MESE DI FEBBRAIO
DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO
GIORNO 29
MEDITAZIONE
ASCOLTARLO
1. Non basta invocare, bisogna ascoltare lo Spirito Santo. Diceva Gesù: «Non chi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio...». Ciò è vero anche riguardo allo Spirito Santo. Non è la preghiera vuota d'anima e senza benefiche generose conseguenze che può tornare accetta al Paraclito, ma la preghiera che riscalda, purifica, trasforma il cuore. Lo Spirito Santo mira al cuore. «Dal cuore - leggiamo nel Vangelo - vengono i cattivi pensieri, gli omicidi, gli adulteri, le fornicazioni, i furti, le false testimonianze e le bestemmie». Bisogna quindi sorvegliare il cuore, perche non ci s'annidi il male, e far sì che lo Spirito Santo possa trovarvi un posto degno di Lui. Chi invoca lo Spirito Santo deve - secondo il linguaggio paolino - abbandonare le opere della carne e dedicarsi alle opere dello Spirito. Deve in qualche modo rendere concrete con la sua vita le beatitudini del Signore. C'è una così stretta corrispondenza tra le beatitudini e i doni dello Spirito Santo!
2. Dobbiamo esser santi. È lo scopo della nostra professione di fede cristiana: chiamati in possesso della verità, nella verità dobbiamo santificarci: «santificali - pregava Gesù - nella verità». Era come dire: «santificali nello Spirito Santo, con le opere cioè fecondate dalla grazia dei doni del suo amore. Uno dei doni dell'amor suo, che è stimolo a perfezione, è precisamente la sacra Scrittura e soprattutto il santo Vangelo. La Scrittura è sacra non solo per l'oggetto, ma soprattutto perchè è fiorita dall'ispirazione dello Spirito Santo. Leggere i Libri santi è per noi ascoltare lo Spirito Santo. E Gesù dice: «Se conoscerete queste cose, sarete beati se le metterete in pratica».
3. Facciamogli onore vivendo i suoi doni. I suoi doni sono fatti di continue aspirazioni alla santità. Non ci stanchiamo di ripetere, non ci stanchiamo di vegliare. Lo Spirito Santo non si stanca di ripetere, non si stanca di vegliare: come paziente Maestro, come tenerissima Madre. Siamo dunque diligenti scolari e affezionati figli. Come scolari impariamo con la vita la bella lezione; come figli facciamo contento l'Avvocato, il Consolatore nostro. La sua gioia è il nostro progresso nell'imitazione di Cristo. Questa è la santità.
* Spirito pazientissimo, non ti stancare di richiamarmi alla realtà della vita cristiana, per stimolarmi all'osservanza dei tuoi soavi appelli. Doni e frutti dei doni tuoi, che tu mi prodighi con perseveranza davvero divina, mi obbligano ad esser più fedele, a metter cioè più grande impegno nella pratica del bene sino all'eroismo cristiano, per dar gloria a te, al Padre e al Figliuolo. Te lo prometto con tutto il cuore: ma che vale la mia promessa senza il tuo aiuto? Tu non me lo negherai, o Santo.
«Riempitevi di Spirito Santo». Sia, questa di san Paolo, la conclusione delle nostre modeste meditazioni. Esser ripieni di Spirito Santo, significa essere simili agli Apostoli nel Cenacolo il giorno della Pentecoste: significa esser pieni di Dio e, per così dire, vuoti di noi; esser pronti a vivere per Lui, per la sua gloria, per il suo Regno. Significa, con altre parole dell'Apostolo dal cuore di fiamma, «fruttificare in ogni opera buona», a guisa di albero che offre lieto la dolcezza dei suoi frutti. Lo Spirito Santo fa meraviglie nei cuori fedeli.
ELEVAZIONE Ancora il Cardinale Manning ci suggerisce questa ultima elevazione del mese: «Risolvete da questo momento con tutto il vostro potere spirituale di essere devoti dello Spirito Santo. Pregate perchè abbiate una devozione spirituale costante, quotidiana, alla terza persona della Santissima Trinità. Nel battesimo siete stati posti sotto la sua cura. Egli è vostra guida, vostro provveditore, vostro amico, vostro consigliere, vostro guardiano. Quando il patriarca Giacobbe vide in visione la scala che dalla terra toccava il cielo, e gli angeli che discendevano e ascendevano per essa, svegliatosi pieno di timore soprannaturale, disse: «Iddio è in questo luogo e io non lo sapevo: questa non è altro che la casa di Dio e la porta del Cielo» (Gen., 28, 17). Non altrimenti avverrebbe a noi, se, svegliati, riflettessimo che lo Spirito Santo è d'attorno a noi, che ci penetra come solo lo Spirito di Dio può fare, tanto che la stessa anima nostra non è così intimamente unita al nostro corpo come Egli è unito all'anima nostra; che Egli è tutt'orecchi per ascoltare ogni moto del nostro cuore; che è tutt'occhi per vedere ogni pensiero che passa per la nostra immaginazione; che tutto il nostro essere è aperto davanti a Lui; che la parola di Dio è viva e attiva e più affilata di qualsiasi spada a due tagli, penetrante sino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle, e che discerne ancora i nostri pensieri e le intenzioni del cuore.
FIORETTO Nelle mie confessioni, invocherò lo Spirito Santo, per dar forza ai miei propositi.
GIACULATORIA Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
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