MESE DI GENNAIO

DEDICATO A GESU' BAMBINO

 

 

GIORNO 30

 

 

MEDITAZIONE

 

GESU' RITROVATO (2)

 

TESTO. — «E la Madre Gli disse: — Figliuolo, perché ci hai tu fatto questo? Tuo padre ed io andavamo in cerca di Te angosciati. — Ed egli rispose loro Perchè mi cercavate? Non sapevate che io devo — occuparmi delle cose spettanti il mio Padre?» (Luc. Il, 48, 49). 

 

1. PRELUDIO. — Cercherò di rappresentarmi il Tempio, i vestiboli percorsi da Maria e da Giuseppe; dove essi cercano e ritrovano il loro caro Figlio. 

 

2. PRELUDIO. — Oh, Gesù mio, imprimi profondamente nella mia anima l'amore del dovere e la passione della gloria di Dio. 

 

1. PUNTO. — Dovere di Maria. — «Perchè ci hai fatto questo?». Maria interroga il suo divin Figlio, ella usa il suo diritto di madre e lo fa con una rispettosa libertà: «Figlio mio, perchè?...». Ella non dubita un istante che il motivo di questa sparizione momentanea non sia di alta e divina sapienza. «Perchè, dimmi, Figlio mio, affinchè io ammiri ed adori, perchè tutto ciò che tu fai e grande, le tue viste sono ineffabili, le tue vie infinitamente perfette», L'accento della Santissima Vergine è dolcissimo, mentre pronuncia queste parole od altre simili; ella bacia in fronte il suo Figlio diletto, San Giuseppe pure lo bacia perchè Gesù si lasciava dare e dava a tutti questo segno di tenerezza: lo vedremo più tardi, quando Giuda dirà per far riconoscere il Maestro: «Colui che bacerò». Egli aveva dunque l'abitudine di salutarlo così, l'infelice! Quando dunque Maria ebbe interrogato il suo diletto Figlio, con tutta la perfezione del dovere compiuto e con tutta la premura dello zelo e del santo amore che vogliono entrare nelle minime intenzioni del Verbo Incarnato riguardo al Padre suo e alla salvezza del mondo, aspetta rispettosamente avidamente, per nutrirsene, la risposta che le darà la Sapienza eterna. Ascolta tu pure, anima mia, e raccogli le prime parole del tuo divino Diletto. 

 

2. PUNTO. — Dovere di Gesù. — Egli risponde con rispetto e dignità al Perchè della sua santa Madre con un altro Perchè. «Perchè mi cercavate?" Non sapevate che io devo occuparmi delle cose spettanti a mio Padre?». E' la prima parola che il Vangelo riferisce di Gesù ed è per dichiarare al mondo che gli interessi della gloria di Dio devono essere presi in considerazione prima di ogni altra cosa, anche prima dei più legittimi diritti dei genitori. Se dunque un giorno Dio mi parlerà e m'imporrà la sua volontà, è a Lui che dovrò obbedire e a nessun altro. Egli è Padrone prima di tutti i padroni, è Padre prima di tutti i padri terreni, vuole essere il primo a ricevere omaggio e dipendenza perchè è il primo in autorità e in tenerezza. Applichiamo ciò ai nostri doveri di ciascun giorno: esercizi di pietà, lavoro, obbedienza ed altri, diamo loro tutta la nostra attenzione, tutte le nostre cure, facciamoli bene, benissimo, malgrado l'allettamento della dissipazione e le sofferenze della noia e del disgusto, dicendo. con Gesù: «lo devo occuparmi, prima di tutto, delle cose spettanti a mio Padre...». I doveri del mio stato, ecco le cose spettanti al mio Padre celeste, ecco dunque di che io mi occuperò, prima di ogni altra cosa, sì, prima di ogni altra cosa, con fedeltà ed amore. 

 

COLLOQUIO. Esame particolare e pratico. 

 

RISOLUZIONI riguardanti la diligenza e la purità d'intenzione delle mie azioni ordinarie.

 

ESEMPIO.
Ammirabile fu la grazia che il Santo Bambino fece nella Festa del suo Natale a Fr. Benedetto da S.Fradello laico di S. Francesco, e cuoco nel Convento di S. Maria di Gesù presso la Città di Palermo. Nel giorno di detta Solennità era andato a mangiare con i Frati Mons. Diego d'Aedo Inquisitore Apostolico. Fr. Benedetto, fatta la Comunione s'era lasciato trasportare dalla soavità del Mistero Natalizio in una così lunga contemplazione, che sì dimenticò di dover apparecchiare e fare da mangiare per i Frati e per l'Ospite. Era l'ora di cantare la fine della Messa, e in cucina non era ancora stato acceso il fuoco. Il Vicario del Convento, per quanto cercasse di Fr. Benedetto, non potè trovarlo: perchè egli stava in preghiera dietro a una porta presso l'Altare maggiore. Per caso un Chierico nello sventolare il turribulo, urtò nel panno, e s'accorse che dietro vi stava assorto in contemplazione Fr. Benedetto. Lo scosse dal dolce sonno, e gli comunicò la confusione in cui stava il Convento per il pranzo non preparato, quando l'ora era ormai vicina. Finita la Messa, il buon Cuoco se ne andò con un lume in mano in cucina, e nel mezzo di questa, inginocchiatosi pregò il S. Bambino di porgergli in quell'urgenza così estrema il suo Santo aiuto. Il Vicario nel vederlo gli fece una solenne gridata, ma egli senza alterarsene, rispose che all'ora consueta facesse pure dare il segno di aqndare in tavola, che il Signore avrebbe senza dubbio ovviato al temuto sconcerto. Nel medesimo tempo i Frati, e il sopradetto Prelato, videro con i propri occhi due Giovanetti, vestiti di bianco, e di bellissimo aspetto, che con Fr. Benedetto misero a cuocere il desinare. Non passò un quarto d'ora, che i Giovanetti presentarono tutto il pranzo alla mensa, con grande ammirazione e consolazione dei Frati e dell'Ospite convitato, che mangiarono quelle vivande come mandate loro dal S. Bambino nel giorno del suo Natale. 

 

FIORETTO - Ripetere durante il giorno la giaculatoria: O Santissimo Bambino Gesù, fa che il mio ultimo cibo sia la Santa Eucaristia.

 

 

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