MESE DI FEBBRAIO

DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO

 

 

GIORNO 24

 

 

MEDITAZIONE

 

FEDELTÀ 

 

1. La virtù teologale della fede è feconda. Come sono feconde tutte le virtù, e soprattutto le virtù soprannaturali; perchè il Signore non opera inutilmente, nè sterile è l'opera delle sue mani. La fede, per definizione, è operativa, in quanto è tutta intrisa di speranza e la speranza si nutre di carità. Quando si parla però del «frutto della fedeltà» non ci si riferisce alla virtù teologale della fede; non si può tuttavia neppure prescinderne affatto, in quanto essa è la radice di tutta la fecondità cristiana. Chi non sa che, in pratica, le opere della fede si confondono con quelle della carità? La fede esige fedeltà. Ed è qui che si manifesta nell'anima l'attività del Paraclito: da Lui l'ispirazione e la forza per attuare in noi, nel pensiero, e nell'azione, le opere della fede. Poichè il Signore non si contenta della nostra adesione intellettuale, che è solo qualcosa di noi, ma non tutto. Tutte le nostre facoltà debbono essere al servizio di Dio. Noi siamo suoi, egli ha su di noi tutti i diritti. Ora la fede è il fondamento della religione, in virtù della quale rendiamo a Dio, con tutto l'essere nostro, il culto dovuto, i suoi diritti. Poichè, afferma san Gregorio: «La vera fede è quella che quanto dice con le parole non contraddice con le opere». 

 

2. La fedeltà porta ad osservare lo spirito dei comandamenti. Sarei tentato di chiamare la fedeltà la virtù dei figliuoli. Il padre deve poter contare sui suoi figli; deve esser sicuro di loro, senza che li spii con occhi da padrone. E i figli, che gli vogliono bene davvero, non si contentano d'osservare la lettera del comando, ma lo spirito. È sempre vero: la lettera uccide. Uccide l'amore. Per lo spirito, e solo per lo spirito, lo Spirito Santo opera meraviglie. Che differenza tra l'osservanza dei comandamenti in chi ama e in chi non ama o ama poco! Chi ama vede e comprende tutto, ma chi non ama non vede e non comprende nulla. Dio è consolato nei suoi Santi, perchè sono fedeli. Ma non si chiamano fedeli tutti i seguaci di Cristo? Gli uomini della fede dunque: e perciò della fedeltà. Si ricordi il monito di san Giovanni Crisostomo: «S'intende facilmente che noi abbiamo sempre bisogno della fede accompagnata da una vita che risplenda di virtù: questa fede sola ci potrà salvare». 

 

3. La fedeltà porta alla confidenza. Chi fa la volontà del padre, a lui apre facilmente il cuore e con lui si confida, e perciò merita a sua volta di ricevere le confidenze del padre. Allora con la fedeltà s'intreccia la fiducia. Ci si abbandona a Dio, e Dio si abbandona a noi. Che grande ricchezza! Vien voglia di pensare, per ragion dei contrasti, a quella parola del Vangelo, che spaventa: «Gesù non si manifestava ad essi, perchè ne conosceva il cuore»! Ma si rivelava a Giovanni, perchè il cuore del discepolo batteva verginalmente all'unisono con il suo. La fedeltà è via all'unità. 

 

* O Spirito creatore, crea in me il carattere cristiano, che è in queste tre parole: fede, fedeltà, fiducia. Che io viva integralmente la grazia della fede, per cui mi si rivela questo mondo e quell'altro, e mi si scoprono invisibili bellezze che già sin d'ora mi danno la pace e la gioia, quasi preludio di paradiso. Fa ch'io meriti la tua familiarità e quella di Gesù, così che, nel santuario dell'anima, io vi senta miei maestri e confortatori nella via al Cielo. 

 

ELEVAZIONE Il Santo Curato d'Ars, nella sua profonda semplicità, così c'illumina circa lo Spirito Santo: «L'uomo per sè è nulla, ma è molto per lo Spirito Santo. L'uomo è tutto terrestre e tutto animale: solo lo Spirito Santo può sollevare l'anima e portarla in alto. Perchè erano i santi così distaccati dalla terra? Perchè si lasciavano condurre dallo Spirito Santo. Coloro i quali son condotti dallo Spirito Santo hanno un giusto concetto di ogni cosa; ed è perciò che molti ignoranti la sanno più lunga dei sapienti. Quando si è condotti da un Dio di forza e di luce; non si può cadere in errore. Lo Spirito Santo è luce e forza. Egli ci fa discernere il vero dal falso e il bene dal male. Come quelle lenti che ingrandiscono gli oggetti, ci fa vedere il bene e il male in grande. Con lo Spirito Santo tutto vediamo in grande: la grandezza delle minime opere fatte per il Signore e l'enormità dei minimi errori: a quel modo che un orologiaio con le sue lenti scorge le più minute parti di un orologio, così con i lumi dello Spirito Santo noi scorgiamo tutte le particolarità della vita. Allora i più lievi peccati ci fanno orrore. Ecco perchè la Santissima Vergine non peccò mai. Lo Spirito Santo le faceva intendere la bruttezza del male ed ella fremeva per lo spavento del più piccolo fallo. Coloro che posseggono lo Spirito Santo sono inesorabili con se medesimi, tanto conoscono la loro miseria». 

 

FIORETTO Reciterò il Credo (clicca), che esprime i misteri principali della fede, assaporandone la bellezza e la ricchezza per l'anima. 

 

GIACULATORIA Reple cordis intima tuorum fidelium. Riempi le profondità del cuore dei tuoi fedeli. 

 

 

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