- Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO AL VANGELO
6a settimana di PASQUA (Gv 16,5-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato”.
Come vivere questa Parola?
La tristezza ha riempito il cuore dei discepoli quando Gesù dice loro che se ne sarebbe andato. La tristezza e il senso d’abbandono hanno spesso abitato negli apostoli: il Venerdì Santo quando l’hanno visto sulla croce rendere lo Spirito e morire; il Sabato Santo quando con Maria hanno pregato e atteso, in silenzio e col cuore lacerato, che tornasse e desse compimento ai loro sogni; sulla via di Emmaus quando discutevano perché non avevano compreso fino in fondo ciò che era avvenuto; nel cenacolo quando dopo tante lacrime l’avevano rivisto ma… trasformato, diverso da com’era prima, da come l’avevano conosciuto, glorioso!
Anche noi abbiamo spesso, come i discepoli, provato la tristezza dell’abbandono di Gesù, la sofferenza di non sentirlo accanto a noi, la paura del fallimento in ciò che credevamo, il dubbio che, forse, “non è come Lui ci ha detto”.
Ma Gesù conosce bene i nostri cuori e non ci lascia soli, mai! E ci promette lo Spirito Santo consolatore.
Donaci, Signore, il tuo Santo Spirito che non ci lasci mai soli ma ci accompagni in ogni momento della vita.
La voce di Don Luigi Maria Epicoco
Amare significa ad un certo punto saper fare un passo indietro affinché emerga l’altro, emerga la sua libertà, emerga uno spazio dove possa arrivare davvero il Consolatore. Arriva un momento in cui la Presenza deve passare attraverso una distanza…Quello che Gesù ha fatto con i suoi discepoli siamo chiamati noi stessi a farlo nella nostra vita, in tutte quelle relazioni che noi definiamo d’amore.
Commento al Vangelo del 2 maggio 2018
Commento di suor Sandra Bona FMA
Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco, Roma
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