MESE DI GENNAIO
DEDICATO A GESU' BAMBINO
GIORNO 27
MEDITAZIONE
GESU' PERDUTO NEL TEMPIO
TESTO. — «Passati quei giorni, al loro ritorno, il fanciullo Gesù rimase in Gerusalemme» (Luc. II, 43).
1. PRELUDIO. — Vedrò l'interno del Tempio di Gerusalemme d'una impareggiabile ricchezza, il vestibolo, gli altari, gli ornamenti... l'esterno maestoso e grandioso... Percorrerò le vie di Gerusalemme con Maria e Giuseppe che cercano, ansiosi, il Divino Fanciullo perduto.
2. PRELUDIO. — Perderti, o Gesù, è la sola disgrazia della terra; fa o Gesù che non mi accada mai! Resta, resta con me e che io resti sempre con Te.
1. PUNTO. — Dolorosa sorpresa. — Dopo le Feste di Pasqua, ciascuno ritornò nella sua città. Giuseppe e Maria fanno lo stesso senza Gesù perché entrambi credevano «fosse nell'altra comitiva. Essi fecero una giornata di cammino e Lo ricercarono tra i parenti e i conoscenti, ma non lo trovarono» (Luc. II, 44, 45). Un freddo mortale invade il cuore di Maria: avrebbe trascurato di vegliare su quel sacro deposito? Ha meritato che suo Figlio s'allontani da lei? E' già l'ora della grande separazione? La sua coscienza le dice che non è punto colpevole e le profezie ch'ella conosce l'assicurano che la settimana sanguinosa della redenzione degli uomini non è ancora arrivata. Ma che allora? Oh, come sente di amare il suo Figlio adorabile, e come soffre! «Ritorniamo a Gerusalemme, forse Egli è restato in città». E Giuseppe e Maria, tremanti e piangenti, ma convinti che Gesù ha agito certamente nel modo migliore e più perfetto, riprendono il cammino della città e scongiurano il Signore di far loro ritrovare il Divino Fanciullo.
2. PUNTO. — Riflessioni su me stesso. — Quando perdo Gesù, sono penetrato di dolore e di timore come Giuseppe e Maria? Scrutando la mia coscienza, mi domando: «Sarebbe per colpa mia?» Forse non sento la sua assenza perchè non sento abbastanza la sua presenza... Se mi abituassi a vivere con Lui, saprei ciò che è la sua perdita! Ormai vivrò intimamente unito al suo divin Cuore, avrò incessantemente fissi in Lui i miei sguardi vigilanti, Gli parlerò perchè non fugga, camminerò nei sentieri della vita con la mia mano nella sua come nella mano d'un fratello: Gli dirò, quando sentirò di meritare ch'Egli mi abbandoni: «Ah, resta, non ti allontanare... il vivere senza di Te in questo soggiorno di lacrime, sarebbe per me più duro della morte...».
Colloquio con il fanciullo Gesù; offrirgli queste pie risoluzioni, scongiurandolo di conservarmi ad esse fedele.
ESEMPIO.
La Ven. Madre Suor Giovanna Rodriquez detta di Gesù e Maria, Monaca di S. Chiara, un giorno che era Portinaia dovette aprire la porta del Convento affinchè vi entrasse un uomo per un certo affare. Mentre stava aspettando che questi ne uscisse, ecco che vede arrivare alla soglia un garbatissimo fanciullino di circa quattro, cinque anni d'età. Nel vederlo Giovanna lo chiamò amorevolmente e gli domandò chi fosse. Il fanciullino le rispose che lui era di Santa Maria. Giovanna credette che era un orfanello di quelli che convivevano in un certo Convento di quella Città, detto di S. Maria. Facendogli mille carezze lo interrogò se sapeva l'Ave Maria e il fanciullo, "sì che la so"; e replicandogli essa che la recitasse, quello aggiunse: "io la so così bene che posso insegnartela; però prima di me recitala tu". Suor Giovanna si inginocchiò, e cominciò a dire l'Ave Maria. Arrivata alle parole: benedetto è il frutto del tuo ventre, il fanciulletto disse con bella grazia: "io sono questo bel frutto", e scomparve.
FIORETTO - Ripetere durante il giorno la giaculatoria: O Santissimo Bambino Gesù, ai miei problemi pensaci tu.
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