MESE DI FEBBRAIO

DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO

 

 

GIORNO 12

 

 

MEDITAZIONE

 

SCIENZA 

 

1. Il dono della scienza è la luce dell'eternità. Non siamo quaggiù per il tempo nè per il mondo, ma vi siamo per l'eternità di Dio. Logico quindi che la nostra vita si regoli secondo il suo fine. Il dono che ci viene dallo Spirito potremo davvero chiamarlo «la scienza del fine». Ogni cosa e ogni persona diventa per noi ostacolo al nostro stesso destino: può essere un inciampo, può costituire una deviazione, può segnare un arresto. Nell'incertezza, che si può rinnovare ad ogni istante, ecco il soccorso dello Spirito: «Che cosa conta questo per l'eternità?» È il ritornello dei Santi, che più degli altri fedeli sanno giovarsi delle suggestioni del divino Spirito a più grande perfezione. E diventano ricchi della scienza vera, quella della salvezza. 

 

2. Il dono della scienza dà alle cose il giusto valore. Perchè ogni cosa, in quanto creata da Dio, ha il suo valore; ed ogni cosa, in quanto rimane nell'ordine voluto dal Creatore, è buona. Il male viene precisamente dal sovvertire l'ordine, cioè dal contrastare alla volontà del Signore, per cui le stesse cose gemono, quasi costrette alla schiavitù dall'uomo orgoglioso e ribelle. Tutto il creato nelle sue meraviglie è un cantico perenne alla gloria di Dio ; e vuole anche essere efficace ausilio per l'uomo a salire sino al monte di Dio. Attenti a non errare! Non ingigantiamo, per desiderarle e volerle, le povere cose du un'ora; non rimpiccoliamo, per non desiderarle e non volerle, le eccelse cose dell'eternità. Lo Spirito Santo è luce infallibile ed efficace rimedio. 

 

3. Il dono della scienza è sorgente di distacco. La scienza illumina la coscienza: purchè anch'essa si prefigga il Cielo come unica mèta beata. E allora è un fervore d'attività al servizio di Dio, che dà più trionfante rigoglio alla stessa pietà, e la pietà stessa trasforma in anelito di apostolato. Staccati dal mondo, si può pensare al Cielo, si possono richiamare dolcemente i fratelli a guardare in alto con noi. A noi dovrebbe essere rivolta dagli angeli del Cielo la domanda opposta a quella indirizzata agli Apostoli dopo l'Ascensione... «Che guardate, che cercate, o uomini, su questa terra? In alto, in alto il cuore». 

 

* O Spirito di scienza, che illumini splendidamente la tenebra del mondo e dei cuori, manda un tuo casto raggio nell'intime fibre dell'anima mia. Richiamala e rischiarale la via. Che ogni cosa per me sia illuminata, impreziosita dal pensiero di Dio, così che Lui solo mi guidi nella scelta, mi conforti nel distacco, mi avvalori nel sacrificio. Che io veda, invitante e beata, la Patria dei Santi. 

 

ELEVAZIONE Ascoltiamo ancora don Guéranger: «Per effetto del dono della Scienza, appare all'anima la verità. Essa conosce quello che Dio chiede e quello che riprova, quello che a lei s'impone di cercare e di fuggire. Senza la scienza divina la nostra corta vista rischia di smarrirsi fra le tenebre che troppo spesso oscurano in tutto o in parte l'intelligenza dell'uomo. Queste tenebre provengono in primo luogo dalla nostra propria natura, che reca troppo reali tracce di decadimento. Sono originate dai pregiudizi e dalle massime del mondo, che falsano tutti i giorni gli spiriti che si crederebbero i più retti. Infine l'azione di Satana, il Principe delle tenebre, si esercita in gran parte ad avviluppare la nostra anima di oscurità e trascinarla per mezzo di false luci. La fede che ci è stata infusa nel battesimo è la luce dell'anima nostra. Con il dono della Scienza lo Spirito Santo fa produrre a questa virtù raggi, atti con la loro vivezza a dissipare tutte le nostre tenebre. I dubbi allora si schiariscono, l'errore svanisce, e la verità si manifesta in tutto il suo splendore. Si vede ogni cosa nella sua vera luce, che è la luce della fede. Si scoprono i deplorevoli errori che hanno corso nel mondo, errori che seducono tante anime e dei quali forse si è stati per lungo tempo vittima. Il dono della Scienza ci rivela il fine propostosi da Dio nella creazione, il fine fuori del quale gli esseri non saprebbero trovare nè il bene nè il riposo. Ci insegna l'uso che dobbiamo fare delle creature, donateci non perchè ci siano d'inciampo, ma per aiutarci nel nostro cammino verso Dio. Essendoci così manifestato il segreto della vita, la nostra strada è sicura, non esitiamo più e siamo disposti a ritirarci da ogni altra via che non conduca al fine».

 

FIORETTO Procurerò di rinunziare a qualche cosa, a cui sono troppo e troppo umanamente attaccato. 

 

GIACULATORIA Donum scientiae dona mihi, Domine. Dammi, o Signore, il dono della tua scienza. 

 

 

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