MESE DI MARZO

DEDICATO A SAN GIUSEPPE

 

 

GIORNO 09

 

 

MEDITAZIONE

 

Annunciazione di Maria. 

 

1. Considera, o cristiano, come giunto il tempo stabilito da Dio di salvare il mondo, un giorno, mentre forse S.Giuseppe stava lavorando nella sua bottega, Maria era chiusa nella sua stanza a sospirare innanzi a Dio e a pregarlo che volesse presto mandare il suo Figlio unigenito a salvare gli uomini. Ed ecco apparirle l'Arcangelo Gabriele ad annunciarle da parte di Dio stesso, che ella medesima era stata eletta ad essere madre del Salvatore. Maria si turbò alle parole del Messo celeste, ma piena di umiltà e di riconoscenza disse all'Arcangelo: Io non sono altro che una umile serva del Signore; si faccia di me quello che il mio Dio desidera. In quell'istante medesimo il Verbo di Dio, la Sapienza Infinita per opera dello Spirito Santo si incarnò, e Maria fu sollevata alla dignità quasi infinita di Madre di Dio. 

 

2. Siccome l'umile Vergine nulla disse a S.Giuseppe del mistero in lei operato dallo Spirito Santo, cosí quando egli se ne accorse, ebbe a provare grandissima meraviglia e dolore, non potendo, da una parte negar fede ai suoi occhi, e dall'altra non volendo dubitare della santità di Maria, che egli, più di qualunque altro, conosceva. Allora il Santo risolse di abbandonare Maria nascostamente; e così ti insegna come devi regolarti riguardo al tuo prossimo, quando appare qualche indizio contro di lui. S.Giuseppe tacque e non volle pensar male; e cosí devi far tu se vuoi seguire i suoi esempi. Del prossimo non devi mai dir male; e quando proprio vi fossero tutti gli indizi contro di lui, devi astenerti dal parlare o giudicare, in qualunque maniera. Così si adempirà a tuo riguardo la promessa del Signore: Non giudicare, e non sarai giudicato. 

 

3. La Santissima Vergine fu ispirata da Dio a non manifestare a S.Giuseppe suo sposo il mistero della divina Incarnazione. Perció, sebbene costasse immensamente al suo cuore il vedere e dover lasciare il suo purissimo Sposo in così grande ansietà, non di meno obbedì a Dio, e lasciò che S.Giuseppe bevesse l'amaro calice fino a tanto che al Signore fosse piaciuto di disporre altrimenti. E da ciò devi imparare che si deve fare anzitutto la volontà di Dio, qualunque cosa avesse a costarti, essendo egli il nostro supremo Padrone, e disponendo egli sempre ogni cosa a nostro maggior bene. E ciò tu lo devi fare con fiducia in Dio, e senza ansietà, perchè non si può dubitare che Iddio, amandoci tenerissimamente, voglia abbandonare chi in lui confida, e, per suo amore, sopporta la croce. Impara ancora da Maria e da Giuseppe ad avere pazienza nelle contrarietà, ad aspettare con calma l'intervento di Dio in quelle cose, nelle quali le risorse della sapienza umana non valgono, ed il Signore, giusta la sua parola, volgerà tutto in tuo meglio. 

 

ESEMPIO. Nel marzo del 1894 Mons. Gio. Battista Rossi, allora parroco a Castelnuovo venne nominato Vescovo di Pinerolo. Nel recarsi a Roma per assistere al Concistoro e ricevere la Consacrazione Episcopale, si fermò ad Asti, e nella breve fermata volle visitare l'Istituto di S.Chiara. In quei giorni quella Casa era agitata da una grande questione, e la sua presenza in Asti si trovò a dura prova. Mons. Rossi nel porre piede in quell'Istituto si fermò innanzi alla bella statua di S.Giuseppe che è collocata all'ingresso della Casa, e fissandola, con accento di profonda convinzione ebbe a pronunciare queste testuali parole che io udii: Con S.Giuseppe S.Chiara non corrà pericoli. E fu profeta: oggi, alla distanza di trentaquattro anni l'Istituto di S.Chiara si è consolidato così che accrebbe le sue case dipendenti fino a quaranta: e varcato gli oceani, ha fiorenti Missioni nel Brasile e alle Isole Filippine. Adesso lavora ad innalzare a S.Giuseppe nella Casa Madre un santuario magnifico che sarà forse il più bello del Piemonte. 

 

Fioretto. - Guardati dal giudicare male il tuo prossimo. - Recita un Pater a S.Giuseppe per avere la virtù della pazienza nelle contrarietà.

 

 

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