MESE DI FEBBRAIO

DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO

 

 

GIORNO 14

 

 

MEDITAZIONE

 

CONSIGLIO 

 

1. Il dono del consiglio perfeziona la virtù della prudenza. La prudenza è virtù normativa, in quanto in ogni azione ci fa conoscere il debito fine e pesa i mezzi e le circostanze, così che l'azione sia regolata in armonia con la retta ragione e, soprannaturalmente parlando, non ci allontani dall'ultimo fine, ma ad esso invece tenda e ci avvicini. Ora la prudenza, per giungere più sicuramente al bene, deve fondamentalmente prender consiglio. La luce che le viene è il suo respiro, il segreto del suo operare. E siccome la prudenza è l'occhio delle altre virtù morali, si comprende come grandemente importi che essa non erri nei suoi giudizi. È delicatezza divina che la soccorra così risplendente di celeste luce, il consiglio dello Spirito, che sprona ad agire e soprattutto a regolarsi sapientemente, cioè cristianamente, nei casi più impensati o più difficili. 

 

2. Il dono del consiglio è la sicurezza di non esser soli. È buona regola spirituale saper prender consiglio da persone più sperimentate e più sante di noi. Guai a chi è solo! L'ammonimento del libro dell'Ecclesiaste ha anche la sua ragion d'essere per una certa solitudine d'anima. Fin che si vive tra gli uomini, tra debolezze, malizia e capriccio, la verità pratica può presentarsi talvolta con parecchi volti. L'interesse, la simpatia, l'odio, possono falsare la verità falsando il giudizio. E talvolta le nostre passioni sono così accese, che di buon grado faremmo bianco il nero e nero il bianco. Con immenso danno dell'anima e delle anime. Si tratta di reagire contro queste umilianti inclinazioni; si tratta di decidersi, di decidersi secondo la grazia. Chi sarà il consigliere accreditato, disinteressato, veritiero, infallibile, dei momenti critici della nostra vita d'anima? Lo Spirito Santo. Sotto la sua guida, divinamente sicura, eviteremo il male, faremo il bene. 

 

3. Il dono del consiglio è la luce della vocazione. Se una decisione richiede prudenza massima è precisamente quella che interessa l'indirizzo fondamentale della vita. Ognuno nasce con una vocazione, che gli rappresenta la volontà di Dio in ordine alla vita terrena e celeste. Ci consigliamo, ci dobbiamo consigliare. Ma la luce grande, che dissipa ogni tenebra, che spiana la via, che pacifica il cuore, viene da Lui, dal Paraclito. Se i cristiani lo ricordassero! Che altra pace serena nella loro vita, e che altra fecondità! 

 

* Spirito di luce indefettibile, insegnami a dubitar di me, del mio giudizio; esortami a servirmi del consiglio dei saggi, ma più di tutto ispirami di rivolgermi a te. Perchè la tua voce ha mille vibrazioni per farsi sentire, perchè la tua voce è soprattutto illuminatrice e pacificatrice. Già ho scelto la via, e forse nella scelta non mi sono abbastanza consigliato con te. Voglio credere, per la bontà di Dio, di non aver sbagliato: dammi ora di vivere santamente sotto il tocco soprannaturale della tua mano, appoggiato con cuore filiale alla tua lucente assistenza. 

 

ELEVAZIONE Il dotto Benedettino ci parla anche del dono del consiglio: «Nelle diverse situazioni in cui possiamo trovarci, nelle decisioni che s'impongono alla nostra scelta, è necessario ascoltare la voce dello Spirito Santo: e questa voce giunge a noi in virtù del dono del Consiglio. Essa ci dice, se vogliamo intenderla, ciò che dobbiamo fare e ciò che dobbiamo evitare, ciò che dobbiamo dire e ciò che dobbiamo tacere; ciò che possiamo conservare e ciò cui dobbiamo rinunziare. Con il dono del consiglio lo Spirito Santo agisce sulla nostra intelligenza, come con il dono della forza sulla nostra volontà. Questo dono si applica alla nostra intera vita, perchè continuamente dobbiamo risolverci per una cosa o per l'altra. Ed abbiamo grande motivo di riconoscenza allo Spirito divino, quando pensiamo che non ci abbandona mai a noi stessi, ogni qual volta siamo disposti a seguire la direzione che ci imprime. Quante insidie ci può fare evitare! Quali illusioni può distruggere in noi! Quali realtà ci scopre! Ma per non perdere le sue ispirazioni, bisogna guardarsi dall'impulso naturale, da cui muove forse il nostro operare, dalla temerità che ci trascina in balia delle passioni, dalla precipitazione che ci induce a giudicare e ad agire anche quando non abbiamo visto ancora che un lato delle cose, infine dalla trascuratezza che fa sì che ci decidiamo a caso, temendo di affaticarci nella ricerca di quello che sarebbe meglio. Lo Spirito Santo con il dono del Consiglio libera l'uomo da tutti questi inconvenienti. Riforma la natura sovente intemperante o apatica. Tiene l'anima attenta a quello che è vero, a quello che è buono, a quello che è realmente vantaggioso. Gli insinua la virtù che è il complemento e il condimento di tutte le altre, vogliamo dire la discrezione, di cui egli ha il segreto, e per cui le virtù si conservano». 

 

FIORETTO Nei momenti di dubbio ricorrerò fiducioso alle luci dello Spirito Santo. 

 

GIACULATORIA Spiritum consilii dona mihi, Domine. Donami, o Signore, lo Spirito del consiglio. 

 

 

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