre, le mie ribellioni. Ho spregiato il dono di Dio: e ho perduto torrenti di grazia. Abbi, una volta ancora, grande misericordia di me.
ELEVAZIONE Don Prospero Guéranger nel «L'année liturgique» ha belle pagine sui doni dello Spirito Santo. Ecco alcune luminose riflessioni: «L'umanità santa del Figlio di Dio è il tipo soprannaturale della nostra; e quello che lo Spirito Santo ha operato in essa per santificarla, deve, in proporzione, avvenire anche in noi. Egli ha deposto nel Figlio di Maria le sette energie che descrive il Profeta: i medesimi doni nel medesimo numero sono preparati anche per l'uomo rigenerato. Si deve osservare la progressione che si manifesta nella loro serie. Isaia nomina dapprima lo Spirito della Sapienza e, discendendo, si ferma allo Spirito del timore di Dio. La Sapienza è in realtà, come vedremo, la più alta delle prerogative alle quali possa essere elevata l'anima umana, mentre il Timor di Dio, secondo la profonda espressione del Salmista, non è che l'inizio e la sbozzatura di questa divina qualità. Si comprende facilmente che l'anima di Gesù, chiamata a contrarre l'unione personale con il Verbo divino, sia stata trattata con particolare dignità, sicchè il Dono della Sapienza è stato in essa infuso in maniera primordiale e il Dono del Timor di Dio, qualità necessaria a una natura creata, vi sia stato messo come un complemento. Per noi, fragili e incostanti, il Timore di Dio è la base di tutto l'edificio e per esso ci eleviamo di gradino in gradino sino alla Sapienza che ci unisce a Dio. Con un ordine dunque inverso a quello enunciato da Isaia per il Figlio di Dio incarnato, l'uomo sale alla perfezione per mezzo dei Doni dello Spirito Santo, che gli sono conferiti nel Battesimo e che gli sono restituiti nel sacramento della riconciliazione, se ha avuto la sventura di perdere la grazia santificante, a causa del peccato mortale».
FIORETTO Mi sorveglierò sull'uso dei sacramenti, soprattutto della Penitenza e dell'Eucaristia.
GIACULATORIA Sanctificator animarum, miserere mei. O Santificatore delle anime, abbi pietà di me.
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